Mesagne. Il sindaco Molfetta: la Scu è come la gramigna

Tranquillino Cavallo Febbraio 25, 2016 3630

molfetta pompeo fasciaLa città di Mesagne ha plaudito con soddisfazione

e gratitudine il lavoro svolto dalle forze dell’ordine che hanno effettuato in città alcuni arresti nell’ambito dell’operazione “The Beginners” decapitando sul nascere fenomeni di rigurgito della criminalità organizzata legata alla Sacra corona unita. La città ha tenuto bene all’ondata di arresti disposti dalla Dda di Lecce segno che i percorsi di legalità avviati negli anni stanno sortendo l’effetto sperato. “E’ un problema equiparabile alla gramigna, anche se il contadino va a fondo nel terreno con la zappa per estirparla c’è sempre il residuo che germoglia”, è la metafora con la quale il sindaco Pompeo Molfetta ha voluto riassumere il fenomeno criminale legato alla Scu. “La preoccupazione esiste, inutile nasconderlo – ha continuato - nonostante l’intervento della magistratura e delle forze dell’ordine il rischio di una generazione di mala pianta è sempre presente ecco perché dobbiamo tenere la guardia alta”. Tuttavia, la percezione è che la criminalità che si ha oggi di fronte non è quella degli anni bui della città. “Mi pare di capire che c’è una differenza sostanziale tra la Scu di ieri e quella di oggi – ha continuato il sindaco - non si ha la percezione di una struttura organizzata su vecchi modelli piramidali a più fazioni. Non mi sembra un’organizzazione che ricalca le vecchie logiche. Sono situazioni residuali. In ogni modo se da una parte alleggerisce il peso dall’altra apre spiragli a una criminalità disorganica e per questo più pericolosa. Vedi i furti in abitazioni e nella zona Pip”. Nonostante ciò la città di Mesagne, ancora una volta, è etichettata come quella in cui vi sono delle zone grigie. Insomma non è collaborativa ma assume ancora degli atteggiamenti omertosi. “Non è così, Mesagne sta subendo danni d’immagine molti gravi da questa errata convinzione – ha spiegato Molfetta - oggi la città è libera da infiltrazioni criminali così come sono state concepite in passato. Come non credo che ci sia una zona grigia. Sono sicuro che la città è attestata su un percorso di legalità e di antimafia. Mesagne è sostanzialmente integra e non credo che ci sia una zona grigia come ha detto il procuratore Motta. Oggi ci sono percorsi di legalità che testimoniano che questa città è estranea ai vecchi fenomeni criminali, certamente da non sottovalutare. Mesagne è la città dell’antimafia, un modello che altre realtà italiane hanno preso come esempio”. Soddisfatto dell’operazione della Dda è anche l’onorevole Toni Matarrelli: “La soluzione più credibile mi sembra, ancora una volta, la medesima che già negli anni passati si dimostrò come la più convincente e vincente: la costituzione di un fronte unico dei soggetti democratici”. Secondo il parlamentare ci vuole l’impegno di tutti: “Le scuole e le associazioni sul crinale della formazione, le rappresentanze istituzionali pubbliche su quello della vigilanza, la magistratura e le forze di polizia su quello della prevenzione e della repressione, magari saldandosi insieme in una sorta di Osservatorio sovracomunale operativo ed influente per la legalità”. Infine Matarrelli ha assicurato che “fin dalle prossime ore, interrogherò il Ministro degli Interni in merito alla complicata situazione che si registra nella provincia di Brindisi e per sollecitare un piano d’investimenti e rafforzamento logistico nei comparti di polizia e carabinieri, sottodimensionati rispetto ad altre zone d'Italia e quanto mai necessari”.