Cinque banditi hanno letteralmente assaltato la gioielleria Ricci, mandando in frantumi i vetri, e portando via gioielli e orologi per un valore di circa 100 mila euro. Per non avere “sgradite sorprese” hanno cosparso l’asfalto di diverse strade limitrofe con chiodi a quattro punte. L’allarme è stato lanciato con notevole ritardo. Sul posto è giunta una volante della polizia e il proprietario. Il sistema di allarme di cui è dotata la gioielleria mercoledì sera non era stato inserito. I gioielli non avevano nessuna copertura assicurativa. Per l'intera nottata e mattinata i poliziotti hanno setacciato la zona alla ricerca di elementi utili alle indagini. L'episodio si è verificato la notte scorsa poco dopo le ore 3 e 40 minuti quando cinque malviventi, a bordo di una Bmw Sw Serie 5 di colore scuro, sono giunti in via Gualtiero d'Ocra. Si sono fermati davanti alla gioielleria Ricci, la più antica di Mesagne poiché svolge l'attività fin dal 1868. La gioielleria si trova alle spalle del Comune a davanti all'ufficio postale. Lo stabile che ospita il negozio è abitato da gente e diversi uffici. Un bandito, completamente camuffato, è salito su due fioriere poste all'ingresso della gioielleria e ha spruzzato con del colore nero le due telecamere del servizio di videosorveglianza. Poi, insieme ad altri complici, hanno tagliato la saracinesca nel punto cruciale di aggancio alla soglia dove ci sono i contatti dell'allarme. L'hanno sollevata e contemporaneamente hanno colpito con alcune grosse asce la vetrina fino a sfondare una parte del cristallo. Infine hanno fatto man bassa di tutti i monili, gioielli e orologi che erano esposti e sono fuggiti dileguandosi nel buio della notte. La manfrina fatta dai banditi ha destato, comunque, l’attenzione dei residenti che hanno telefonato al proprietario che, a sua volta è giunto sul posto trovandosi davanti a quello spettacolo. Ricci non ha potuto far altro che comporre il numero dell’istituto di vigilanza e chiedere un loro intervento. Intanto la sala operativa delle guardie giurate ha lanciato l’allarme alla polizia. Gli agenti sono arrivati in pochi minuti, hanno rilevato l'effrazione e avviato le indagini. Sul posto è giunta anche la polizia scientifica nella speranza di poter trovare qualche elemento sfuggito ai banditi che, per la verità, hanno agito da professionisti. Tuttavia, c’è da rilevare che dalla telefonata al proprietario a quella fatta alla polizia sono trascorsi 30 minuti durante i quali i banditi si sono volatilizzati. Sicuramente dei professionisti autori di altri furti similari compiuti nelle province di Brindisi e Lecce. Utilizzano guanti alle mani, per non lasciare tracce, e volti completamente camuffati. Le indagini, purtroppo, sono state private di un elemento essenziale per gli investigatori: le immagini complete delle telecamere di sorveglianza. I banditi, infatti, le hanno messe fuori uso con lo spray. La speranza è che altre telecamere poste in zona possano aver ripreso i banditi. Ecco perché ieri mattina i poliziotti hanno battuto palmo a palmo l'intera zona alla ricerca di telecamere che potessero aver immortalato i malviventi. I controlli hanno avuto dei riscontri positivi poiché i banditi sono stati intercettati in fuga verso via Sandonaci. Inoltre gli agenti hanno eseguito diverse perquisizioni domiciliari poiché sono convinti che se ad agire non sono stati banditi mesagnesi è altrettanto certo che a Mesagne si sono avvalsi di un basista. Elemento, questo, caratterizzante in altri furti perpetrati, ad esempio, nella zona industriale e in altre città delle due province salentine. A lavoro ci sono anche gli uomini della squadra mobile di Brindisi e Lecce.
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