il riutilizzo ei beni confiscate alle cosche mafiose il Comune ha deliberato di assegnare l'ex abitazione di Peppo Leo al centro antiviolenza. Si tratta di un immobile ubicato in via Manfredi Svevo trasferito dalla prefettura al patrimonio del Comune di Mesagne ed affidato al Centro antiviolenza “Io Donna”, gestito dalla cooperativa sociale “Solidarietà e Rinnovamento” per potenziare le sue attività. Lo ha deliberato nei giorni scorsi la giunta comunale con determina 103. Il Centro si occupa dei servizi di assistenza alle donne vittime di violenze e ai loro figli. E’ da due anni che è in vigore la “Convenzione sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica” meglio nota come “Convenzione di Istanbul” che, all’articolo 3, definisce la violenza contro le donne “una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione contro le donne, comprendente tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica, che nella vita privata”. Il centro offrirà un servizio di consulenza qualificata con la supervisione ai servizi sociali di ciascun Comune dell’Ambito con la presenza diretta dell’operatrice d’ascolto per l’accoglienza delle donne e costruzione assieme a loro di un percorso di uscita dal contesto di violenza e di superamento dello stato di disagio. Nel gennaio 2014 l’allora commissione per le Pari opportunità di Mesagne aveva messo in atto uno “Sportello rosa” contro la violenza. La violenza domestica contro le donne, infatti, è ancora oggi un aspetto sottostimato per vari e complessi fattori d'ordine psicologico e culturale dove la vergogna o la sudditanza psicologica di chi subisce la violenza rendono particolarmente difficile l’emergere del fenomeno stesso.
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