di via Sasso, sicuramente una delle opere urbanistiche più importanti degli ultimi anni a Mesagne, sono emersi i problemi riguardo alla gestione e alla sicurezza dello stesso. A lanciare strali contro l'Amministrazione comunale è Domenico Magrì, dirigente di Progettiamo Mesagne. "I problemi era semplice prevederli ma non, a quanto pare, per quest’Amministrazione, molto più impegnata a curare l’immagine che ad amministrare con responsabilità la nostra città", ha spiegato Magrì che ha voluto puntualizzare come "la giunta Molfetta è entrata in carica a lavori già affidati, non ha alcun merito riguardo all’intercettazione del finanziamento, ottenuto con molta fatica dalla precedente Amministrazione grazie anche all’intervento delle opposizioni di allora che stimolarono la precedente giunta a rivedere il progetto inziale per adattarlo alla vera mission della rigenerazione". I problemi, tuttavia, sono anche di natura viaria. Su via Basilicata, ad esempio, in diverse ore della giornata vi è un traffico frenetico e la sosta selvaggi. Così per risolvere il problema alcuni residenti hanno suggerito gli stalli a pagamento. Il gap maggiore è, in ogni modo, il non saper leggere le immagini del sistema di videosorveglianza. "E’ assolutamente inaccettabile e assurdo - ha fatto notare Magrì - che l’Amministrazione comunale istalli un sistema di videosorveglianza senza che, all’occorrenza, nessuno sia in grado di scaricare le immagini. E se fosse accaduto qualcosa di più grave? Questa vicenda, oltre che surreale, è gravissima e sicuramente merita un approfondimento". Non è tutto poiché Magrì non ha sottaciuto gli atti d’inciviltà che si sono verificati nel parco. "La questione più importante - ha continuato l'esponente politico - è la mancata predisposizione, prima dell’apertura del parco, della cartellonistica riguardo ai divieti, di un regolamento integrativo a quello già in vigore per i parchi pubblici, di un team di vigilanza misto formato ad esempio di volontari, si pensi alle associazioni di protezione civile, e di forze dell’ordine, quest’ultime però non stanziali". Per non parlare delle associazioni di polizia e carabinieri in pensione che hanno le professionalità necessarie. E ancora altra situazione "davvero assurda è quella di non aver predisposto con largo anticipo gli avvisi pubblici per il bar e l’edicola. Oggi avremmo avuto i gestori di tali attività che avrebbero senz’altro contribuito alla gestione complessiva del parco, con apertura e chiusura del campetto di calcio, gestione di quello di bocce, apertura e chiusura del centro di aggregazione", ha precisato Magrì secondo cui "l’amministrazione in carica aveva come unico compito quello di gestire la fase esecutiva dei lavori. Compito che, a nostro avviso, ha svolto con assoluta superficialità e inefficienza".
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