non ha accettato un confronto con il Consiglio comunale di Mesagne, sui temi del ridimensionamento dell'ospedale di Mesagne, ma si è reso disponibile a incontrare gli Amministratori comunali a casa sua: nella sede di via Napoli. Ed è scoppiata la protesta da parte dei gruppi consiliari di opposizione, Pd - Io ci credo, Mesagne per Guarini sindaco, e del gruppo misto, che hanno accusato il direttore di poco rispetto per la città. "Ha lasciato basiti la risposta della direzione generale dell’Asl di fronte all’invito rivolto al direttore generale dall’Amministrazione comunale a prendere parte a un Consiglio comunale monotematico sul redigendo piano di riordino ospedaliero", hanno spiegato i capigruppo consiliari. Il Consiglio, richiesto dai sei consiglieri di opposizione, non era stato fissato nell’ultima conferenza dei capigruppo, il 29 aprile scorso, per via dell’indisponibilità del direttore generale per tutto il mese di maggio. Non solo. Il direttore, nella missiva inviata in Comune, ha spiegato che non sarà disponibile anche per tutto il mese di giugno e ha proposto di programmare “un confronto costruttivo sulle tematiche in argomento” presso la sede dell’Asl nel mese di luglio. "Se questo è il peso politico e istituzionale dell’Amministrazione Molfetta che avrebbe dovuto “portare Mesagne in serie A” non si può non essere seriamente preoccupati per la prospettiva e il futuro della città", hanno fatto notare le opposizioni consiliari secondo cui a oggi l’Amministrazione Molfetta "è sembrata più impegnata a evitare un confronto e un dibattito pubblico, aperto a più soluzioni, su un tema fondamentale come il diritto alla salute dei cittadini che dovrebbe rappresentare". Ed hanno aggiunto: "La risposta del direttore generale, infatti, è pervenuta al Comune di Mesagne in data 13 maggio ma è stata inoltrata ai consiglieri comunali solo venerdì forse per evitare che ci fossero tempi utili per organizzare una discussione entro la fine di questo mese, prescindendo anche dalla presenza del direttore generale". Alla luce di ciò i gruppi consiliari di opposizione ritengono che non sia più consentito a nessuno "tergiversare ed è venuto il momento di dare seguito alla richiesta depositata nell’ormai lontano 7 aprile scorso considerato che, per il numero di richiedenti, il Consiglio andava convocato da regolamento entro venti giorni dalla data in cui è stata protocollata la richiesta". La presenza del direttore generale, che sarebbe stata utile, non è certo vincolante ai fini dello svolgimento del Consiglio comunale. "È tempo che la politica e le istituzioni locali discutano, nelle sedi opportune, e facciano scaturire degli orientamenti, per le quali pretendere rispetto a ogni livello istituzionale, in tema di sanità e diritto alla salute dei cittadini", hanno concluso i consiglieri comunali di minoranza.
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