Giuseppe Licci, ha emesso nei confronti di Carmelo Calizia, 51 anni di Mesagne, un’ordinanza di divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla ex moglie e di comunicare con lei con qualsiasi mezzo, dal telefono ai sistemi informatici. L’ordinanza gli è stata notificata dalla polizia. I fatti hanno avuto inizio il 25 settembre 2015 quando Calizia si era reso autore dell’incendio di due auto, una Renault Scenic e una Renault Megane, del danneggiamento di una terza auto, di proprietà dell’avvocatessa Irene Solimeo rea ai suoi occhi di aver difeso la signora, e di due abitazioni in via Dei Sasso. Dopo una serie di attività d’indagine l’uomo era stato tratto in arresto in flagranza di reato. Calizia, nel periodo precedente l’incendio in via Dei Sasso, non accettando la separazione dall’ex moglie, aveva promosso nei suoi confronti una serie di molestie con pedinamenti, sms ingiuriosi e minacciosi, costringendo la donna a presentare una serie di querele contro di lui. Le indagini, avviate dalla polizia, avevano confermato la ripetitività e la serialità delle condotte moleste che avevano causato alla moglie un timore circa la sua incolumità e quella dei suoi figli, spesso anche loro oggetto di molestie. In particolare Calizia minacciava l’intera famiglia “che non l’avrebbe fatta più vivere”. Nonostante fosse stato arrestato e portato prima in carcere e poi a casa l’uomo aveva continuato a mettere in atto atteggiamenti vessatori nei confronti dell’ex moglie e dei figli. Questa volta aveva affidato l’intimidazione alle pagine di un noto social network, dove postava richieste di amicizia alternate a messaggi minatori. Non contento continuava a intimidire la famiglia per telefono. Tutto ciò aveva alterato l’equilibrio psichico dei figli e della signora nei quali aveva causato stati d’ansia e di stress. Davanti a questo quadro di eventi intimidatori il gip del tribunale di Brindisi, Giuseppe Licci, ha deciso di emettere il divieto di avvicinamento all’ex moglie, ai figli e al loro domicilio per cercare di bloccare i suoi comportamenti vessatori e antigiuridici, che hanno gettato nello sconforto le vittime, che ripetutamente si sono rivolte al commissariato per chiedere aiuto. “Nelle more del provvedimento – ha spiegato il commissario Rosalba Cotardo - le pattuglie in servizio di controllo del territorio, per giorni hanno vigilato sull’incolumità delle persone offese da questa vicenda di stalking e, allo stesso tempo, hanno cercato di far comprendere all’autore della stessa le conseguenze penali delle sue azioni, anche laddove dovesse violare il provvedimento del tribunale”.
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