soldi per compiere un restyling non ce ne sono e allora come si può fare per renderle percorribili e abbattere i rischi di sinistri? Questa domanda se la stanno ponendo da un po’ di tempo sindaci e gli assessori della provincia di Brindisi davanti alla visione spaziale di una rete stradale che va depauperandosi giorno dopo giorno e che avrebbe urgente bisogno di una ristrutturazione. In particolar modo sono a rischio le provinciali che collegano San Pietro Vernotico a Mesagne oltre che la Sandonaci Mesagne e la San Pancrazio Mesagne. Per non parlare della statale 7, Brindisi-Taranto, dove nei territori compresi tra Brindisi e Francavilla Fontana il manto è in più punti sbriciolato. Da anni, dunque, non si eseguono manutenzioni sulle strade provinciali. I risultati sono sotto gli occhi, anzi sotto i pneumatici di tutti. Le principali arterie, ma anche quelle secondarie, risentono della mancanza d’interventi di riparazione e quotidianamente presentano deformazioni del manto stradale, dossi ma soprattutto buche e crepe. “E’ una situazione ormai insopportabile, le cui conseguenze si riflettono innanzitutto sulla sicurezza e sulla pubblica incolumità, quindi sul disagio legato ai trasporti, soprattutto per mezzi pesanti come i pullman e i mezzi di soccorso”, ha spiegato il sindaco di Mesagne, Pompeo Molfetta, che insieme all’assessore ai Lavori pubblici, Palma Librato, seguono da mesi le pratiche per “ammodernare e ristrutturare” la rete stradale del proprio comprensorio. “Dall’inizio della nostra legislatura quest’argomento non è stato mai tralasciato, tanto che avevamo avuto assicurazioni da parte della Provincia di Brindisi del completamento della provinciale dei “Due mari”, Mesagne-San Pancrazio, e il completamento della circonvallazione che avrebbe decongestionato il traffico urbano. Oggi queste ipotesi sembrano essere tramontate”, ha precisato Molfetta che insieme all’assessore Librato si è recato a Roma per incontrare il presidente dell’Anas e risolvere l’annoso problema dello svincolo d’immissione della circonvallazione sulla statale 7. Intanto da più parti si chiede l’intervento delle istituzioni giacché è troppo pericoloso percorrere certe strade della Provincia. “L’Amministrazione di San Pancrazio ha sempre messo in atto un pressing, prima con il presidente Ferrarese, poi con il commissario Castelli e infine con il presidente Bruno, per il completamento della provinciale che collega la nostra città a Mesagne”, ha spiegato il sindaco Salvatore Ripa secondo cui la riforma delle Province ha “aggravato ulteriormente un quadro già precario”. “La situazione è grave – ha continuato – siamo consapevoli che quest’opera difficilmente sarà completata poiché la Provincia non può garantire nulla. Ecco perché sarebbe necessaria un’iniziativa collegiale presso la Regione Puglia e il governo centrale”. Stesse difficoltà a San Donaci dove il sindaco, Domenico Fina, ha ottenuto il rifacimento di solo 100 metri di strada provinciale all’ingresso della città. “Sono convinto – ha detto – che tutti i sindaci e il presidente della Provincia devono muoversi alla volta della Regione e dello Stato e consegnare le fasce”. A San Pietro, invece, il problema non è, solo, il dissesto della rete viaria quanto il controllo della velocità. “La via del mare, per Campo di mare, per noi è di primissima importanza renderla sicura”, ha spiegato il sindaco, Maurizio Renna, che ha il ricordo vivo di quante vittime la strada ha mietuto negli anni. “Abbiamo sottoscritto un protocollo d’intesa con la Provincia – ha anticipato - per la collocazione di ulteriore segnaletica orizzontale e verticale, oltre ai dissuasori, che possano abbassare la velocità dei mezzi. Per noi è di primaria importanza la sicurezza stradale specialmente in questo periodo estivo quando la viabilità aumenta notevolmente”.
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