Oggi. “Cellino Ottocento  -Demografia, economia e vita quotidiana, rivolte politiche, briganti e masserie, in Cellino San Marco nell’Ottocento”

Ottobre 21, 2021 900

Sarà presentato oggi a Cellino San Marco, alle ore 18 presso la sede di Cantine Due Palme”, la pubblicazione di Pietro Caprioli, intitolata “Cellino Ottocento  -Demografia, economia e vita quotidiana, rivolte politiche, briganti e masserie, in Cellino San Marco nell’Ottocento”, con la prefazione di Mario Pennetta. L’introduzione è di Angelo Maci, presidente di “Due Palme – Cantine del Sud” che ha voluto proporre il nuovo lavoro a tutti i cellinesi, in particolare ai giovani, affinché approfondiscano la conoscenza e le radici storico-culturali della loro terra. Il filo rosso che regge tutta la ricerca storica è la vicenda economica. Partendo dall’abolizione della feudalità, il racconto storico descrive, nella diacronia del secolo, i vari tentativi della popolazione di regolamentare e superare il sistema delle decime, narra il ruolo svolto da alcune famiglie di notabili cellinesi, in particolare quella dei Prete, ne racconta la partecipazione nei movimenti dei cosiddetti “settari” e, infine, chiarisce il ruolo svolto, nell’ambito dell’economia locale, da un’altra famiglia “nobile” di ex feudatari, ovvero i Chyurlia. Non mancano, nel testo di Caprioli, le nuove ed interessanti ricostruzioni, basate su ricerche archivistiche, di alcuni dei momenti più significativi della vita quotidiana nell’Ottocento cellinese, nonché quelle dei problemi più rilevanti della vita amministrativa e socio-politica del paese. Conclude il testo una disamina approfondita delle masserie cellinesi, descritte attraverso una copiosa mole di contratti notarili dell’epoca e poste in relazione alla funzione economica e sociale della vita del paese. Con “Cellino Ottocento”, Pietro Caprioli pone un altro e significativo tassello nella ricostruzione della vita economica, politica e sociale di questa piccola, ma significativa, comunità salentina di Terra d'Otranto, nell’antica terra dei Messapi.

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