Mesagne. Grande successo della "pettolata" di nonna Maria e dell'Auser
Grande partecipazione di gente a Mesagne per la “Pettolata della solidarietà” organizzata dall’Auser e dall’antico forno di “Nonna Maria”, con il patrocinio morale del Comune di Mesagne. Il ricavato dell’incasso per la vendita delle pettole sarà inviato a Telethon per incentivare la ricerca sulle malattie rare e degenerative. E tra le tante volontarie intente a friggere le pettole c’era anche lei, Nonna Maria, 81 anni, divenuta l’icona della solidarietà. È stata lei, infatti, a sollecitare la figlia e le nipoti ad organizzare insieme all’Auser un momento di solidarietà verso coloro che sono meno fortunati e hanno bisogno di cure ed assistenza. Un momento di solidarietà a cui il Comune ha offerto il proprio patrocinio avendone sposato gli obiettivi da diversi anni. Il sindaco Matarrelli ha partecipato personalmente all’evento. Oggi finanziare la ricerca significa contribuire a realizzare terapie avanzate che sono strumenti di cura innovativi basati su materiale genetico, cellule staminali e tessuti: un settore emergente reso possibile dai progressi fatti negli ultimi venti anni nel campo delle biotecnologie, che offre nuove opportunità per la diagnosi e il trattamento di gravi patologie per le quali i trattamenti convenzionali si sono dimostrati inefficaci o assenti, come per le malattie genetiche rare.
È proprio sulle malattie genetiche rare che gli scienziati hanno provato per la prima volta a mettere a punto queste terapie così innovative e mirate, che nel tempo si sono rivelate promettenti anche per malattie croniche e tumori, così come per il trattamento di ustioni e lesioni gravi. Nonna Maria, dall’alto dei suoi 81 anni, conosce bene i sacrifici giacché nella sua vita ne ha fatti tanti. Tutt’ora, quando la salute lo permette, si fa accompagnare nel forno e si siede a lato per controllare la cottura del pane, delle frise, dei taralli e dei biscotti. Ieri, per diverse ore le socie dell’Auser hanno fritto le pettole sotto l’occhio vigile di Nonna Maria che più volte è voluta intervenire direttamente per constatarne la corretta cottura. “Fare del bene non consta nulla e ci migliora di molto – ha spiegato – oggi c’è tanto bisogno di solidarietà”.
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