Mesagne. Al via il restauro della facciata di san Cosimo, ma l'interno resta non fruibile

Gennaio 20, 2022 1012

Dopo la chiesa di Santa Maria in Betlemme adesso la curia Arcivescovile di Brindisi ha dato avvio al restauro della facciata della chiesa di San Cosimo e Damiano collocata nel cuore della città antica di Mesagne. È solo un maquillage della facciata possibile grazie al bonus facciate. La chiesa, infatti, avrebbe bisogno di un restauro conservativo complessivo poiché al momento non è agibile. Il tetto presenta alcune criticità che andrebbero colmate con un intervento importante. La chiesa dei santi Medici è databile al XVI secolo grazie a un atto di donazione che il proprietario, Luigi Caniglia fece al vescovo di Brindisi, monsignor Bernardino Figueroja. Il vescovo concesse il patronato della chiesa al Capitolo mesagnese. Con gli anni la chiesa fu ristrutturata e abbellita grazie all’omonima confraternita che in essa aveva la sua sede.  La fabbrica cristiana ha una facciata singolare poiché è costruita su tre lati con due porte di ingresso e con l’effigie, affrescata, dei santi Medici. L’interno è ad unica navata con due altari laterali. Nel primo, a destra entrando, vi è una tela della Vergine del Carmelo mentre nell’altare a sinistra c’è un crocifisso ligneo. Al centro della navata c’è l’altare maggiore, barocco, dove è collocata la tela della Vergine Immacolata con i santi Medici.

Al di sopra della tela c’è uno stemma araldico, sormontato da una corona, con i simboli del martirio: la palma e l’ascia. Infine dal soffitto scende una colomba, simbolo dello Spirito santo. Questa una breve scheda storica della fabbrica cristiana che da alcune ore è stata impalcata per eseguire il restauro. Ad operare saranno le maestranze specializzate dell’azienda edile mesagnese “Cea construction Srl” dirette dall’amministratore unico, l’ingegnere Annachiara Contessa. La prima fase dei lavori sarà un diserbo delle infestanti presenti sulla facciata, poi si passerà alla disinfestazione con biocida e successiva rimozione manuale. Successivamente sarà scarificata la malta carbonatizzata e ci sarà la stilatura dei giunti con calce aerea o idraulica e piuma di tufo. A questo punto gli operai eseguiranno una pulitura meccanica con spazzole di saggina dei paramenti murarie la pulitura dei paramenti murari con acqua a bassa pressione. Infine, ci sarà passato uno strato protettivo eseguito con idrossido di calce. Naturalmente il restauro prevede la revisione ed integrazione dei pluviali e la spicconatura e successivo ripristino dell’intonaco ammalorato. Tuttavia, la chiesa dei santi Medici meriterebbe anche un restauro interno altrimenti le preziose opere pittoriche in essa contente potrebbero deteriorarsi irrimediabilmente.

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Ultima modifica il Giovedì, 20 Gennaio 2022 15:26