La mostra «G7: Sette secoli di arte italiana» presentata ai media
Le ultime opere che danno vita alla mostra «G 7, sette secoli di arte in Italia» giungono al castello di Mesagne (Brindisi) mentre a Bari si svolge la conferenza stampa di presentazione dell’evento. Così, mentre da domani lavori di Raffaello, di Leonardo e collaboratore, di Lorenzo Lotto e Guido Reni, sculture di Antonio Canova, opere dei contemporanei Pino Pascali e Alberto Burri (solo per citare alcuni dei 51 protagonisti della mostra), saranno esposti nelle sale a testimoniare l’arte italiana fra XIV e XX secolo, questa mattina, presso la Chiesa di Santa Teresa dei Maschi Museo del colore-Bibart Biennale internazionale d'arte contemporanea di Bari, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’evento mesagnese, si è parlato dell’impatto culturale e turistico che questa mostra, allestita da Puglia Walking art con il supporto di Comune di Mesagne e Regione Puglia e in collaborazione con il Ministero della Cultura, potrà avere sulla crescita culturale e turistica regione. Assente per motivi istituzionali l’assessore regionale al Turismo, Gianfranco Lopane, ad intervenire in presenza – fra antichi vasi di pigmenti usati in pittura - sono stati il presidente di Micexperience Rete d’Imprese e ideatore di Puglia Walking Art, Pierangelo Argentieri; il direttore generale del Dipartimento Turismo e Cultura Regione Puglia, Aldo Patruno; il neoconfermato sindaco di Mesagne, Toni Matarrelli, e l’assessore regionale alla Cultura, tutela e sviluppo delle imprese culturali, Politiche Migratorie, Legalità e Antimafia sociale, Viviana Matrangola a tirare le conclusioni, mentre il curatore della mostra, prof. Pierluigi Carofano, e la dott. Claudia Lucchese, della Direzione regionale Musei Nazionali di Puglia, erano collegati dal castello di Mesagne nelle ultime fasi dell’allestimento.
«Questa mostra aveva l’ambizione di essere un evento all’altezza dei “Grandi della Terra” e diciamo che ci siamo arrivati – ha esordito Pierangelo Argentieri, presidente di Micexperience Rete d’Imprese e ideatore di Puglia Walking Art -. Per la prima volta giungono in Puglia quadri che non si erano mai visti. In particolare: Leonardo da Vinci e collaboratore; un dipinto di Raffaello; i “Pugilatori” di Canova, che hanno trovato degna collocazione nelle sale nobili del castello di Mesagne e poi addirittura abbiamo la massina espressione dello splendore della potenza della Serenissima, papà Canal e suo figlio Canaletto, la cui opera in mostra, riscoperta tre mesi addietro, è per la prima volta esposta al pubblico».
«In questo processo di crescita e di sviluppo di Puglia Walking art avevamo chiesto un innalzamento di asticella in termini qualitativi, corrispondente al processo in corso nell’ambito dell’offerta turistico-culturale pugliese, che affronti una domanda internazionale sempre più di qualità – ha detto Aldo Patruno, direttore generale del Dipartimento Turismo e Cultura Regione Puglia -. Diciamo che il territorio di Mesagne, della Provincia e Puglia Walking Art non potevano rispondere meglio con una proposta che è assolutamente all’altezza dell’evento importante, mondiale, storico, che si svolgerà in Puglia. Ma noi andiamo oltre l’estemporaneità – ha proseguito Patruno – e vogliamo dimostrare quale sia il livello di questa regione».
Il riconfermato sindaco della Città messapica, Toni Matarrelli, quindi ha definito «G 7», «una mostra importante che riusciamo a realizzare grazie a una collaborazione imponente con il Ministero della Cultura. Avremo artisti di prim’ordine degli ultimi sette secoli di storia dell’arte italiana – ha aggiunto - e senza dubbio, questa di Mesagne, può essere considerata la mostra temporanea più importante del Mezzogiorno. È un motivo d’orgoglio per Mesagne e per il territorio – ha proseguito il sindaco - e segue un’altra mostra importante, quella dell’anno scorso, dedicata a Caravaggio e ai suoi contemporanei. Domani sera l’inaugurazione – ha concluso - e poi resterà aperta al pubblico sino al 30 novembre».
Rimarcando, Argentieri, l’unicità della mostra mesagnese «costruita dal Comitato scientifico, tassello dopo tassello, senza nulla di preconfezionato», ha passato la parola al prof. Carofano ed alla dott. Lucchese, collegati da Mesagne. Portando i saluti del Direttore generale Musei del Ministero della Cultura, prof. Massimo Osanna, la dott. Lucchese si è detta «lieta dell’iniziativa alla quale è stato dato tutto l’aiuto amministrativo possibile per realizzare un ottimo risultato», mentre il curatore Carofano ha sottolineato «l’esclusività dell’evento, nel quale vengono proposte non solo opere d’arte presenti nei musei, ma anche opere custodite in collezioni private e capaci di descrivere l’arte italiana da Nicola Pisano ad Alberto Burri, in un ottimo contenitore quale è il castello di Mesagne».
A concludere l’assessore regionale alla Cultura, tutela e sviluppo delle imprese culturali, Politiche Migratorie, Legalità e Antimafia sociale, Viviana Matrangola: «Mentre in Puglia approda il G7 della Politica, a Mesagne arriva il G7 dell'Arte, un racconto di sette secoli di meraviglia dell'arte italiana – ha detto -. L’iniziativa ha il merito di condividere con un grande pubblico la bellezza dei capolavori di artisti italiani e anche pugliesi in un momento di grande visibilità per il nostro territorio. La mostra rientra tra le attività sostenute dalla Regione Puglia attraverso l’azione “Capitale della Cultura di Puglia”, che riconosce e premia le città pugliesi arrivate tra le finaliste per il titolo di “Capitale italiana della Cultura”. In questo modo – ha concluso Matrangola -, valorizziamo il lavoro e le progettualità dei nostri centri di fermento culturale, e in questo caso di Mesagne, che stanno vincendo la scommessa di una profonda rigenerazione sociale attraverso la cultura».
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