Mesagne. Domenica 13 ottobre i cicloamici aderiscono alle giornate Fai d’autunno

Ottobre 09, 2024 437
 Per le giornate FAI d’autunno l’associazione Cicloamici FIAB Mesagne e l’Istituto di Istruzione Superiore Epifanio Ferdinando propongono una visita al castello Svevo di Brindisi eccezionalmente aperto. Ad accoglierci i volontari del FAI e tra questi Marialucrezia Colucci coordinatrice del FAI Brindisi e gli apprendisti Ciceroni® Liceo Classico “B. Marzolla”del Liceo Marzolla-Leo-Simone-Durano di Brindisi IC Casale di Brindisi.

L’itinerario proposto tra Mesagne e Brindisi permetterà di apprezzare la bellezza delle aree naturalistiche del bacino idrografico del Canale Cillarese e l’itinerario Eurovelo 5. Saranno visitate lungo l’itinerario masseria Pignicedda e Masseria Masciullo.

Programma

 

Raduno ore 9:00 a Mesagne a Piazza IV Novembre
Partenza ore 9:15:
Difficoltà e lunghezza: Itinerario di media bassa difficoltà lungo 40Km quasi tutto su strade secondarie asfaltate e con qualche tratto di sterrato.
Breve descrizione:All’andata da Mesagne percorreremo l’itinerario eurovelo 5 nella tratta segnalata dai Cicloamici nel 2006 alla regione Puglia (progetto Cyronmed) con piccola deviazione a masseria Pignicedda (descritta in foto sotto). Al ritorno percorreremo la via vecchia Francavilla Brindisia partire dall’invaso del Cillarese.
Rientro: rientro a Mesagne entro le 13:30
Info e capogita Antonio Licciulli 333374472

Iscrizione all’escursione

Chiediamo ai partecipanti di compilare il modulo di iscrizione. Non vi sono costi per la partecipazione. L’associazione accoglie libere offerte per finanziarie le proprie attività di volontariato ambientaliste.

Il Castello Svevo a Brindisi

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Edificato per volere di Federico II nella prima metà del XIII secolo, il Castello di Terra brindisino venne restaurato dagli Angioini ed ampliato nel XV secolo dagli aragonesi, per essere poi ulteriormente rinforzato da Carlo V nel XVI secolo. All’inizio del XIX secolo venne adibito a penitenziario; tra il settembre 1943 e il febbraio 1944, fu residenza di re Vittorio Emanuele III, della regina Elena e del maresciallo Badoglio che, in fuga da Roma, stabilirono qui la loro base promuovendo Brindisi a temporanea capitale della nazione. Dopo la seconda guerra mondiale il castello è divenuto Comando della Marina a Brindisi.

Il castello si sviluppa attorno ad unc ortile di forma trapezoidale circondato da un’alta muraglia munita di un mastio, con funzione di entrata, e sei torri (due di forma circolare, tre a pianta quadrata e unapentagonale). La struttura prevede una difesa naturale sul lato rivolto al porto interno della città e sugli altri tre lati sussiste un profondo fossato. Questo primo nucleo difensivo subisce numerose modifiche nel corso dei secoli, tutte legate alle nuove esigenze belliche: viene costruita una nuova cinta muraria e il fossato viene coperto da volte per ospitare uomini in armee la popolazione in caso d’emergenza. L’impianto del castello venne ulteriormente fortificato sul lato del mare nel XVI secolo.Alcuni adattamenti furono necessari quando il maniero divenne penitenziario agli inizi del XIX secolo, ma la struttura venne sostanzialmente mantenuta intatta, anche quando divenne Comando della Marina Militare nella città brindisina.

Cosa scopriremo durante la visita

Durante le Giornate FAI sarà possibile scoprire la storia del Castello grazie ad un percorso guidato che permetterà l’accesso straordinario ad alcuni dei locali più interessanti della struttura, come ad esempio la Sala Storica del San Marco, nella qualesarà possibile ripercorrere le pagine di storia scritte in oltre cento anni di attività dai valorosi Fucilieri di Marina italiani, con preziosi cimeli testimoni dell’importanza di Brindisi e del ruolo della Città per la marineria Italiana.

L’itinerario da Mesagne a Brindisi


L’allegra comitiva percorrerà strade asfaltate e sterrate. Pedalata tranquilla e affascinante per assaporare la bellezza dell’agro di Mesagne e Brindisi ripercorrendo l’itinerario Eurovelo 5 e la vecchia Frnacavilla Brindisi, traversando vigneti carciofeti e canneti costeggiando l’invaso del Cillarese e i suoi affluenti Galina e Capece .

L’itinerario per giungere al Cillarese interseca gli affluenti Galina e Capece in più punti ed è costellato di antiche e monumentali masserie, boschi. Passando e visitando le masserie saranno evidenziate le grandi opportunità per le realtà imprenditoriali locali di collegare il territorio del Bacino Idrico del Cillarese al progetto di candidatura della Appia come patrimonio Unesco.

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Ultima modifica il Mercoledì, 09 Ottobre 2024 08:21