Mesagne. I Cicloamici scrivono a Rfi per l'apertura di una stradina strategica

Ottobre 16, 2024 227

Nuova battaglia dei Cicloamici di Mesagne che sabato scorso hanno inviato una nota alla direzione regionale di Rete Ferroviaria Italia con la quale hanno chiesto l’apertura a ciclisti e pedoni della strada demanio ferroviario tra invaso del Cillarese e linea ferroviaria Brindisi Taranto. In pratica le associazioni ambientaliste Cicloamici Fiab di Mesagne, il Wwf di Brindisi, Legambiente Brindisi, Italia Nostra Sezione di Brindisi hanno inviato il 12 ottobre scorso un documento a Rete Ferroviaria italiana.

Con questo intendono formulare alcune riflessioni ed una proposta utili a integrare e potenziare le modalità di trasporto sostenibile ovvero trasporto ferroviario con il trasporto in bici e a piedi. Chiedono in particolare che sia aperta a pedoni e ciclisti una strada appartenente a Rfi collocata nei pressi della Stazione di Brindisi “Perrino”. La predetta strada ha un’importanza turistica e culturale di enorme valore poiché tra l’antico tracciato della via Appia e il bacino idrografico del Cillarese che rappresenta per Brindisi una risorsa naturalistica e ricreativa importante. Negli ultimi anni si sono moltiplicati gli eventi e le iniziative atte a valorizzare il bacino idrografico, l’invaso, le strade lungo l’argine del Canale del Cillarese e dei suoi affluenti.

Nella nota gli ambientalisti hanno precisato che “la strada in questione appartiene al demanio ferroviario ed attualmente è chiusa al traffico, ma che potrebbe divenire un itinerario di alta valenza paesaggistica utile a collegare gli itinerari a Brindisi e condurre ciclisti e pedoni diretti a Brindisi alla ciclabile Pittachi”.La strada ha lunghezza 1,36 chilometri si trova compresa tra una sbarra sulla via Giovanni Rizzo e un muro di sbarramento collocato subito dopo il sottopasso ferroviario che si innesta poi su strada comunale “Lo Spada”.  La strada di Rfi può condurre in tranquillità e sicurezza, turisti, pellegrini e cittadini dalla città fino ai diversi itinerari collegati alla Via Appia - Via Appia Claudia tra Brindisi e Taranto e Via Appia Traiana tra Brindisi e Bari. La strada rappresenta, pertanto, una straordinaria risorsa da subito fruibile senza gravare sulle pubbliche finanze. Infine, nella nota le scriventi associazioni ambientaliste “chiedono a Rfi che sia riaperta e riqualificata la strada appartenente al demanio ferroviario.

Proponiamo che la strada divenga una pista ciclopedonale e dunque un itinerario riservato a ciclisti e pedoni ed al più ai frontisti in modo da garantire la migliore sicurezza e rappresentare una straordinaria risorsa per la mobilità sostenibile in Provincia di Brindisi. Proponiamo che Rfi possa attuare virtuose azioni di integrazione tra trasporto ferroviario e trasporto in bici. Candidando le stazioni ferroviarie a divenire veri e propri hub per la Via Appia patrimonio Unesco capaci di trasportare accogliere, informare e nutrire escursionisti, pellegrini e semplici cittadini”.446bece0-520f-4012-aaae-442d72af01b6.jpgb0d9f4c2-0577-4e6e-8a4c-98bf5739ffc9.jpgpiantina_del_tratto_di_strada_di_Rfi.pnga2fab6f4-e8bb-4c7c-9865-4249b5e64d30.jpgcicloamici_e_rete_ferroviaria.jpegc2d1dd8d-1bee-4476-a8a4-1d9c96a89559.jpg

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Ultima modifica il Mercoledì, 16 Ottobre 2024 11:16