Sabato a Mesagne "Solamente io” silloge di Silvia Scoditti
“Solamente io” è il titolo della silloge di Silvia Scoditti (edizioni Orantes) che verrà presentato domani alle 18, presso l’auditorium del Castello. «Una serata magica, tra poesie, emozioni e musica, alla quale interverranno, insieme all’autrice, lo scrittore Marco Giangrande e il giornalista Angelo Sconosciuto», dice una nota pubblicata sul sito del Comune di Mesagne, nella quale si ricorda come l’«iniziativa verrà impreziosita dai brani musicali eseguiti dall’arpista Annalisa Ciaccia e dalla violinista Gilda Ciaccia e dalle letture di Andrea Ortese». La silloge, che ha visto la sua prima presentazione a Lecce in un clima di notevole interesse, ora viene proposta dall’autrice nella sua città di origine. «Frammenti di pensieri in libertà che sgorgano dalle profondità di un'anima inquieta e turbolenta, che cerca disperatamente la pace e la quiete, scandagliando se stessa, le sue paure, le sue fragilità e i suoi dolori per un vissuto non cercato, non voluto, ma subito, ed amaramente ingoiato dopo la morte del marito – scrive Silvia Scoditti nel risvolto di copertina -. Il condividere con tutti voi questi pensieri tramutati in righe è un atto catartico di donarsi nuda dall'appari-re, per ciò che si è realmente, nelle proprie fragilità e nelle proprie debolezze, noncurante dei giudizi altrui e dei ben pensanti dei quali a quest'età e con l'esperienza poco importa. È un voler donare agli altri – conclude - porzioni di un essere, di un'essenza e di un’esistenza nella pura gioia di essere se stessi sino in fondo. Egoisticamente, Solamente io». Ma – ci si chiede – è la stessa Silvia «architettrice specializzata nel restauro della pietra leccese e nella progettazione e direzione lavori di immobili storici, usando tecniche tradizionali»? Certamente: la poesia è l’altra faccia della medaglia della sua vita. «La sua vocazione si estende alla scrittura di poesie, dove ogni parola, ogni verso, diviene frammento di una visione più ampia, un ponte tra l'arte architettonica e ciò che sgorga dalla sua anima. Questo connubio tra architettura e poesia rende il suo lavoro un canto di pietra e parole, dove ogni progetto e ogni scritto testimoniano il suo impegno a celebrare l'incanto creativo in tutte le sue forme».
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