Redazione
Brindisi. I cobas sui black out
Il Sindaco di Brindisi deve alzarsi in piedi e protestare ferocemente contro Enel e Terna. Il Sindacato Cobas di Brindisi denuncia la grave situazione dei black out nella nostra città determinata dalle politiche di Enel e Terna ;politiche fatta di risparmi significativi sulle manutenzioni cittadine e sulle reti nazionali dove mancano addirittura collegamenti agli anelli più grandi del trasporto della corrente.
Sono decine le centrali ferme in Italia, solo che le società producono lo stretto necessario ; le stesse non prevedono margini di produzione in caso di situazione di allarme come sta avvenendo per le alte temperature.
Questo è il risultato della privatizzazione della energia e degli scontri tra produttori; prima l’Enel produceva con un margine di sicurezza che la metteva nelle condizioni di non far mancare mai la corrente a nessuno nel paese.
Basti pensare che in Italia abbiamo oltre 100.000 MW di possibile produzione elettrica ma quella che va mediamente in rete sono poco più di 50.000 MW .
La filosofia della privatizzazione e del guadagno per i privati porta in particolare a Bozzano danni alle famiglie e agli esercizi commerciali.
Intanto devono pagare i danni che hanno prodotto e risolvere i problemi di linee obsolete , dall’altra Terna che dice di investire deve adeguare linee e collegamenti nazionali.
Per il Cobas Roberto Aprile
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ESODO: COLDIRETTI PUGLIA, IN ARRIVO +47,5% TURISTI STRANIERI CON GREEN PASS; PUNTI DI FORZA OFFERTA RICETTIVA PATRIMONIO CULTURALE (48,8%) E PRODOTTI ENOGASTRONOMICI (51,7%).
Con un balzo del 47,5% rispetto allo scorso anno, sono 1,9 milioni gli arrivi previsti e 10,6 milioni le presenze stimate in Puglia anche grazie al via libera del green pass Ue, con le masserie rurali, il mare cristallino, le 17 bandiere blu e i borghi tra i più belli d'Italia a rendere la Puglia una delle mete più gettonate d’Italia. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti Puglia, sulla base dei dati di Demoskopika in collaborazione con l'Università del Sannio, diffusa in occasione del primo weekend di grande esodo estivo del 2021 favorito dall’arrivo del green pass in Europa.
Secondo i dati ISNART, inoltre, in Puglia il punto di forza dell’offerta ricettiva – aggiunge Coldiretti Puglia – è rappresentato dalle strutture con proposte di particolare pregio per prodotti enogastronomici/buona ristorazione (51,7%) e il patrimonio culturale (48,4%).
“L’agriturismo ha aumentato la disponibilità di accoglienza turistica – spiega Filippo De Miccolis Angelini, presidente di Terranostra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti - offrendo una lettura positiva del territorio pugliese e, pertanto, lo sviluppo dell’agriturismo significa maggiore capacità di attrazione da parte della Puglia a beneficio dell’intera economia regionale. L’ospitalità nelle masserie storiche nelle aree rurali assume una rilevanza fondamentale per la salvaguardia del patrimonio rurale che, oggi, è il fiore all’occhiello del turismo regionale”.
Il cibo infatti – aggiunge Coldiretti Puglia – è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Puglia con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche.
La spesa in vacanza per il cibo lo scorso anno per la pandemia Covid – sottolinea la Coldiretti Puglia – è scesa del 58%, il minimo da almeno un decennio e gli effetti delle difficoltà delle attività di ristorazione – continua la Coldiretti – si sono fatti sentire a cascata sull’intera filiera agroalimentare con disdette di ordini per le forniture di molti prodotti agroalimentari, dal vino all’olio, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione – precisa la Coldiretti Puglia – rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato.
Il ritorno dei vacanzieri dall’estero in Puglia è strategico per l’ospitalità turistica nelle mete più gettonate – continua la Coldiretti regionale – e ad essere avvantaggiate saranno soprattutto le città d’arte, che sono le storiche mete del turismo dall’estero, ma anche gli oltre 900 agriturismi della Puglia dove gli stranieri secondo Campagna Amica rappresentano tradizionalmente oltre la metà degli ospiti.
Una previsione che – sottolinea la Coldiretti regionale - conferma la buona percezione a livello internazionale dell’andamento della campagna vaccinale contro il Covid e della riduzione dei nuovi contagi in Italia, anche se mancano ancora all'appello 8 milioni di turisti stranieri rispetto all'ultimo anno prima della pandemia.
Il ritorno dei vacanzieri dall’estero – precisa la Coldiretti Puglia - è strategico anche perché i visitatori stranieri hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. Circa 1/3 del budget turistico è destinato all’alimentazione tra negozi, bancarelle pizzerie e ristoranti che sono stati gli esercizi più colpiti dalla pandemia Covid.
Proprio il turismo enogastronomico è uno dei punti di forza della Puglia che – sottolinea la Coldiretti regionale - può contare su 311 prodotti riconosciuti tradizionali dal MIPAF, 10 prodotti DOP, 29 vini DOC e 6 IGP. Grazie al cibo – sottolinea Coldiretti Puglia – il Bel Paese guida la classifica mondiale del turismo enogastronomico con la ricerca dei prodotti tipici che è diventata un ingrediente irrinunciabile delle vacanze in un Paese che può contare sulla più grande rete mondiale di mercati di agricoltori e fattorie con Campagna Amica dove è possibile trovare le eccellenze locali dei territorio (www.campagnamica.it).
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L’inciviltà, il malcostume, il menefreghismo di chi dovrebbe vigilare, spesso è la causa di molti dei problemi lamentati da chi risiede nei pressi del Presidio territoriale di assistenza di Mesagne, ossia l’ex ospedale “De Lellis”. Dalla spazzatura abbandonata davanti ai cancelli del cup, e non raccolta, alle auto che restano in moto per diverso tempo per tenere accesa l’aria condizionata in attesa di prendere a bordo il dipendente che termina il turno di lavoro e merita un ambiente condizionato. Non pensando, però, che lo smog di scarico delle auto e i miasmi emanati dalla spazzatura entrano nelle abitazioni dei residenti che, col il caldo torrido, hanno le finestre aperte.
I problemi sono tutti lì, in via dei Panareo dove c’è l’ingresso principale dell’ex ospedale “De Lellis” e del Cup. In questo tratto di strada, in cui ci sono diverse abitazioni, sembra non esserci nessun controllo da parte delle istituzioni preposte poiché vi sono diversi gap non risolti negli anni. Eppure i residenti più volte hanno segnalato i loro disagi a chi di competenza. E a proposito di disagi si potrebbe iniziare a parlare delle lunghe code che si formano al mattino per entrare nel presidio ospedaliero, i cui ingressi aprono alle ore 7.30, e la gente aspetta di entrare accalcata senza la minima distanza di sicurezza e in barba alle norme sul distanziamento sociale.
Una situazione esplosiva in questo periodo di pandemia che andrebbe gestita diversamente. E che dire di coloro che abbandonano la spazzatura davanti agli ingressi del cup, e non solo. Rifiuti che gli operatori ecologici non ritirano poiché abbandonati nei giorni in cui non è prevista quella tipologia di spazzatura differenziata. Poi ci sono i bustoni di indumenti usati che nessuno degli operatori raccoglie e restano lì per giorni fin quando il contenitore si depaupera e gli indumenti si sparpagliano in strada. Ma il principale problema lamentato dai cittadini sono le auto che al mattino e nel primo pomeriggio arrivano in via Panareo, posteggiano in maniera selvaggia davanti l’ingresso del nosocomio e attendono l’arrivo del dipendente-familiare. Il tutto con il motore acceso per diversi minuti. I gas di scarico delle auto, naturalmente, vanno a finire nelle abitazioni dei residenti che restano adirati sia per il tanfo nauseabondo sia perché sono costretti a chiudere le finestre.
E con il caldo torrido di questi giorni le abitazioni diventano invivibili. “Ciò che vogliamo chiedere al sindaco Toni Matarrelli e al comandante dei vigili urbani è un maggior controllo della zona”, hanno spiegato alcuni residenti -. I vigili devono effettuare più passaggi, in diversi orari affinché si rendano conto di quanto sta accadendo. Non dimentichiamo che siamo cittadini che pagano regolarmente le tasse per i servizi espletati dal Comune e pertanto auspichiamo che tali servizi siano erogati al meglio. Purtroppo, quando manca l’educazione bisogna intervenire. In questo modo il senso di civiltà della nostra Mesagne aumenterà notevolmente”.
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Giovedì 8 luglio in Consiglio regionale il seminario “Le lotte del movimento bracciantile per il collocamento e contro il caporalato”
Giovedì 8 luglio, a partire dalle 9,30, a Bari, nell’Aula consiliare di via Gentile, si terrà il seminario dal titolo “Le lotte del movimento bracciantile per il collocamento e contro il caporalato” promosso da Fondazione Maierotti, Cgil Puglia e Fondazione Di Vittorio.
Si tratta della prima di una serie di iniziative, sostenute dal Consiglio regionale della Puglia, che mirano ad approfondire le dinamiche pugliesi delle conquiste legislative degli anni 70, nell’ambito di un progetto di ricerca interdisciplinare la cui direzione scientifica è affidata ad un Comitato composto da docenti universitari esperti della materia. Il lavoro di ricerca, con durata biennale, sarà svolto da giovani laureati e intende focalizzarsi sul ruolo del movimento sindacale pugliese nel contesto storico del cosiddetto autunno caldo e sul contributo che il sindacato e le forze politiche vicine al movimento operaio hanno fornito ai processi di riforma legislativa che nel 1970 hanno reso dignitoso il lavoro in Italia.
Nel 2020 si sono celebrati assieme i 50 anni dello Statuto dei Lavoratori e di una legge storica per i lavoratori delle terra, quella numero 83 che prevedeva norme in materia di collocamento e accertamenti dei lavoratori agricoli. Entrambe frutto di una lunga stagione di lotte politiche e sociali del movimento bracciantile, che vedeva in Puglia uno degli avamposti più organizzati e numerosi dell’intero paese.
I lavori saranno aperti dalla Presidente del Consiglio regionale della Puglia, Loredana Capone. Seguiranno testimonianze video di alcuni dei protagonisti di quella stagione di lotte sindacali in Puglia, con un ricordo a Carmela Panico, cerignolana e tra i dirigenti del movimento bracciantile in quegli anni.
La relazione introduttiva sarà curata da Peppino Deleonardis, direttore della Fondazione Rita Maierotti, che interverrà sul tema “Il movimento sindacale pugliese e le conquiste legislative degli anni 70”. Poi, le relazioni di Vito Pinto, docente di Diritto del Lavoro all’Università di Bari, che interverrà sul tema “Rapporti di produzione agricola e strategie di contrasto al caporalato e al lavoro nero”, e di Nicola Deleonardis, Dottore di ricerca all’Università di Bari, che interverrà su “L’avviamento al lavoro in agricoltura: limiti e pregi della legge 83/1970”.
A chiudere il seminario, una tavola rotonda, coordinata da Elisa Castellano della Fondazione Di Vittorio, sul tema “Il governo del mercato del lavoro agricolo: analogie con il passato e proposte del sindacato”. Parteciperanno: Pino Gesmundo, segretario generale della Cgil Puglia; Monica Mc Britton, docente di Diritto del Lavoro all’Università di Lecce; Enrico Pugliese, sociologo; Giovanni Mininni, segretario generale della Flai Cgil nazionale.
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Mesagne. Altro furto nel rione Impalata
Un altro furto si è verificato oggi a Mesagne. Ed ancora una volta i banditi hanno agito a volto scoperto nel rione Impalata. Poco dopo le ore 12,30 un gruppo di individui sono entrati nell'abitazione di una signora che era uscita per la spesa. Come per le altre volte hanno messo la casa a soqquadro e sono fuggiti con i preziosi. Indagano i carabinieri.
Il 3 e 4 luglio torna in 55 città italiane la Giornata nazionale Enpa contro l'abbandono
Torna dopo un anno di stop causa Covid il 3 e il 4 luglio la Giornata nazionale Enpa contro l'abbandono con i volontari dell'associazione impegnati in 55 città italiane per sensibilizzare al tema dell'abbandono, oggi più delicato che mai. Prendendo in esame il mese di giugno sono infatti aumentate del 17% le cessioni di animali rispetto allo scorso anno e del 60% l'abbandono dei gatti. L'Ente Nazionale Protezione Animali dopo aver ricevuto diverse segnalazioni allarmanti su cessioni e abbandoni da diversi volontari sul territorio ha deciso di lanciare un sondaggio a tutte le sue Sezioni per definire l'entità del fenomeno in questo momento. Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa: “Nonostante ancora vi siano diverse difficoltà ad organizzare eventi in presenza non abbiamo voluto saltare questo appuntamento e saremo con i nostri volontari in 55 città italiane per dire ancora una volta NO all'abbandono e far capire che le soluzioni si possono trovare se si chiede aiuto. I segnali che riceviamo dal territorio purtroppo sono molto allarmanti. Registriamo un forte aumento delle cessioni a causa della morte o dei ricoveri dei proprietari e di una totale assenza in questi casi di un progettazione del futuro di questi animali. Chi ha pet in casa deve sapere a chi affidarli in caso gli succeda qualcosa. Ancora più allarmante il dato che ci arriva sui gatti: + 60% di abbandoni. Su questo fronte la sterilizzazione è vitale. Non c'è nessun incentivo statale alla sterilizzazione. Noi come Enpa impegniamo grossa parte della nostre risorse per la sterilizzazione. Solo lo scorso anno abbiamo microchippato 9.001 cani e 8.468 gatti e sterilizzato 8.608 cani e 26.260 gatti.”
Aumento del 17% delle cessioni. La situazione non è omogenea. Alcune realtà hanno segnalato una preoccupante impennata del fenomeno. Tra queste l'Enpa di Roma che riferisce di 51 i cani ceduti a giugno e centinaia di gatti abbandonati. Anche a Torino a giugno sono stati ceduti già 39 cani, a Sondrio una cinquantina di gatti, quasi tutti cuccioli, e oltre una decina di cani. E ancora a Brescia dove sono stati ceduti direttamente una trentina di gatti (senza contare i numerosi abbandoni) e una ventina di cani ceduti. Anche l'Enpa di Voghera ha avuto 35 cessioni a giugno tra cani e gatti, 32 anche a Vicenza e una trentina anche a Caserta mentre a Vinovo in Piemonte i cani ceduti lo scorso mese sono stati 44.
Tra le cause principali: Il 62% delle Sezioni indica la morte dei proprietari anziani e nessun parente disposto a prendersi cura dell'animale, il 53% indica come causa il ricovero dei proprietari mentre, dato molto alto, il 53% delle Sezioni riferisce cessioni dovute all'aggressività dell’animale. Dove per aggressività però, in alcuni casi, sono incluse anche piccole lesioni come graffi o contusioni che bastano per giustificare l'allontanamento dell'animale. In questo caso il caldo sicuramente non sta aiutando (statisticamente favorisce l'aumento di aggressività negli animali) ma anche l'adattamento alle nuovi routine familiari che portano stress ad umani ed animali. Sulla cessione degli animali incide anche la crisi economica, segnalata dal 45% delle sezioni, e, ancora, si da via l'animale per l'arrivo di un bambino in famiglia (33%). Si aggiunge anche il cambiamento delle abitudini post covid, e quindi il ritorno al lavoro e i trasferimenti di città. (domanda con risposta multipla)
Da quanto erano in famiglia i cani ceduti? Il 24% erano arrivati da un anno o meno, quindi in piena crisi pandemica. Sicuramente il ritorno alla normalità ma anche le adozioni via internet non hanno aiutato. Si continua a scegliere un animale da compagnia come fosse una borsa, scegliendolo in base ad una foto online senza considerare la compatibilità della personalità dell'animale con le routine familiari. Per lo più, il 44%, sono cani che erano in famiglia da 2-5 anni e questo è un dato molto significativo. Ci chiediamo: siamo ancora in grado di dare affetto se dopo 5 anni diamo via un animale domestico? Ma ci sono anche diversi casi, il 23%, di cani che avevano più di 5 anni, probabilmente quelli legati alla morte o alla malattia del proprietario.
Si cedono più cani o gatti? Per l'80% si tratta di cessione di cani ma la situazione dei gatti è anche più grave. Tutte le sezioni ci hanno segnalato che dietro questo dato si nasconde il fatto che i gatti, privi di microchip vengono molto più facilmente abbandonati, magari in condomini o colonie, piuttosto che ceduti alle associazioni. E il dato sugli abbandoni è davvero allarmante: +60% rispetto allo scorso anno nello stesso periodo. Dalle Sezioni segnalano anche un lieve aumento della cessione di animali esotici che, nella maggior parte dei casi, si acquistano senza poi avere reale contezza dell'impegno che richiedono quotidianamente.
Per quel che riguarda le adozioni in corso nell'ultimo mese di giugno il 25% delle Sezioni Enpa afferma che è tutto fermo attualmente mentre un 21% dice che è nella norma rispetto al periodo estivo, il 31,67% afferma che qualche adozione c'è ma sono troppo poche, mentre il 18% dice che sì ci sono ma riguardano solo cuccioli.
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La Flcgil di Brindisi sta valutando la possibilità di patrocinare l'adesione ad un ricorso al giudice del lavoro per ottenere il riconoscimento ai docenti e agli Ata assunti per ricoprire incarichi temporanei - supplenze brevi e saltuarie (quindi con esclusione di quelle con scadenza al 30 giugno o al 31 agosto) e supplenze in organico Covid - del diritto alla corresponsione della Retribuzione Professionale Docenti (circa 164 euro lordi mensili) e del Compenso Individuale Accessorio ATA (circa 73,70 euro lordi mensili medi). Tale diritto è stato infatti riconosciuto anche dalla Corte di Cassazione. Preghiamo chi fosse interessato a tale ricorso di farci pervenire la sua volontà di adesione mediante l' invio di una email all'indirizzo di posta elettronica della Flcgil di Brindisi Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. in modo tale da poter valutare l'opportunità dell'iniziativa. Il tutto entro il 10 luglio prossimo venturo.
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Il Comune di Francavilla Fontana riduce la Tari
Agevolazioni TARI per utenze non domestiche, restauro delle Porte cittadine e nuovo monumento dedicato al lavoro. Sono questi i temi principali sviluppati nel corso della seduta consiliare di mercoledì 30 giugno.
L’Assise cittadina ha approvato la riduzione della TARI (tassa sui rifiuti) per le attività produttive danneggiate dai provvedimenti varati dal Governo nazionale a causa dell’emergenza sanitaria. Il piano di interventi prevede una riduzione del 50% per le utenze non domestiche costrette alla chiusura per almeno 4 mesi, del 30% per chiusure inferiori a 4 mesi e del 25% per le imprese che hanno registrato una contrazione del fatturato di almeno il 50% rispetto al 2019.
“Molte aziende in questi mesi hanno subito delle perdite importanti a causa dell’emergenza sanitaria. Con questo provvedimento – spiega l’Assessora al Bilancio Antonella Iurlaro – la nostra Amministrazione Comunale ha inteso mettere immediatamente a disposizione delle attività produttive i fondi governativi per la riduzione della TARI adottando uno strumento di immediata lettura che agevola anche burocraticamente gli imprenditori francavillesi.”
Il Consiglio Comunale nel corso della seduta ha licenziato la variazione di bilancio con cui vengono stanziate le somme necessarie per il restauro alle Porte storiche della Città.
“Intendiamo valorizzare una parte del patrimonio cittadino da tempo trascurato. Grazie a questa variazione – dichiara il Sindaco Antonello Denuzzo – potremo candidare l’intero progetto di restauro delle porte storiche ad un bando del GAL Terra dei Messapi. L’obiettivo è consolidare questi monumenti e allestire un'illuminazione adeguata che li valorizzi. Anche in questo caso puntiamo ad intercettare le opportunità offerte dai bandi pubblici per non attingere dalle risorse comunali e consentire un rapido svolgimento dei lavori.”
In apertura della seduta è stato rispettato un minuto di raccoglimento in memoria di Camara Fantamadi, il ragazzo di 27 anni originario del Mali deceduto al termine di una giornata di lavoro nei campi in condizioni estreme a causa del caldo.
Al tema del lavoro è stata dedicata la mozione del Consigliere Mimmo Tardio finalizzata alla installazione di un nuovo monumento dedicato al lavoro in piazza Marconi. L’opera avrà la funzione di celebrare il lavoro e ricordare le numerose morti bianche francavillesi. La mozione è stata approvata all’unanimità dei presenti.
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Scoperta a Torre Guaceto la necropoli della comunità che viveva sul promontorio della torre
La campagna di scavi appena condotta nella riserva di Torre Guaceto ha dato risultati sorprendenti. E’ stata scoperta una necropoli risalente alla tarda età del Bronzo riconducibile agli abitanti del villaggio che sorgeva sul promontorio della torre simbolo dell’area protetta. Gli archeologi: “Si tratta di un sito di importanza continentale”.
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Gasdotto TAP-Snam e falda acquifera BR, Amati: “ARPA dice che lavori sono conformi, ma Sindaco solleva nuovi pretesti
Gasdotto TAP-Snam e falda acquifera BR, Amati: “ARPA dice che lavori sono conformi, ma Sindaco solleva nuovi pretesti per non accettare le opere Snam. Andrò sino in fondo”. |
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“ARPA Puglia ha riferito che sono state svolte regolarmente, nel rispetto delle autorizzazioni ambientali, le opere per la realizzazione dell’interconnessione TAP in località Tuturano; resta solo da esaminare l’integrazione allo studio idraulico presentato da Snam ad ARPA per accertare definitivamente il recupero del livello piezometrico atteso. Ma per il Sindaco di Brindisi l’obiettivo rimane rifiutare le opere Snam, e non si sa perché, attraverso continue richieste pretestuose di rilancio, non fondate però su questioni tecniche ma su suggestioni politiche. Aggiornamento della commissione al 22 luglio”. |