Redazione

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi martedì 8 giugno 2021 in Puglia, sono stati registrati 8302 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 134 casi positivi: 19 in provincia di Bari, 34 in provincia di Brindisi, 39 nella provincia BAT, 8 in provincia di Foggia, 18 in provincia di Lecce, 18 in provincia di Taranto. 2 casi di residenti fuori regione sono stati riclassificati e attribuiti.

Sono stati registrati 17 decessi: 9 in provincia di Bari, 1 in provincia di Brindisi, 3 in provincia di Foggia, 3 in provincia di Lecce, 1 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 2.542.091 test.

227.679 sono i pazienti guariti.

17.331 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 251.572 così suddivisi:

94.734 nella Provincia di Bari;

25.427 nella Provincia di Bat;

19.483 nella Provincia di Brindisi;

44.928 nella Provincia di Foggia;

26.687 nella Provincia di Lecce;

39.151  nella Provincia di Taranto;

800   attribuiti a residenti fuori regione; 62  provincia di residenza non nota.

FASANO - Un programma di 15 eventi tra arte, musica e cinema nella splendida cornice del Minareto per un appuntamento ormai fisso e consolidato dell’estate fasanese. E’ il Festival metropolitano «Bari in Jazz»,  che si svolgerà come tradizione a Selva e che arricchisce di ulteriori chicche il ricco cartellone di «Wow!Fasano» il programma di appuntamenti realizzato dall’amministrazione comunale.

Si parte a metà luglio e si prosegue per tutto il mese di agosto con i tradizionali «live» ai piedi della residenza costruita da Damaso Bianchi agli inizi del ‘900 che, incastonata tra le colline, regala uno splendido panorama su tutto il territorio di Fasano.

Ad aprire il festival il 15 luglio sarà l’inaugurazione di una mostra fotografica che racconterà i momenti più salienti delle edizioni precedenti.

Si prosegue il 6 agosto con Mauro Gargano «Feed» (con Alessandro Sgobbio, Mauro Gargano e Christophe Marguet.  Due giorni dopo, l’8, appuntamento con il film «Let’s get lost» di Bruce Weber, documentario su Chet Baker. Il 9 ecco «Mondegreen» (overture 60° Alliance) con Gaudenz Niggli: Electronics. Felix Niggli: trumpet & Electronics. Lucas Niggli: drums.

Il 10 agosto Mattia Vlad Morleo e l’11 Livo Minafra. Si prosegue il 12 con Stefano Di Battista, il 13 con Marialy Pacheco, il 14 con «Masar» (Tunisia, india, France) Amine M’Raihi, Prabhu Eduard e Sylvain Barou.

Il 18 agosto proiezione del film «Michel Petrucciani – Body and soul» di Michael Radford (documentario sul pianista francese). Il 19 «L’escargot e la cantiga de la serena», il 20 Tommaso Cappellato, il 21 Tiziana Felle.

Ultimi due appuntamenti a fine mese con la proiezione di film. Il 27 agosto «Ray» di Taylor Hackfort (biopic su Ray Charles), il giorno dopo, il 28, «Bird» di Clint Eastwood (jazzistica di Charlie Bird Parker).

Info e biglietti disponibili su Ciao Ticket.

«Siamo orgogliosi di ospitare, anche questa estate, «Bari in Jazz» con il calendario dei live che sono un appuntamento immancabile al Minareto e con un programma che quest’anno si arricchisce con le proiezioni di quattro film sulla storia di artisti di successo  – dice il sindaco Francesco Zaccaria –. Sarà un’estate ricca di eventi su tutto il nostro territorio nell’ottica di una volontà precisa di far vivere ogni angolo di Fasano valorizzando le nostre location più belle. E in questo senso l’atmosfera magica che il Minareto regala consentirà, come nelle estati precedenti, di ospitare eventi ricercati e suggestivi».

Non solo «Bari in Jazz» però all’ombra del Minareto in questi anni: «Sin dal nostro insediamento ci siamo impegnati in una volontà precisa di rivalutazione della residenza realizzata da Damaso Bianchi – dice il primo cittadino – proponendo una serie di iniziative che facessero rivivere il Minareto. Penso ad esempio agli open day del Fai e alle iniziative in collaborazione con le scuole, tra cui un progetto che partirà a settembre prossimo e durerà fino a giugno. Il Minareto in questi anni è tornato a vivere e ci auguriamo che possa presto diventare ancora più bello con il progetto di restauro per il quale il Comune ha ottenuto un finanziamento di 800mila euro da parte della presidenza del Consiglio dei ministri che ci consentirebbe di avviare la riqualificazione della struttura in modo da farla vivere anche in altri periodi dell’anno e di elevare l’offerta turistica di Selva e di tutto il territorio. L’amministrazione ha completato tutto l’iter per ottenere il finanziamento e siamo in attesa di ulteriori sviluppi».

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FASANO - Una nuova palestra per Montalbano. Giovedì 10 giugno, nella scuola media «G. Fortunato», nella frazione di Fasano, si svolgerà la conferenza stampa di presentazione dei lavori di completamento della palestra dell’istituto.

«Dopo decenni di anni di attesa finalmente Montalbano avrà una palestra dove i nostri studenti potranno fare sport e attività in sicurezza e in un luogo sicuro, efficiente e al passo con i tempi – dice il sindaco Francesco Zaccaria –. Questa struttura è un altro impegno che la nostra amministrazione porta a termine e che si inserisce nella politica di miglioramento dell’impiantistica scolastica e sportiva del nostro territorio, aspettando il palazzetto dello sport che sarà la ciliegina sulla torta della programmazione portata avanti in questi anni».

Interverranno: il sindaco Francesco Zaccaria, l’assessore ai Lavori Pubblici Antonio Pagnelli, l’assessore all’Edilizia Pubblica e Privata Gianluca Cisternino, il vicepresidente della Provincia di Brindisi Giuseppe Pace e la dirigente del settore Lavori Pubblici Rosa Belfiore.

L’evento si svolgerà nel rispetto di tutte le normative anti Covid-19 con obbligo di indossare la mascherina su naso e bocca e rispettare il distanziamento.

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Cellino San Marco. Si impossessa di un decespugliatore prelevandolo dal garage di un’abitazione privata, denunciato. I Carabinieri della Stazione di Cellino San Marco, al termine degli accertamenti anche mediante l’esame delle immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza, hanno denunciato in stato di libertà un 30enne del luogo, per furto aggravato. L’uomo, il 24 maggio scorso, ha asportato un decespugliatore a scoppio dall’interno del garage dell’abitazione di un 70enne del luogo.

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Brindisi. Trovato in possesso di un arnese da scasso, denunciato.

A Brindisi, a conclusione degli accertamenti, i Carabinieri della Sezione Radiomobile della locale Compagnia hanno denunciato in stato di un 35enne del luogo per possesso ingiustificato di grimaldelli o arnesi da scasso. In particolare, nel corso di un controllo alla circolazione stradale lungo la complanare SS 379 direzione sud, l’uomo è stato fermato alla guida della sua autovettura e, sottoposto a perquisizione personale e veicolare, è stato trovato in possesso di un arnese da scasso della lunghezza complessiva di 11 cm, celato nel marsupio indossato, sottoposto a sequestro.

CONSUMI: COLDIRETTI PUGLIA, 1 MLN DI POMODORO DA EGITTO CONTAMINATO; DOP PUGLIA PER TUTELARE ‘MADE IN ITALY’. 

Il sequestro di concentrato di pomodoro proveniente dall’Egitto che risulterebbe secondo le indagini largamente contaminato da pesticidi per un valore di un milione di euro conferma l’allarme per l’importazione di cibi di bassa qualità con il rischio che vengano spacciati come Made in Italy. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, sulla base di quanto indicato dai Carabinieri del Reparto Tutela Agroalimentare di Salerno nell’ambito dell’operazione Scarlatto due con il sequestro di un quantitativo record di a 821mila chili di semilavorato di pomodoro non conforme alle prescrizioni. Un prodotto conservato in fusti da 250 chili in attesa di essere lavorato e confezionato in barattoli e tubetti – sottolinea la Coldiretti - per essere venduto sugli scaffali come doppio o triplo concentrato di pomodoro. L’operazione segue di poche settimane il sequestro di migliaia di tonnellate di concentrato di pomodoro straniero inserito nel ciclo produttivo come pomodoro 100% toscano e conferma l’allarme per l’aumento delle importazioni in Italia di derivati di pomodoro del 23% nel primo bimestre del 2021 soprattutto dalla Cina con quantitativi che sono però praticamente raddoppiati dall’Egitto (+83%) rispetto allo scorso anno.

Proprio per rendere distintivo e valorizzare il pomodoro Made in Italy si è costituito presso la Coldiretti Foggia il Comitato promotore della D.O.P. (Denominazione di Origine Protetta) ‘Pomodoro di Puglia’ per avanzare la domanda di registrazione Ue che tuteli la produzione e la trasformazione del pomodoro allungato pugliese e per perfezionare l’opposizione formale al MIPAAF avverso il disciplinare di produzione pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 13 marzo scorso per il riconoscimento della IGP ‘Pomodoro Pelato di Napoli’.

La Puglia detiene la quasi totalità della produzione del pomodoro all’interno di una filiera del Sud Italia, riferisce Coldiretti Foggia sulla base dello studio commissionato all’Università di Foggia, con 15.527.500 quintali di pomodoro da industria su una superficie di 17.170 ettari prodotti in Puglia, mentre in Campania 2.490.080 quintali su una superficie di 3.976 ettari.

La provincia di Foggia è leader indiscussa del mercato e rappresenta il maggiore bacino di produzione nazionale – insiste Coldiretti Foggia - con una superficie media annua di 15.000 ettari e con una produzione di pomodoro da industria che si aggira intorno ai 14.250.000 quintali (1,4 milioni di tonnellate).

“E’ a tutti nota la posizione di Coldiretti sull’importanza dell’origine del prodotto agricolo alla base dei cibi trasformati che arrivano sulle tavole dei consumatori, per cui numerose sono state le battaglie per arrivare all’etichettatura certa dell’origine dei prodotti agroalimentari. Per i prodotti DOP è previsto che tutto il processo produttivo avvenga nell’area delimitata dal disciplinare di produzione, trasformazione e confezionamento inclusi”, afferma Pietro Piccioni, delegato confederale di Coldiretti Foggia.

L’operazione dei Carabinieri del Reparto Tutela Agroalimentare di Salerno è stata presentata all’indomani della Giornata Mondiale Onu della Salubrità Alimentare, promossa da Fao e Oms a planetario il 7 giugno con l’Italia che si classifica tra i Paesi più sicuri al mondo secondo la Coldiretti. In Italia sul totale dei 297 allarmi alimentari che si sono verificati nel 2020 sulla base delle elaborazioni del sistema di allerta Rapido (Rassf), solo 51 (17%) - sottolinea la Coldiretti – hanno riguardato prodotti con origine nazionale, 146 provenivano da altri Stati dell’Unione Europea (49%) e 100 da Paesi extracomunitari (34%). In altre parole – precisa la Coldiretti – oltre otto prodotti su dieci pericolosi per la sicurezza alimentare provengono dall’estero.

Un risultato ottenuto anche alla battaglia per la trasparenza della Coldiretti che ha portato tra l’altro all’entrata in  vigore dell’obbligo di indicare in etichetta l’origine per pelati, polpe, concentrato e altri derivati del pomodoro era arrivato grazie alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale 47 del 26 febbraio 2018, del decreto interministeriale per l’origine obbligatoria sui prodotti come conserve e salse, oltre al concentrato e ai sughi, che siano composti almeno per il 50% da derivati del pomodoro. Gli ottimi risultati dell’attività di contrasto confermano però la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie ancora larghe della legislazione con la riforma dei reati in materia agroalimentare, considerato che l’innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali – conclude Coldiretti Puglia -  rendono ancora più pericolose le frodi agroalimentari che per questo vanno perseguite con un sistema punitivo più adeguato con l’approvazione delle proposte di riforma dei reati alimentari presentate da Giancarlo Caselli, presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio Agromafie.

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In occasione dei 97 anni dall’omicidio di Giacomo Matteotti giovedì si svolgerà a Mesagne una pièce teatrale dal titolo "Una fetida ruina". Il coraggio delle passioni”, ideata dall’avvocato Carmelo Molfetta. Il penalista, infatti, ha unito la passione per il giornalismo a quella per il teatro e n’è uscita fuori una rappresentazione che ricostruisce l’uccisione di Matteotti, segretario del Partito socialista unitario. Infatti, il 10 giugno 1924, intorno alle ore 16,30, il deputato socialista Giacomo Matteotti veniva rapito ed ucciso da un gruppo di sgherri fascisti, dopo che il 30 maggio, con uno strepitoso intervento alla Camera dei Deputati, aveva denunciato i brogli elettorali compiuti dal fascismo, indicando Mussolini quale responsabile e chiedendo l’annullamento delle elezioni. Ricordando questi episodi, il 10 giugno 2021 alle ore 20,30 presso la piazza d’Armi del castello Normanno-Svevo di Mesagne, le associazioni Anpi "E. Santacesaria", "Giuseppe Di Vittorio" e "Borgo Nuovo" hanno organizzato la rappresentazione teatrale sul delitto Matteotti, ideata da Carmelo Molfetta per la regia di Carla Orlandini.

“L’idea covava da molto tempo ed il testo del mio secondo lavoro è pronto da più di un anno”, ha spiegato Molfetta che ha trovato nelle tre associazioni organizzatrici l’entusiasmo di portare in scena una ricostruzione politica curata nei minimi particolari. “Il comune interesse delle tre associazioni nel ricordare l’omicidio dell’onorevole deputato socialista Giacomo Matteotti ha consentito la concreta realizzazione della rappresentazione teatrale con la regia di Carla Orlandini”, ha confermato il legale che ha voluto estendere il ringraziamento “all’Amministrazione comunale che ha accolto e condiviso ben volentieri questa iniziativa contribuendo in modo fattivo alla realizzazione tecnica dell’evento”. La rappresentazione, "Una fetida ruina". Il coraggio delle passioni”, potrebbe essere inserita in un cartello di eventi a carattere nazionale che si sta realizzando in occasione del centenario dell’omicidio di Matteotti, previsto per il 10 giugno 2024. Infatti, è stato istituito un comitato celebrativo nazionale che organizzerà gli eventi sul territorio nazionale. “Noi contiamo di poterci inserire in quel contesto – ha concluso Molfetta - perché siamo fiduciosi sulla bontà della nostra iniziativa. Nel corso del lasso di tempo che ci separa contiamo anche di portare nelle scuole questa rappresentazione teatrale”.

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Nella giornata di ieri a Ostuni è stato presentato il libro “la lingua va ......dove la porta il cuore” una raccolta di versi e poesie in occasione della “Giornata Nazionale del dialetto e delle lingue locali”.

L’iniziativa promossa dalla Pro Loco Ostuni Marina con la collaborazione dell’Unitre, vuole dimostrare che il Dialetto è vivo e vegeto non solo perché poggia su un ricco e prezioso patrimonio storico e culturale oltre che sulla capacità di esprimere al meglio il mondo degli affetti e delle emozioni, ma anche di storie e di ricordi che attraversano la vita personale e sociale di ieri e di oggi.

Insomma una bella occasione per dare conto dell’amore per la lingua natia e provare a diffonderlo alle nuove generazioni anche attraverso opportune iniziative.

Il 30 Luglio alle ore 21.00 la Pro Loco Ostuni Marina e L’Unitre presenteranno la “RACCOLTA”nel Chiostro San Francesco e sarà una serata all’insegna del trinomio Cultura ,Arte e Musica.

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Le recenti esternazioni del Responsabile del Dipartimento Salute della Regione Puglia, che promette un piano di recupero delle decine di migliaia di prestazioni sanitarie dimenticate in questi mesi a causa del COVID, da attuare con prestazioni aggiuntive e in straordinario, tenendo reparti aperti e macchinari accesi dalle 8 alle 20, facendo ricorso a finanziamenti governativi (fino a 35 milioni di euro, vedi Repubblica del 23 maggio u.s.), ci spingono a tornare sul tema su cui più volte siamo intervenuti.

In realtà le problematiche sono più vecchie e sistemiche e le liste d’attesa lunghe sono evidenza di epoche antecedenti alla pandemia COVID19, che ha stressato le disfunzioni organizzative.

E’ di tutta evidenza che nei nostri territori il tempo di accesso alle prestazioni diagnostiche e terapeutiche supera ormai sempre più spesso i tempi massimi di attesa, che per le prestazioni differibili  devono essere 30 giorni per le visite  e 60 giorni per gli accertamenti diagnostici, con grave disagio dei nostri concittadini che vedono a rischio la propria salute e che si vedono costretti quando si può economicamente a rivolgersi al privato o altrimenti sempre più spesso a rinunciare alle cure.

Il governo delle liste di attesa deve fare i conti, nella nostra Regione, con molteplici disfunzioni organizzative e strutturali:

 la difficoltà a rispettare leggi e norme, come il Piano Nazionale Gestione delle Liste di Attesa sia quello dell’ottobre 2010, che il recente PNGLA del febbraio 2019, nei quali era chiaramente previsto il ricorso a prestazioni aggiuntive o il ricorso ad attività intramoenia a favore delle ASL, spettando al cittadino il pagamento del ticket se dovuto, per abbattere i tempi delle prenotazioni;

 le ripercussioni del Piano di Riordino Ospedaliero fortemente voluto da Presidente Emiliano sul sistema sanitario e sui cittadini;

 l’assenza di riscontri sui tempi e sullo stato della riconversione delle strutture chiuse, la realizzazione di quanto previsto, oltre che una riqualificazione delle strutture rimaste;

 la mancata attenzione al fabbisogno di posti letto per acuti, attraverso ragionamenti epidemiologici e non ragionieristici, in particolare nella nostra ASL BR, il più basso della Puglia, accettato senza alcuna critica dal Direttore Generale della nostra ASL ( 2,37 per acuti, standard che scende ancora di più nella realtà tenendo conto dei posti letto realmente attivati, senza sottacere la carenza di posti letto per il post acuzie) che non possono garantire la corretta gestione della domanda di salute della popolazione;

 il mancato potenziamento del territorio per garantire iter diagnostici e terapeutici rapidi , efficaci ed efficienti;

 la mancata presa in carico territoriale delle cronicità, le dimissioni protette e le cure domiciliari integrate;

 la mobilità passiva che incide sui costi della sanità pugliese, oltre al costo sociale per i cittadini; 

 la mancata attenzione alle fasce deboli della popolazione, i portatori di disabilità, gli anziani, la salute mentale e le dipendenze, aree su cui dovrebbero vigilare anche i Sindaci dei Comuni della nostra Provincia, nell'esercizio delle prerogative di Autorità Sanitaria Locale (vedi art. 32  della legge 833/78, art. 117 del D.L. 112/1998 e anche il DL 24 dell'8 marzo 2017 sulla "Sicurezza delle cure").

Insomma, anziché proclami proponiamo di entrare nel merito delle questioni, riconoscendo che la pandemia COVID 19 ha stressato i nodi critici della sanità pugliese e brindisina; chiediamo di discutere delle politiche sanitarie che si stanno attuando e si intendono adottare nei prossimi anni con il Presidente Emiliano e con l’Assessore alla sanità Lopalco, cui chiediamo un incontro, per trovare soluzioni valide a difendere il “bene comune salute” e il  diritto costituzionale (art. 32) dei cittadini alle cure migliori possibili.

Fulvio Picoco

Resp. Sanità PRC Brindisi

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Il 2020 non sarà ricordato solo come l’anno del COVID. Certamente non lo dimenticherà Danilo Romualdo Cavallo, premiato ancora una volta come miglior Consulente Generali Italia di zona. Un riconoscimento che assume un particolare significato in un anno difficile come il 2020.

A dirlo il Dott. Arturo Verdi, Dirigente Area Manager di Generali Italia, che accompagnato dal Dott. Andrea Aresta (Manager di Zona), dal Dott. Carmine Di Ruberto e dall’Agente Generale di Brindisi Porto Tony Speciale, ha insignito il Consulente con una speciale targa premio. Il prestigioso riconoscimento, si legge nella motivazione, premia l’assistenza prestata dal Rag. Cavallo Danilo alla Clientela anche nei giorni più difficili della pandemia e ne valorizza per questo gli eccellenti risultati raggiunti anche nel 2020.

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