Redazione
Mesagne. La biblioteca Granafei con e sedi e nessuna segnaletica orizzontale
La biblioteca “Ugo Granafei” di Mesagne ha ricevuto un finanziamento ministeriale di 19mila euro per l’acquisto di nuovi libri. Nonostante ciò questo antico cenacolo di cultura non ha a Mesagne nemmeno un cartello stradale che indichi le tre sedi presenti. E sì, proprio vero. Chi va alla ricerca della biblioteca lo fa chiedendo in giro poiché non vi sono cartelli indicativi delle tre sedi: ex scuola Marconi, dove c’è il deposito dei libri; il parco Potì con la sala di lettura e la sede centrale in piazza IV Novembre, che a dicembre riaprirà i battenti. In ogni modo, archiviato il gap stradale, grazie all’attività del suo consulente politico, Marco Calò, e del personale in servizio, diretto dall’archeologa, Alessia Galiano, questa istituzione non conosce crisi ed è beneficiaria di un finanziamento ministeriale per l’acquisto di nuovi libri, 10mila euro in più rispetto all’anno scorso.
Dunque, “Mesagne Città che legge" si riconferma tra i Comuni beneficiari del contributo per l’acquisto di nuovi libri. Alla biblioteca “Ugo Granafei” sono stati assegnati 10mila euro in più rispetto all’anno scorso per un totale di quasi 19mila euro. La somma consentirà di implementare il già ricco patrimonio librario, associazioni e cittadini possono segnalare i titoli da acquistare entro il prossimo 30 settembre all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., per informazioni è possibile contattare il numero 3389183643. Una bella notizia, anche in vista della imminente riapertura della storica sede della biblioteca comunale in piazza IV Novembre, completamente rinnovata: ultimato il trasferimento dei volumi messi in sicurezza durante i lavori di ristrutturazione, il consistente numero di volumi verrà restituito alla fruizione di cittadini, studenti e studiosi con importanti novità. “Siamo particolarmente felici: il ministero – ha commentato il sindaco di Mesagne, Antonio Matarrelli - ha riconosciuto e premiato l’impegno dell’amministrazione comunale che, attraverso la solerzia progettuale della biblioteca, ha continuato a garantire i servizi di prestito e adeguati spazi di lettura, presso il parco “Potì” e in alcuni immobili dell’ex scuola media “Marconi”.
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A Mesagne l'Antico Mulino D'Errico
Il Mulino D'Errico, di Maria Carmela D'Errico è dal 1976 "BOTTEGA ARTIGIANA STORICA E DI TRADIZIONE" riconosciuta dalla Regione Puglia. Il Mulino D'Errico è una tradizione familiare tramandata dalla madre alla figlia Maria Carmela che lo gestisce con grande amore e professionalità.
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BIOLOGICO: COLDIRETTI PUGLIA, CRESCE A DOPPIA CIFRA IN PUGLIA (+12%)
BIOLOGICO: COLDIRETTI PUGLIA, CRESCE A DOPPIA CIFRA IN PUGLIA (+12%); AL TOP IN ITALIA CON 321MILA HA COLTIVATI
Torna a crescere il settore biologico in Puglia, con un aumento del 12% in 1 anno, confermando la Puglia al top della classifica nazionale per l’agricoltura biologica con quasi 321mila ettari coltivati a bio. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, diffusa in occasione del Sana, il Salone internazionale del biologico e del naturale con il Presidente nazionale Ettore Prandini e i cuochi contadini di Campagna Amica allo stand C13 padiglione 30 della fiera di Bologna.
La Puglia è la seconda regione più bio d’Italia con 320.829 ettari, dove la pratica biologica – spiega Coldiretti Puglia - interessa tutti i comparti agricoli dall’olivo con 89mila ettari ai cereali con oltre 63mila ettari, dalla vite con più di 19mila ettari agli ortaggi con quasi 13mila ettari, oltre a 3 impianti di acquacoltura biologica.
Un successo trainato dalla fiducia dei consumatori con 1 cittadino su 5 che – secondo Coldiretti - consuma regolarmente prodotti bio ed è disposto a pagare anche di più per acquistare un prodotto certificato bio, mentre il 13% dei consumatori è certo che, nel prossimo futuro, aumenterà la spesa per portare in tavola prodotti biologici. La spinta verso il biologico è sostenuta soprattutto da motivi salutistici, ma molto importanti nella scelta di acquisto, il territorio di origine e le garanzie della certificazione. Sul fronte dei prezzi si registra – precisa la Coldiretti regionale - il permanere di una marcata instabilità e un generale trend rialzista. Anche se per la maggior parte delle colture si riduce il differenziale di prezzo riconosciuto all’agricoltore biologico rispetto all’omologo prodotto convenzionale.
Con l’aumento dei costi l’agricoltura biologica ha consentito anche di tagliare di un terzo i consumi energetici attraverso l’utilizzo di tecniche meno intensive, le filiere corte e la rinuncia ai concimi chimici di sintesi prodotti con l’uso di gas. Ma si va anche dall’uso di sostanze naturali e 100% Made in Italy – spiega Coldiretti - per concimare i terreni e sostituire i fertilizzanti dall’estero, rincarati anche del 170% con un effetto valanga sulla spesa delle famiglie, al riutilizzo degli scarti di produzione (foglie, gusci, paglia, ecc.) per garantire energia pulita, fino al potenziamento delle filiere corte con la vendita diretta che abbatte i trasporti. In questo modo si riesce a ridurre i consumi di energia in media del 30% rispetto all’agricoltura tradizionale – sottolinea Coldiretti – ma in alcuni caso, come ad esempio per le mele, si arriva addirittura al -45%.
Concimare la terra attraverso l’uso del letame, il compostaggio dei residui organici e anche i residui degli impianti di biogas, favorisce così la resilienza delle aziende agricole biologiche – rileva Coldiretti - e rappresenta un modello produttivo in grado di contrastare la dipendenza da mezzi di produzione esterni alle aziende. Ma, puntando sulla filiera corta, il biologico riduce anche i tempi di trasporto dei prodotti e, con essi, le emissioni in atmosfera, tagliando le intermediazioni con un rapporto diretto che avvantaggia dal punto di vista economico agricoltori e consumatori. L’attenzione dei consumatori di cibo biologico ha portato alla realizzazione nei Mercati di Campagna Amica di spazi destinati alle produzioni agroalimentari biologiche, oltre alle fattorie completamente bio e numerosi agriturismo di Campagna Amica che hanno impostato la ristorazione proprio sulle produzioni aziendali bio.
Il biologico si inserisce a pieno titolo nel modello dell’agroalimentare made in Italy sostenuto da Coldiretti, già fortemente caratterizzato per l’attenzione alla qualità, alla salute dei consumatori e alla tutela dell’ambiente. Temi e obiettivi che, proprio nel biologico, trovano la loro piena definizione.
L’obbligo di scrivere in etichetta l’origine della materia prima e la volontà di valorizzare prodotti a km zero da parte dell’industria e dei consumatori, sta favorendo – spiega Coldiretti - la costruzione di filiere biologiche nazionali. Il logo nazionale del biologico Made in Italy previsto dalla legge nazionale di settore e la possibilità di realizzare importanti contratti di filiera anche per il biologico, contribuiranno ulteriormente ad uno sviluppo sempre più sostenibile delle filiere agroalimentari. In questo scenario è nata Coldiretti bio, associazione di imprese ed esperti del settore, per contribuire a una transizione green sempre più sostenibile e a una valorizzazione del bio nel piatto.
Il biologico sta già dimostrando di essere una risposta alle sfide attuali per una maggiore sostenibilità economica ambientale e sociale, conclude Coldiretti sottolineando che è necessario però ricentrarlo nella sua dimensione agricola, legarlo saldamente al territorio di produzione ed affrontare un processo di evoluzione nel sistema di certificazione che possa essere sempre di più garante di un modello produttivo attento all'ambiente e alle persone di cui le aziende agricole italiane sono da tempo protagoniste.
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FP CGIL-ASL BR-SITUAZIONE CRITICA DELLA U.O. DI CHIRURGIA GENERALE DELL'OSPEDALE "A. PERRINO"
La FP CGIL Brindisi desidera portare all'attenzione di tutti la situazione attuale della U.O. di Chirurgia Generale dell'Ospedale "A. Perrino". Negli ultimi anni, la combinazione di pensionamenti, trasferimenti e maternità, e una politica improntata sul precariato senza l'adeguata assunzione di nuovo personale, ha gravemente compromesso l'efficienza di un servizio che è sempre stato di alta qualità.
Lodevole Impegno del Personale
Gli infermieri e gli OSS di questo reparto hanno lavorato in condizioni di carenza di personale per un periodo prolungato, ben prima dell'emergenza COVID-19. Hanno superato numerosi ostacoli organizzativi e di gestione, spesso rinunciando ai propri riposi e ferie, per garantire la continuità dell'assistenza ai pazienti.
Situazione Attuale e Rischi
Attualmente, il personale in dotazione alla U.O. di Chirurgia Generale è composto da 15 infermieri, di cui due unità con contratti precari in scadenza, e 8 OSS Con una media di due infermieri e un OSS in turno per 26 posti letto.
A questi si aggiungono due unità infermieristiche adibite ad attività ambulatoriali. Questa dotazione è palesemente inferiore ai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Inoltre, il personale è spesso costretto a svolgere compiti logistici, come il trasporto dei pazienti in sala operatoria, aggravando i rischi legati all'organizzazione, in quanto si è costretti ad affidare i degenti ad una sola unità infermieristica.
Richiesta della FP CGIL Brindisi
La FP CGIL Brindisi chiede un immediato incremento di personale per questo reparto di cruciale importanza per il servizio sanitario provinciale. È fondamentale che vengano avviati processi di stabilizzazione del personale e che si proceda con nuove assunzioni per garantire un servizio sanitario efficiente e sicuro.
La FP CGIL Brindisi continuerà a monitorare attentamente la situazione e non esiterà a intraprendere ulteriori azioni sindacali se necessario. Invitiamo tutte le parti interessate a prendere misure immediate per risolvere questa crisi.
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SAN MICHELE SALENTINO, COMUNE E MONTECO REGALANO I DIARI A TUTTI GLI ALUNNI
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COLDIRETTI PUGLIA, AUMENTO GAS PESA SU FAMIGLIE E IMPRESE
BOLLETTE: COLDIRETTI PUGLIA, AUMENTO GAS PESA SU FAMIGLIE E IMPRESE; MA ANCHE PREZZO GASOLIO AGRICOLO IMPAZZITO (+0,22)
L’aumento delle bollette del gas pesa su imprese e famiglie costrette a fare i conti con i pesanti effetti dell’inflazione sui consumi, ma è anche il prezzo impazzito dei carburanti a incidere sui costi di cittadini, agricoltori e allevatori. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, in riferimento stimato del +10% delle bollette del gas in autunno. Una preoccupante inversione di tendenza con la spesa energetica che ha un doppio effetto negativo perché – sottolinea la Coldiretti – riduce il potere di acquisto dei cittadini e delle famiglie, ma aumenta anche i costi delle imprese particolarmente rilevanti per l’agroalimentare. Una tendenza che rischia di accentuarsi per le tensioni internazionali nei mesi più freddi in cui più elevati sono i consumi e di conseguenza gli impatti economici. Il costo dell’energia – continua la Coldiretti – si riflette infatti in tutta la filiera e riguarda sia le attività agricole ma anche la trasformazione e la distribuzione.
A subire le conseguenze degli ingiustificabili rincari di benzina e gasolio è l’intero sistema agroalimentare, con i prezzi del carburante agricolo balzati di 0,22 euro al litro in 1 mese che stanno facendo fermare i trattori per le arature nelle zone cerealicole e aggravano pesantemente i costi dell’irrigazione di ogni coltura, ma fanno lievitare anche i costi della logistica quando l’88% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su gomma.
Il caro carburanti con il balzo dei prezzi del gasolio agricolo – spiega Coldiretti Puglia – fa esplodere i costi orari delle lavorazioni, per cui si fermano i trattori nei campi, ma c’è il rischio che si fermino anche i pescherecci alle banchine. Con l’aumento esponenziale dei costi di produzione in campagna e l’andamento climatico anomalo che ha decimato i raccolti, con tagli della produzione per caldo, siccità e maltempo che quest’anno vanno dal 30% per pesche e nettarine fino al 40% in alcuni areali dell’uva da tavola – secondo Coldiretti Puglia - occorre garantire agli agricoltori un compenso adeguato per garantire la sopravvivenza delle imprese agricole.
Con l’inflazione alimentare che galoppa e le famiglie costrette a tagliare gli acquisti, la penuria di produzioni pugliesi che si sono salvate dagli eventi estremi degli ultimi mesi e i rincari di benzina e gasolio dove i costi della logistica arrivano ad incidere attorno ad 1/3 sul totale dei prezzi al consumo per frutta e verdura, hanno ingenerato rincari dei prezzi, spesso ingiustificabili, con una differenza enorme – aggiunge Coldiretti Puglia - tra il costo dei prodotti in campagna e quelli al dettaglio.
La produzione agricola e quella alimentare in Puglia assorbono oltre il 10,3% dei 5,578 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) all’anno dei consumi totali. In Puglia il settore dei trasporti (34,6% dei consumi finali) si conferma tra l’altro il settore più «energivoro» ed è caratterizzato da un largo utilizzo di combustibili liquidi che coprono il 93,9% dei consumi del settore, ricorda Coldiretti Puglia sulla base dei dati MISE, Terna ed Enea.
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Lettera aperta per l’immediata liberazione del cittadino italo palestinese Khaled El Qaisi
Lettera aperta per l’immediata liberazione del cittadino italo palestinese Khaled El Qaisi, prigioniero delle autorità israeliane.
Il 31 agosto Khaled El Qaisi, rispettivamente marito e figlio delle scriventi, è stato trattenuto dalle autorità israeliane ed è tuttora prigioniero in virtù di una misura precautelare in attesa di verifica di elementi per formulare un’accusa.
Lo scorso giovedì Khaled, che ha doppia cittadinanza, italiana e palestinese, attraversava con moglie e figlio il valico di frontiera di “Allenby” dopo aver trascorso le vacanze con la propria famiglia a Betlemme, in Palestina.
Al controllo dei bagagli e dei documenti, dopo una lunga attesa, è stato ammanettato sotto lo sguardo incredulo del figlio di 4 anni, della moglie nonché di tutti i presenti che erano in attesa di poter riprendere il proprio percorso.
Alle richieste di delucidazioni della moglie non è seguita risposta alcuna, piuttosto le sono state sottoposte domande per poi essere allontanata col proprio figlio verso il territorio giordano, senza telefono, senza contanti né contatti, in un paese straniero. Nel tardo pomeriggio la moglie e il bambino sono riusciti a raggiungere l’Ambasciata Italiana solo grazie alla umana generosità di alcune signore palestinesi.
Khaled, traduttore e studente di Lingue e Civiltà Orientali all’Università La Sapienza di Roma, stimato per il suo appassionato impegno nella raccolta e divulgazione e traduzione di materiale storico palestinese, è tra i fondatori del Centro Documentazione Palestinese, associazione che mira a promuovere la cultura palestinese in Italia.
La famiglia, gli amici ma anche chi ha semplicemente avuto occasione di conoscerlo, sono in fremente attesa di avere aggiornamenti. Al momento ancora non ha potuto incontrare il suo avvocato e sono ancora poche le notizie che si hanno riguardo alla sua incolumità.
Dal consolato e dal legale abbiamo saputo solo che affronterà un’udienza giovedì 7 settembre.
Immaginiamo intanto Khaled in completo isolamento, senza contatti col mondo esterno, senza percezione reale dello scorrere del tempo, sotto la pressione di continui interrogatori, in pensiero angosciato per la sorte del proprio figlio e di sua moglie lasciati allo sbaraglio con l’unica immagine negli occhi relativa alla sua deportazione in manette.
La situazione è dunque gravissima.
Attendiamo con grande ansia la risoluzione di questa ingiusta prigionia.
Chiediamo a chiunque ne abbia il potere, che si accerti delle condizioni di salute di Khaled e che soprattutto eserciti tutte le pressioni necessarie per la sua celere liberazione.
Le scriventi
Francesca Antinucci, moglie
Lucia Marchetti, madre.
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Grano, tutti al porto di Bari: la protesta dei cerealicoltori di Puglia
Tutti al Porto di Bari, con pullman organizzati che arriveranno – oltre che da tutta l’Area Metropolitana barese – da Capitanata, BAT, Brindisi, Lecce e Taranto per una grande manifestazione che riunirà tutti i cerealicoltori pugliesi. L’iniziativa è organizzata da CIA Agricoltori Italiani di Puglia. Lunedì 11 settembre 2023, alle ore 10.30, i produttori cerealicoli provenienti dalle 6 province si ritroveranno al Varco della Vittoria posto all’ingresso del porto di Bari.
Terranno un sit-it e una conferenza stampa per tornare a chiedere, con tutta la voce che hanno in corpo, misure che tutelino i produttori cerealicoli e i consumatori italiani; una task force che verifichi dna, provenienza e salubrità dei grani che arrivano nei porti d’Italia; l’attivazione del Registro Telematico e del pacchetto di azioni previste dal programma Granaio d’Italia. Alla manifestazione sono stati invitati e parteciperanno numerosi sindaci, consiglieri e assessori regionali, senatori, deputati e parlamentari europei.
LA LOTTA NON SI FERMA. “La battaglia sul valore del grano duro riconosciuto ai nostri cerealicoltori non si ferma”, annuncia Gennaro Sicolo, presidente di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani. “Le quotazioni sono troppo basse e le speculazioni in atto danneggiano enormemente il settore. La petizione lanciata dalla CIA (undefined) ha avuto un'ulteriore impennata raggiungendo quasi 70mila firme”. Oltre al sostegno di Regione Puglia, ANCI Puglia ed ente Provincia di Foggia, finora sono questi i comuni che hanno aderito con specifica deliberazione di Giunte e Consigli comunali: Altamura, Andria, Alberona, Apricena, Barletta, Bitonto, Canosa di Puglia, Casalnuovo Monterotaro, Castelluccio dei Sauri, Cassano delle Murge, Castellana Grotte, Casalvecchio di Puglia, Cerignola, Chieuti, Conversano, Corato, Gravina in Puglia, Lucera, Lesina, Molfetta, Motta Montecorvino, Minervino Murge, Monte Sant’Angelo, Orsara di Puglia, Palo del Colle, Poggiorsini, Roseto Valfortore, San Severo, Sammichele di Bari, Sannicandro di Bari, Santeramo in Colle, Serracapriola, Terlizzi, Toritto, Torremaggiore, Triggiano, Troia, Spinazzola e Vico del Gargano.
TURCHIA, RUSSIA E SPECULAZIONI. “Se non sappiamo nemmeno da dove provengono e quali standard di salubrità caratterizzano i grani che arrivano nei nostri porti, allora occorre che ci spieghino perché si continua a parlare di Sovranità Alimentare”, aggiunge Sicolo. “C’è un altro aspetto inquietante, inoltre. Se le massicce quantità di grano importato che arrivano nei nostri porti fossero di provenienza russa, allora saremmo di fronte alla palese e gravissima violazione dell’embargo imposto a chi ha scatenato la guerra in Ucraina. Occorre una task force che verifichi nei porti, nave per nave, il dna e la provenienza della valanga di frumento utilizzata per far crollare il valore riconosciuto al grano dei nostri produttori. Bisogna tornare a gridarlo con forza: c’è una paurosa speculazione in atto e l’Italia, con i suoi cerealicoltori e consumatori, è la prima vittima”.
La denuncia di Gennaro Sicolo, presidente di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani, va dritta al punto: parte del grano ufficialmente proveniente da Turchia e Kazakistan potrebbe essere di provenienza russa. Nelle ultime settimane, nei porti italiani sono arrivati milioni di tonnellate di grano importato dalle zone in cui il frumento ha un prezzo bassissimo, commisurato alla sua qualità. Una manovra speculativa globale che ha determinato il crollo delle quotazioni. “La nostra protesta continuerà finché il Governo italiano non adotterà misure urgenti e adeguate per fermare questa infame e gravissima speculazione”.
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ANCORA UN LATERALE PER LA FOOTBALL LATIANO: ARRIVA PRESTILEO
Ancora un arrivo in casa Football Latiano. Il sodalizio brindisino che disputerà il campionato di Serie B è lieto di annunciare l’arrivo del laterale offensivo Gabriele Prestileo. “Sono un laterale offensivo piede destro abile nel dribblare l'uomo – ha spiegato dopo aver apposto la firma al contratto che lo legherà col Football Latiano - . La stagione trascorsa ho giocato nel Recanati in serie B e, in precedenza, nella Cormar Polistena per tre stagioni: due in A2, la terza in serie A. Sono entusiasmato dall'ambizione del club e dal progetto che mi è stato presentato. Spero di ambientarmi quanto prima e poter conquistare quelle vittorie fondamentali per la buona riuscita dell’annata sportiva e per centrare gli obbiettivi comuni. Ho letto che molti compagni sottolineano l’aspetto del calore dei tifosi. Mi unisco anche io: il loro sostegno è fondamentale tutto l’anno, nelle gare ufficiali e negli allenamenti.”
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Sciopero degli aerei l'8 settembre: cosa fare per salvare il viaggio
Nuovo sciopero nazionale del settore del trasporto aereo per la giornata di venerdì 8 settembre. Uno sciopero che avrà pesanti ripercussioni nei passeggeri, con voli cancellati e voli in ritardo. Secondo una stima di ItaliaRimborso, oltre 180mila viaggiatori italiani possono subire un disservizio per lo sciopero aereo.
Per lo sciopero di venerdì 8 settembre, l’Enac ha diffuso l’elenco dei voli garantiti, che riguardano i movimenti aerei da e per l’Italia. Basta consultare il seguente link dove sono presenti tutte le tratte aeree garantite.
Le compagnie aeree hanno iniziato a cancellare con anticipo i voli coinvolti nello sciopero di venerdì 8 settembre. I vettori aerei dovrebbero fornire assistenza, proponendo un volo alternativo al passeggero, così come previsto dal Regolamento Comunitario 261/2004. Ecco quindi che il viaggiatore si trova in una situazione di totale difficoltà.
In caso di sciopero aereo del comparto aereo nazionale, il passeggero non ha diritto alla compensazione pecuniaria, ma può comprarsi a proprie spese un nuovo volo alternativo, anche con una compagnia aerea diversa rispetto a quella inizialmente scelta. Ciò avviene qualora il passeggero non venga adeguatamente riprotetto dal vettore aereo. Queste somme sborsate per via dello sciopero aerei possono essere rimborsate, così come le spese per qualsiasi altro mezzo di trasporto utilizzato per giungere alla destinazione inizialmente programmata, eventuali notti in hotel in più e pasti nei giorni in cui è stato provocato il disservizio aereo.
“La stagione estiva volge verso la fine ed è evidente la crescita che c’è stata negli ultimi mesi delle proposte delle destinazioni da parte delle compagnie aeree – dice Felice D’Angelo, ceo di ItaliaRimborso – . Proporzionalmente, però, sono cresciuti i disservizi aerei, così come gli scioperi, dove il passeggero può subire un ritardo o una cancellazione del volo. Il viaggiatore, qualora non riprotetto dal vettore aereo con un nuovo volo, può sicuramente sostituirsi all’assistenza della compagnia aerea e sostenere tutte le spese per raggiungere la meta prefissata. In questo caso sarà poi possibile avviare un reclamo di rimborso spese, rivolgendosi direttamente al vettore aereo o ad una claim company”.
L’amministratore di ItaliaRimborso, che fornisce assistenza gratuita ai passeggeri, vittime dei disservizi aerei, chiarisce i diritti del viaggiatore in caso di sciopero: “Nei casi di sciopero del comparto aereo, al passeggero non spetta la compensazione pecuniaria, prevista dal Regolamento Comunitario 261/2004, che oscilla da 250 a 600 euro, ma solo ed esclusivamente il rimborso delle spese per raggiungere la meta, se queste comprovate da scontrini e/o fatture”.
Ulteriori dettagli sul rimborso delle spese sostenute in riferimento allo sciopero aereo è possibile consultarle al seguente link: rimborso sciopero aerei.
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