Redazione
Arrestato il presunto autore dell'omicidio di Giampiero Carvone
Ad oltre due anni dall'omicidio del diciannovenne Giampiero Carvone, avvenuto in questo rione Perrino di Brindisi il 10.09.2019 a seguito di una serrata attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Lecce - Direzione Distrettuale Antimafia, gli investigatori della Squadra Mobile giungono all'epilogo della vicenda individuando, grazie anche al contributo dichiarativo di alcuni collaboratori di giustizia, il responsabile dell'azione omicidiaria che, dall'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Lecce notificata in data odierna, risulterebbe essere:
- F., di anni 26, brindisino, attualmente sottoposto agli arresti domiciliari.
A carico del G.F. venivano raccolti, in oltre due anni di attività di indagine, inconfutabili elementi di prova che consentivano al P.M. della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce di richiedere al
G.I.P. l'emissione del provvedimento oggi eseguito.
L'azione delittuosa, scaturita da un furto di autovettura in pregiudizio di un soggetto brindisino legato da rapporti di parentela ad un noto esponente della criminalità locale, dopo avere ingenerato una serie di reazioni violente che determinavano la commissione di due azioni delittuose verificatesi il pomeriggio precedente l'omicidio, che portavano all'arresto dei responsabili in esecuzione di due distinti provvedimenti cautelari emessi dal G.I.P. presso il Tribunale di Brindisi, indirizzava l'attività investigativa verso quello che pareva essere il movente dell'omicidio: il furto dell'autovettura.
In realtà la successiva attività investigativa imponeva una differente prospettazione delle problematiche che avevano determinato l'omicidio spostando le ragioni ad esso sottese da una iniziale valutazione dei fatti come legati alla criminalità comune ad un episodio di criminalità organizzata, gestita quest'ultima da codici non scritti ma ben noti a tutti i consociati che sono obbligati ad osservarli.
L'omicidio di Gianpiero CARVONE non è, infatti, reazione diretta al furto dell'autovettura ma punizione di uno "sgarro" del povero Gianpiero, che probabilmente in ragione della giovane età
non era riuscito ancora ad assimilare i contenuti del codice di comportamento mafioso, nei confronti dei suoi stessi amici e forse anche correi nell'episodio che aveva determinato le vicende delittuose.
Giampiero Carvone veniva punito in puro stile mafioso per non avere coperto, secondo uno dei principi cardine della codicistica criminale, quello dell'omertà, quelli che da altra parte della criminalità venivano additati come gli autori di uno "sgarro" che, a prescindere dalle conseguenze, meritava di essere punito.
In proposito scrive il G.I.P. che ... il ragazzo è stato ucciso per porre fine ad una situazione "scomoda " che per l’autore dell’'omicidio poteva trovare soluzione solo con l’eliminazione fisica del giovane Carvone, definito come esuberante e, in quanto tale, non gradito negli ambienti malavitosi nei quali, nonostante tutto, era inserito. Prosegue il G.I.P. affermando che: Giampiero Carvone muore a causa di un furto d’auto e del successivo danneggiamento della stessa dovuto ad un sinistro stradale, furto perpetrato in danno di persone “sbagliate”; ma muore fondamentalmente per avere fatto “l’infame”, avendo riferito ad un uomo di spessore , assai temuto, i nomi dei suoi complici nel furto, tra cui proprio l’'odierno indagato.
L 'assurdità dell'omicidio dell'appena diciannovenne è evidente se si consideri che, in una città dove i furti d'auto si contano a decine, il motivo che origina l'episodio delittuoso sia proprio da ricercare in un fatto reato talmente diffuso da non preoccupare più nessuno, o meglio, da preoccupare solo chi, inserito in organizzazioni criminali, è tenuto al rispetto e ad essere rispettato in quanto mafioso e il “rispetto” è imposto ad ogni sodale o ad ogni “promesso” quale risultava essere Giampiero Carvone.
Ritornando all'attività investigativa svolta dalla Squadra Mobile la stessa è consistita nel ricostruire, tramite le dichiarazioni rese dalle persone informate sui fatti, gli ultimi momenti di vita del Carvone e quanto accaduto nel pomeriggio precedente l'omicidio.
Sono quindi stati posti in risalto i contrasti nei contributi dichiarativi e gli stessi evidenziati alla Procura Distrettuale che, confrontati gli stessi con quanto dichiarato da collaboratori di giustizia, li sottoponeva alla valutazione del G.I.P., unitamente al elementi di prova successivamente emersi nel corso delle indagini, che si determinava ad emettere il provvedimento notificato oggi.
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Uno dei punti di forza del programma dell’estate mesagnese 2022 è sicuramente il “Messapica film festival” che scandirà le calde notti nella cittadina messapica. Il cartello delle proiezioni sarà reso pubblico in settimana, nel frattempo iniziamo a scoprire qualche curiosità che orbita intorno alla programmazione che si annuncia ricca di presenze nazionali e internazionali.
Regista dell’intera operazione cinematografica, per il quarto anno consecutivo, è la mesagnese Floriana Pinto che da undici mesi, cioè dal mese successivo alla terza edizione, si è messa al lavoro per programmare un’edizione 2022 dai contorni fantastici. Dunque, torna l’estate e, insieme agli eventi più mondani, in Puglia torna anche il cinema d’autore. A Mesagne, località in grande ascesa nella provincia di Brindisi, da 18 al 24 Luglio si svolgerà la quarta edizione del “Messapica film festival”. Uno spazio dedicato al miglior cinema internazionale, fatto dalle donne e dagli uomini che le donne le raccontano, e che la direttrice artistica Floriana Pinto ci tiene a descrivere come “un presidio di umanità attorno al quale parlare dei temi che riguardano tutti gli esseri umani’. Sette giorni ricchi di appuntamenti e grandi novità: 30 proiezioni tra lungometraggi, documentari e cortometraggi, presentazioni di libri, focus su temi del contemporaneo, eventi collaterali e un’arena tutta dedicata al cinema per ragazzi e le famiglie. Ma anche un’edizione all’insegna della solidarietà, che nasce con l’hashtag #pace come motore che sottende a tutti i contenuti del festival.
Novità importante di questa quarta edizione è la presenza di una giuria internazionale formata da personalità del mondo del cinema che decreterà il miglior film del concorso Meff 2022, tra cui anteprime nazionali e regionali che arrivano dai festival di Cannes, Berlino e Venezia. Il festival sarà anche l’approdo di un percorso lungo un anno, realizzato attraverso il “Meff School Lab”, un laboratorio di alfabetizzazione al linguaggio cinematografico rivolto alle scuole superiori di primo e secondo grado di Mesagne, conclusosi con la produzione di due cortometraggi che saranno presentati durante le giornate del Festival. Il Meff, che fa parte della Apulia Cinefestival Network, ed è realizzato con il contributo del Comune di Mesagne, della Regione Puglia e di Apulia Film Commission, è riuscito in tre edizioni a ritagliarsi una narrazione unica in tutta la Puglia. Per conoscere l’intera programmazione della settimana dedicata al cinema bisognerà avere un po' di pazienza e attendere ancora qualche giorno.
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Covid - 19. Oggi sono complessivamente 3022 i casi positivi in Puglia di cui 267 in provincia di Brindisi
Dati del giorno: 26 giugno 2022
COLDIRETTI PUGLIA, COOKING CLASS DELLE SIGNORE DELLE ORECCHIETTE
Si sono esibite le ‘signore delle orecchiette’ in Piazza del Ferrarese per cittadini e turisti per spiegare come fare la pasta in casa con il grano appena raccolto in Puglia, in occasione della Festa del cereale più ricercato del momento a causa della guerra in Ucraina, una festa amara per il calo della produzione del 35%, con punte del 50% in alcune aree della Puglia. E’ quanto emerge dalle rilevazioni della Coldiretti Puglia, divulgata in occasione della festa della mietitura e del grano che si è celebrata in tutti i mercati contadini, con il crollo della produzione di grano in Puglia a causa della siccità che sta stringendo in una morsa la regione da mesi.
La produzione è in calo proprio quando in Puglia coltivare grano è costato agli agricoltori pugliesi fino a 600 euro in più ad ettaro a causa dell’impennata dei costi di produzione causata dall’effetto a valanga della guerra in Ucraina dopo la crisi generata dalla pandemia Covid, che si riflette a cascata dalle sementi al gasolio fino ai fertilizzanti – afferma Coldiretti Puglia - per cui il salasso a carico del Granaio d’Italia rende necessari interventi per aiutare le imprese rispetto a rincari ormai insostenibili, a partire dal settore cerealicolo che rappresenta uno dei simboli della situazione di difficoltà in cui versa l’agricoltura regionale.
Ad essere più penalizzati con i maggiori incrementi percentuali di costi correnti – continua la Coldiretti Puglia - sono proprio le coltivazioni di cereali, dal grano all’avena, che servono al Paese a causa dell’esplosione della spesa di gasolio, concimi e sementi e l’incertezza sui prezzi di vendita con le quotazioni in balia delle speculazioni di mercato.
Il taglio dei raccolti causato dall’incremento dei costi e dalla grave e perdurante siccità in alcune aree delle province di Bari e Foggia – sottolinea Coldiretti Puglia – rischia di aumentare la dipendenza dall’estero per gli approvvigionamenti agroalimentari con l’Italia che è già obbligata ad importare il 64% del grano per il pane, il 44% di quello necessario per la pasta, ma anche il 16% del latte consumato, il 49% della carne bovina e il 38% di quella di maiale, senza dimenticare che con i raccolti nazionali di mais e soia, fondamentali per l’alimentazione degli animali, si copre rispettivamente appena il 53% e il 27% del fabbisogno italiano secondo l’analisi del Centro Studi Divulga.
La Puglia è il principale produttore italiano di grano duro, con 360.000 ettari coltivati e 10milioni di quintali prodotti in media all’anno. La domanda di grano 100% Made in Italy che si scontra con anni di disattenzione e abbandono che nell’ultimo decennio – denuncia Coldiretti Puglia - hanno portato alla scomparsa di 1 campo su 5 con la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati, con effetti dirompenti sull’economia, sull’occupazione e sull’ambiente, dalla concorrenza sleale delle importazioni dall’estero, soprattutto da aree del pianeta che non rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale in vigore in Puglia ed in Italia.
Le migliori varietà di grano duro selezionate – insiste Coldiretti Puglia - da Emilio Lepido a Furio Camillo, da Marco Aurelio a Massimo Meridio fino al Panoramix e al grano Maiorca, sono coltivate dagli agricoltori sul territorio pugliese che produce più di 1/4 di tutto il frumento duro italiano.
La minor produzione pesa sulle aziende cerealicole che hanno dovuto affrontare rincari delle spese di produzione che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio con incrementi medi dei costi correnti del 68% secondo elaborazioni Coldiretti su dati del Crea dalle quali si evidenzia che in un caso su quattro i costi superano i ricavi con il grano duro per la pasta che è quotato in Italia 55 centesimi al chilo e quello tenero per il pane a 45 centesimi al chilo. L’impatto si fa sentire anche sui consumatori con i prezzi che dal grano al pane aumentano da 6 a 12 volte tenuto conto che per fare un chilo di pane occorre circa un chilo di grano, dal quale si ottengono 800 grammi di farina da impastare con l’acqua per ottenere un chilo di prodotto finito venduto da 2,7 euro al chilo a 5,4 euro al chilo, secondo la Coldiretti.
Un trend negativo che aumenta la dipendenza dall’estero in una situazione in cui – evidenzia la Coldiretti regionale – l’Italia è diventata deficitaria in molte materie prime e produce appena il 36% del grano tenero che serve per pane, biscotti, dolci e il 62% del grano duro per la pasta.
Per effetto della riduzione delle rese a causa dei cambiamenti climatici– continua la Coldiretti Puglia - il raccolto dovrebbe attestarsi attorno ai 6,5 miliardi di chili a livello nazionale su una superficie totale di 1,71 milioni di ettari coltivati fra grano duro per la pasta (1,21 milioni di ettari) e grano tenero per pane e biscotti (oltre mezzo milione di ettari).
La situazione è preoccupante anche a livello internazionale dove la produzione mondiale di grano per il 2022/23 è stimata in calo a 769 milioni, per effetto della riduzione in Ucraina con un quantitativo stimato di 19,4 milioni di tonnellate, circa il 40% in meno rispetto ai 33 milioni di tonnellate previsti per questa stagione ma anche negli Stati Uniti (46,8 milioni) e in India (105 milioni), secondo l’analisi della Coldiretti sugli ultimi dati dell’International Grains Council che evidenzia peraltro che in controtendenza il raccolto di grano cresce del 2,6% in Russia per raggiungere 84,7 milioni di tonnellate delle quali circa la metà destinate all’esportazioni (39 milioni di tonnellate).
Il Paese di Putin è il primo esportatore mondiale di grano con il controllo delle scorte alimentari– sottolinea la Coldiretti – rischia di sconvolgere gli equilibri geopolitici mondiali con Paesi come Egitto, Turchia, Bangladesh e Iran che acquistano più del 60% del proprio grano da Russia e Ucraina ma anche Libano, Tunisia Yemen, e Libia e Pakistan sono fortemente dipendenti dalle forniture dei due Paesi.
Una situazione che riguarda direttamente anche l’Unione Europea nel suo insieme dove – precisa la Coldiretti – il livello di autosufficienza delle produzione comunitaria varia dall’ 82% per il grano duro destinato alla pasta al 93% fino al 142% per quello tenero destinato alla panificazione secondo l’analisi della Coldiretti sull’ultimo outlook della Commissione Europea che evidenzia l’importanza di investire sull’agricoltura per ridurre la dipendenza dall’estero e non sottostare ai ricatti alimentari.
Bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi sia immediati per salvare le aziende che strutturali per programmare il futuro, lavorare da subito agli accordi di filiera e investire per aumentare la produzione e le rese dei terreni – conclude Coldiretti Puglia - con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità ma bisogna anche sostenere la ricerca pubblica con l’innovazione tecnologica a supporto delle produzioni, della biodiversità e come strumento di risposta ai cambiamenti climatici.
PUGLIA |
2020 |
2021 |
||
PRODUZIONE CEREALI |
superficie totale - ettari |
produzione totale - quintali |
superficie totale - ettari |
produzione totale - quintali |
frumento tenero |
15000 |
402800 |
7100 |
233000 |
frumento duro |
344300 |
9904500 |
343500 |
9718500 |
orzo |
22350 |
549000 |
22050 |
550000 |
avena |
24650 |
562400 |
24550 |
564400 |
mais |
840 |
52300 |
835 |
53500 |
sorgo |
100 |
4000 |
100 |
4000 |
altri cereali |
6040 |
126800 |
6090 |
133810 |
TOTALE |
413280 |
11601800 |
404225 |
11257210 |
Elaborazione Coldiretti Puglia su fonte dati Istat.
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Mesagne. Il Movimenti libero e progressista mette in discussione le scelte politiche dell'Amministrazione comunale
Novità sul fronte dell'omicidio di Carlo Giannini. Il prossimo 22 luglio si svolgerà a Sheffield, nello Yorkshire meridionale dell’Inghilterra, l’udienza di convalida dell’arresto del 27enne sospettato di aver partecipato all’aggressione in cui perse la vita il 34enne mesagnese, Carlo Giannini. Si spera che nella medesima data possa essere fissata una data per l’istruttoria. Infatti resta ancora avvolto da un alone di mistero l’omicidio del giovane chef, ammazzato con una sola coltellata al petto, poiché sono ancora sconosciuti sia il movente sia la dinamica.
Infatti resta ancora avvolto da un alone di mistero l’omicidio del giovane chef, ammazzato con una sola coltellata al petto, poiché sono ancora sconosciuti sia il movente sia la dinamica. Di certo c’è quanto hanno rivelato alcune telecamere di video sorveglianza presenti in zona e che hanno filmato, alle 23.06 dell’11maggio scorso, Carlo entrare nel Manor Fields Park. Alle ore 5 del 12 maggio un passante ha telefonato alla polizia, dicendo che un giovane era seduto su una panchina del parco e sembrava morto. L’arrivo della polizia, poco dopo, e la conferma della causa della morte di Carlo per omicidio. Nei giorni successivi gli investigatori hanno diramato delle foto di alcuni individui che sono entrati nel parco tra le ore 23,13 dell’11 maggio e le 3,09 del 12 maggio. Qualcuno di loro potrebbe aver visto qualcosa o essere, addirittura, il killer del giovane mesagnese.
Dopo alcune settimane la polizia di Sheffield ha arrestato un 27enne sospettato di aver ruotato intorno all’omicidio del Giannini. Prima di lui era stato tratto in arresto un ragazzo di 17 anni, rilasciato sotto inchiesta, e uno di 18 anni, anch’egli rilasciato poco dopo su pagamento della cauzione. Titolare delle indagini è l'ispettore capo Becky Hodgman, che, sull’argomento, ha dichiarato: "È essenziale creare un quadro chiaro dell'attività all'interno e intorno al parco nella notte dell'11 maggio e nelle prime ore del 12 maggio”. L'omicidio è maturato in Inghilterra, nel South Yorkshire, nella città di Sheffield, dove Carlo Giannini era ritornato a lavorare dopo una parentesi tedesca. Infatti, con il fratello Stefano e la cognata Valentina avevano avviato una pizzeria in Germania, nel cuore della foresta nera. Poi Carlo aveva deciso di fare ritorno in Inghilterra. Ed è qui che, probabilmente, va cercato il movente della sua morte. La pista principale potrebbe essere quella di un’aggressione con rapina, avvenuta nella notte all’interno del parco. In pratica Carlo si sarebbe trovato nel luogo sbagliato all’ora sbagliata. Ma ogni altra ipotesi è vagliata dall’ispettore Hodgman. Il caso Giannini è seguito costantemente anche dai funzionari della Farnesina che sono in contatto con l’ambasciata italiana di Londra e il consolato di Sheffield. Intanto, a Mesagne, e non solo, sono in tanti ad aspettare una svolta nelle indagini. Che siano chiari movente e dinamica, ma soprattutto coloro che hanno ammazzato Carlo in una terra lontana, dove si era trasferito per lavorare.
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In prognosi riservata ufficiale di Mesagne
Un gravissimo incidente sul lavoro si è verificato oggi, intorno alle ore 8, a bordo di un traghetto Moby che stava arrivando nel porto di Genova dopo essere partito da Porto Torres. Per ragioni ancora da accertare, un marittimo di circa 40 anni, C. M. di Mesagne ma residente a Ischia, è rimasto schiacciato da una porta a tenuta stagna mentre stava lavorando a bordo della nave di cui era ufficiale di macchine.
“Bande da Giro. Pronta la proposta di legge in Puglia”
La VI Commissione Cultura della Regione Puglia ha firmato, in data 22 giugno 2022, la proposta di legge sulla tutela e salvaguardia delle bande da giro.
Si tratta di un unicum nel panorama nazionale. La Regione Puglia riconoscerebbe così l’importanza, storica, sociale e soprattutto musicale culturale delle bande da giro, degli autori regionali delle tradizioni ad esse connesse che divengono patrimonio comune e come tali dovranno essere tutelate ed esportate per garantire la loro salvaguardia e vitalità.
“Alla soddisfazione dei consiglieri regionali e ai sindaci dei comuni che vedono nei festival legati alla tradizione bandistica un patrimonio immateriale da salvaguardare ed esportare - afferma Benedetto Grillo, Presidente dell’Associazione Nazionale Bande da Giro - si aggiunga quella di tutta la nostra Associazione Nazionale e delle Bande da Giro che rappresentiamo. Questo piccolo passo costituisce il riconoscimento dell’ente banda da parte della Regione Puglia in attesa della votazione in Consiglio Regionale.”
“E’ doveroso ringraziare - conclude Grillo - tutta la parte politica di ogni colore che ha ascoltato le esigenze dei lavoratori e delle bande rappresentate dall’Anbg e non solo, licenziando una legge di poche righe ma con un ampio significato. Consentiteci un particolare grazie al Presidente della Commissione Cultura Donato Metallo, ai vice presidenti Parchitelli e La Notte ed tutti i consiglieri regionali firmatari che, insieme al Direttore Generale Patruno ed ai sindaci dei festival di Puglia dedicati alla banda, hanno saputo proporre, ascoltare e tutelare diventando i primi grandi sostenitori di questa proposta di legge.
Fare rete tra istituzioni e associazioni costituisce ancora una volta il baluardo fondamentale per la salvaguardia del patrimonio comune e dei diritti dei lavoratori valorizzando la nostra terra e la nostra cultura ed in questo la Regione Puglia, mi preme dirlo, è avanti anni luce.”
L’asd Robur Brindisi presenta l’8^ edizione del torneo di basket under 13 che da diversi anni anima le piazze della nostra città e dei paesi della nostra provincia: “Brindisi Porta del Salento”.
Da lunedì 27 giugno e sino al 2 luglio, 15 squadre, provenienti da tutta la Puglia, giocheranno, si divertiranno e faranno amicizia nei parchi e nelle piazze di Brindisi, Mesagne e San Pancrazio Salentino.
La manifestazione, giunta all’ottava edizione, rientra nel cartellone dell’estate brindisina “Un mare di eventi” e si avvale del patrocinio della regione Puglia, del comune di Brindisi, Mesagne, San Pancrazio Salentino, della Provincia di Brindisi, dell’Arcidiocesi di Brindisi e Ostuni, con il contributo di Enel, nell’ambito del progetto CSI “Insieme per lo sport”, di RentOne, BrinMense e della ditta Rubini Davide quali main sponsor, e di altre piccole e grandi aziende ed esercizi commerciali che, nonostante la crisi economica che attanaglia il Paese hanno voluto contribuire alla riuscita dell’evento.
Queste le quindici formazioni che parteciperanno all’ottava edizione di Brindisi Porta del Salento Torneo di basket Under 13: New Basket Brindisi, ASD Young Basket Massafra, New Basket Lecce (squadra A); Mens Sana Mesagne, Virtus Taranto, Cestistica Ostuni, Gymnasium San Pancrazio, Murgia basket Santeramo, Fortitudo Francavilla, Aurora Brindisi, Pallacanestro San Vito dei Normanni, Pallacanestro Lupa Lecce, Scuola Basket Martinese, New Basket Lecce (squadra B) e Asd Robur Brindisi.
“La ASD Robur Brindisi è orgogliosa di ritornare al lavoro – afferma Gianpaolo Amatori General Manager della società organizzatrice - di dare la possibilità ai giovani, al nostro futuro, di divertirsi e di usare la pallacanestro quale veicolo di socializzazione, condivisione e di riprendere il cammino che dallo sport si propaga verso i valori che maggiormente devono ispirare tutti i cittadini: la lealtà, il rispetto, l’amicizia. Con uno sguardo a quanto accade nel mondo, dove manca la Pace.
Per noi ospitare giovani atleti provenienti da ogni dove - continua Gianpaolo Amatori - sta diventando un’esigenza, non solo per il piacere di incontrarci nuovamente sui campi dello sport che più ci appassiona. Significa ritornare a sentirci nuovamente vivi, colorando l’estate delle nostre città”.
Secondo l'ultimo report a cura dell'Unità operativa di Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione della Asl Brindisi, dal 27 dicembre 2020 al 22 giugno 2022 sono state somministrate 935.191 dosi di vaccino, di cui 342.256 prime dosi, 332.123 seconde dosi, 257.748 terze dosi e 3.064 quarte dosi; mediamente, sono state somministrate 1.844,5 dosi per giornata di vaccinazione.
Il 63,2% (590.897) delle dosi è rappresentato da Pfizer, il 23,6% (221.020) da Moderna, il 9,2% (86.097) da AstraZeneca, il 2,7% (24.957) da Pfizer pediatrico, l'1,3% (12.098) da Janssen (Johnson&Johnson) e lo 0,01% (86) da Novavax. Il dato delle prime dosi risulta così distribuito: il 53,2% a persone al di sotto dei 60 anni; il 24,9% agli anziani; il 12,1% ai soggetti fragili; il 3,9% al personale sanitario; il 2,6% al personale scolastico; l’1% alle forze dell'ordine; il 2,3% ad altre categorie. Questa la distribuzione delle seconde dosi: per il 54,8% ai soggetti al di sotto dei 60 anni; per il 26,1% agli anziani; per il 10,3% ai soggetti fragili; per il 3,9% al personale sanitario; per il 2,4% al personale scolastico; per l'1% alle forze dell'ordine; per l'1,5% alle altre categorie. Questa, infine, la distribuzione delle terze dosi: il 28,9% agli anziani; il 49,8% a persone al di sotto dei 60 anni; il 10,7% ai soggetti fragili; il 3,4% al personale sanitario; l'1,2% al personale scolastico; lo 0,9% alle forze dell'ordine; il 5,1% alle altre categorie.
Fino al 22 giugno i residenti o domiciliati in provincia di Brindisi vaccinati con la prima dose sono 335.173, di questi 321.099 con la seconda dose e 244.116 con la terza dose, con una copertura vaccinale pari rispettivamente al 90,9%, all'87,1% e al 70,6%. Sono 3.208 i residenti che hanno ricevuto la quarta dose. La copertura vaccinale con la prima dose relativa ai residenti con più di 80 anni di età è pari al 98,9%, al 96,9% per il ciclo completo e all'85,2% per la terza dose. I residenti di età compresa tra 5 e 11 anni vaccinati con prima dose risultano essere 12.970 per una copertura vaccinale pari al 56,8%.
Sono 128.336 le dosi erogate finora dai medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, di cui 54.861 (42,8%) in ambito ambulatoriale. Il 17,9% (22.991) delle dosi è stato somministrato a soggetti over 80, il 24,5% (31.440) a soggetti della fascia di età 70-79 anni, il 24,2% (30.972) a soggetti con età tra 60 e 69 anni e il 33,8% (42.933) a soggetti sotto i 60 anni. I soggetti fragili rappresentano la categoria a rischio vaccinata prevalentemente dai medici di famiglia (70.849; 55,3%), seguita dai soggetti con età superiore a 60 anni (31.562; 24,6%), dai soggetti sotto i 60 anni (9.633; 7,5%) e da altre categorie (16.291; 12,7%).