Redazione

Protestano i residenti di un condominio di edilizia popolare, di proprietà di Arca Nord Salento ex Iacp ubicato a Mesagne in via Enna, per le condizioni in cui si trova lo stabile nelle aree comuni. Muri pieni di umidità la cui salinità sta facendo saltare sia l’intonaco sia la pitturazione. Inoltre, le radici dei pini presenti nel viale ha reso inaccessibile una rampa di ingresso alla zona posteriore dell’edificio. Più volte i residenti hanno segnalato i fatti all’Arca Nord, inviato sms, trasmesso email, ma nulla si è mosso. Hanno inviato richieste ufficiali all’ingegnere Marta Melis, responsabile dell’ufficio Manutenzione di Arca Nord, senza tuttavia avere nessun riscontro tecnico. Disperati si sono rivolti al Comune solo che l’ente non avendo competenze giuridiche sulla struttura non è potuto intervenire.condominio_arca_nord_particolare_salento_interno_condominio.jpg

A questo punto gli affittuari, che versano regolarmente la loro quota di affitto ad Arca Nord, sono letteralmente disperati e umiliati perché non sanno più a chi rivolgersi affinché i loro diritti siano rispettati in quanto i doveri, cioè il pagamento delle rette, sono regolarmente onorati. “Nei mesi scorsi più volte abbiamo interagito con gli uffici di Arca Nord – ci ha spiegato una signora che ha il ruolo di capo condomino di una palazzina – ma nonostante le promesse non abbiamo mai visto un tecnico cui poter descrivere le carenze presenti nello stabile. Purtroppo la struttura ha bisogno di diversi interventi manutentivi e se non si interviene con tempestività le criticità presenti si aggraveranno”. La salinità nelle aree condominiali è alquanto estesa, sulle pareti il colore verderame inizia a salire verso l’alto. La preoccupazione dei residenti è che l’umidità che sta salendo verso l’alto possa raggiungere gli appartamenti causando gravi danni. “Poi c’è l’area esterna che andrebbe sistemata – ha detto un’altra condomina – le radici degli alberi di pino hanno rovinato la carrabilità del viale che conduce nel retro dello stabile dove ci sono i box per le auto. L’asfalto si è sollevato in maniera difforme non permettendo alle auto di poter transitare. Ormai siamo disperati non possiamo vivere in un ambiente che non è più salubre e che vediamo depauperarsi ogni giorno. In fin dei conti chiediamo solo di poter avere sullo stabile una manutenzione ordinaria prima che diventi straordinaria”.  

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Ilaria Scianaro aveva poco meno di 50 anni quando è morta e una vita alle spalle intessuta di amore, incessantemente dato e ricevuto. Per ricordarla – per perpetuare cioè il suo esempio morale ed il portato dei suoi sentimenti - la famiglia e gli amici hanno costituito l’Associazione di Promozione Sociale “VivIlaria” e contestualmente lanciato il Concorso per «reel» a tema intitolato “La vita è bella” con il patrocinio del Comune di Mesagne, destinato agli studenti dei locali Istituti Superiori grazie alla benevola accoglienza del Dirigente scolastico dottor Mario Palmisano Romano.

Ilaria, appassionata fotoamatrice, si era lungamente impegnata come educatrice di adolescenti, anche utilizzando le diverse forme d’arte come strumenti di emancipazione e sensibilizzazione. Ciascuna fase della sua esistenza, perfino quella di malata terminale, è stata scandita dalla piena passione per l’umanità.

Proprio perciò, l’invito sotteso al Concorso è di raccontare la bellezza della vita, la speranza nel futuro, l’amore verso il prossimo: con gli occhi migliori delle giovani generazioni e la loro padronanza dei social network.

L’iniziativa prenderà il via il prossimo 15 marzo con la raccolta delle iscrizioni che si concluderà il 16 aprile; dall’indomani e per un mese, si potranno inviare i «reel» accompagnati dall’hashtag #ilariascianaro, che saranno in definitiva pubblicati sulla pagina Instagram vivilaria_aps, già oggi online. Il giudizio insindacabile del pubblico social e di una giuria di professionisti determinerà l’esito del concorso e le 6 premiazioni in denaro, secondo le modalità di partecipazione illustrate nel regolamento disponibile sul registro elettronico delle scuole interessate. I premi saranno consegnati durante una cerimonia aperta al pubblico in programma domenica 2 giugno nell’atrio del Castello Normanno Svevo a Mesagne.

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Misurare la sostenibilità: la Provincia di Brindisi prima in Italia a utilizzare il sistema della Rete dei Comuni Sostenibili.

Rete dei Comuni Sostenibili e Provincia di Brindisi hanno costruito insieme il set di indicatori che sarà utilizzato nelle province e nelle città metropolitane di tutta Italia.
 
Brindisi, 12 marzo 2024. La Rete dei Comuni Sostenibili varca i confini dei comuni e si apre a province, regioni e città metropolitane. E la Provincia di Brindisi, non solo è stato il primo ente sovracomunale ad aver aderito alla Rete, ma è anche la prima provincia a sottoporsi al monitoraggio della sostenibilità dedicato a questi enti intermedi. La Rete dei Comuni Sostenibili ha, infatti, costruito, insieme ad ASviS, lAlleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile e ai tecnici proprio della Provincia di Brindisi, gli indicatori che verranno utilizzati per misurare gli effetti delle politiche provinciali rispetto agli obiettivi di sostenibilità dellAgenda 2030.
La Rete dei Comuni Sostenibili cresce e si inizia a parlare di comunità sostenibili, superando ormai i confini comunali  commenta Maurizio Gazzarri, direttore tecnico della Rete dei Comuni Sostenibili e curatore della redazione dei Rapporti di sostenibilità . Il nuovo progetto di monitoraggio della sostenibilità dedicato a province e città metropolitane consentirà di mettere a sistema i dati relativi alla sostenibilità che in molti casi abbiamo solo a livello comunale: in questo modo sarà possibile, ad esempio, mettere in atto politiche sostenibili in aree più vaste, aumentandone lefficacia. Ringrazio la Provincia di Brindisi, dai tecnici allamministrazione, per la preziosa collaborazione nella stesura degli indicatori di sostenibilità.
Ma che cosa misurano gli indicatori provinciali della Rete dei Comuni Sostenibili? Vale la pena far notare che le maggiori aree di competenza delle province e delle città metropolitane sono ledilizia scolastica e la viabilità locale. Ma nel set di indicatori sono inclusi anche parametri relativi allefficienza della pubblica amministrazione.
Il set è composto da 50 indicatori, 24 dei quali su materie di stretta competenza delle province, mentre 26 sono gli indicatori di contesto, cioè su tematiche non di competenza dellente provinciale, ma utili a capire lo scenario dentro al quale lente lavora. Tra i 24 indicatori del primo tipo, 8 sono definiti qualitativi poiché monitorano lo stato delliter di alcuni strumenti di pianificazione come il Piano per la transizione al digitale, il Piano per la rigenerazione energetica degli edifici, il Piano per laccessibilità degli edifici scolastici e la realizzazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili. Tra gli indicatori quantitativi su materie di competenza provinciale ci sono il tasso di Sinistrosità sulle strade provinciali, la sicurezza degli edifici scolastici, i consumi energetici, lutilizzo dei cosiddetti CAM (criteri ambientali minimi) negli acquisti, le auto ecologiche nel parco mezzi, la manutenzione stradale straordinaria. Ma anche la capacità di coinvolgimento dei comuni in progetti e servizi.
Tra gli indicatori di contesto, ci sono, tra gli altri, il reddito medio pro capite, la Percentuale di bambini frequentanti gli asili nido nei comuni della provincia, il tasso di diplomati e laureati, lequità di genere nel consiglio provinciale e in quelli comunali, la percentuale di energia da rinnovabili, loccupazione anche di tipo giovanile, la copertura con banda ultra larga, il patrimonio culturale, il trasporto pubblico locale, la raccolta differenziata, il consumo di suolo nei comuni.
Come si può notare  continua Gazzarri  gli argomenti che misuriamo sono i più vari poiché è proprio lAgenda 2030 ad abbracciare tutti gli aspetti della vita quotidiana dei cittadini e degli enti locali. Non solo ambiente, quindi, ma anche economia, sociale, cultura. Brindisi per noi della Rete è un ente di eccellenza, sia perché è il primo a farsi monitorare sia perché senza laiuto dei loro tecnici non sarebbe stato possibile realizzare il set di indicatori.
Brindisi, quindi, è la prima provincia italiana ad avviare il monitoraggio provinciale della Rete dei Comuni Sostenibili. Altre realtà sono già pronte a partire: la provincia di Foggia e le Città metropolitane di Roma e Torino, oltre ad altri enti in procinto di aderire.
Adesso parte la fase di raccolta dei dati e di redazione del primo Rapporto di sostenibilità della Provincia di Brindisi. Una fase che durerà alcuni mesi, con lobiettivo di presentare i risultati entro lestate. Il monitoraggio avrà cadenza annuale, per misurare meglio le tendenze e i cambiamenti anno per anno.
La Provincia di Brindisi è la prima in Italia ad aderire alla Rete dei Comuni Sostenibili - ha affermato il Presidente Toni Matarrelli - e noi siamo orgogliosi di questo risultato perché vuol dire aderire allagenda 2030 dellONU. Oggi, nello specifico, si avvia un percorso che determinerà un monitoraggio rispetto alla qualità della vita dei nostri concittadini, avremo dati scientifici sui cui riflettere e su cui avviare strategie specifiche affinché il territorio possa avere benefici dal punto di vista ambientale, occupazionale e della salute.
In conclusione, una notizia positiva per tutti i comuni della Provincia di Brindisi. Con ladesione dellente provinciale scattano due benefici per tutti i 20 comuni della provincia. Il primo è la possibilità di aderire alla Rete dei Comuni Sostenibili con una quota scontata. Il secondo è la cosiddetta strategia multilivello: i monitoraggi di livello comunale includeranno da qui in avanti anche i confronti con il livello provinciale, favorendo la conoscenza e la consapevolezza di cittadini e amministratori.
Cosè la Rete dei Comuni Sostenibili
La Rete dei Comuni Sostenibili è unassociazione nazionale senza scopo di lucro aperta alladesione di tutti i comuni italiani e unioni di comuni, a prescindere dalla dimensione, collocazione geografica e colore politico dellamministrazione comunale. Dal 2023 è aperta anche all'adesione di province, città metropolitane e regioni. Lassociazione promuove politiche per la sostenibilità ambientale, sociale, culturale ed economica, con un progetto innovativo e concreto, valorizzando le buone pratiche e accompagnando le amministrazioni locali alla territorializzazione e al raggiungimento degli obiettivi dellAgenda 2030 dellOnu.
È nata nel 2021 su iniziativa dellAssociazione delle Autonomie Locali Italiane (ALI), Città del Bio e Leganet, in collaborazione con ASviS, lAlleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, e in sinergia con il Joint Research Centre della Commissione europea. Hanno aderito quasi 100 enti locali ed è in costante espansione con oltre 300 manifestazioni dinteresse.
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La chiusura temporanea della postazione 118 del rione Casale. In relazione alle dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa dal vicesindaco di Brindisi, Massimiliano Oggiano, sulla chiusura della sede del 118 al rione Casale, la Asl comunica che la postazione già da stamattina ha ripreso il normale servizio. Nella giornata di sabato si era resa necessaria la momentanea sospensione delle attività a causa di un guasto elettrico non riparabile nell’immediato poiché la scuola che ospita la postazione era chiusa. Per questo motivo, il servizio era stato trasferito all’ex ospedale di Summa per agevolare la riparazione del quadro elettrico danneggiato e garantire la continuità assistenziale. La direzione strategica, inoltre, disporrà di effettuare le ispezioni nelle sedi del 118, con spirito di collaborazione con le istituzioni locali proprietarie degli stabili per sollecitare gli interventi utili a sanare le carenze strutturali eventualmente presenti.

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L’originale creazione, realizzata dagli artigiani del “Borgo dei presepi” che racconta la storia di Cristo dalla nascita alla morte, è un'opera unica nel suo genere in tutta la Provincia di Brindisi.
In occasione del periodo delle festività Pasquali ma soprattutto della settimana Santa che sta per cominciare l’opera potrà essere visitata dal 23 marzo al 2 aprile, ogni giorno a partire dalle ore 17.30 nella suggestiva sede del frantoio semi-ipogeo di via Santacesaria al civico 7 con ingresso gratuito.

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VINO: COLDIRETTI PUGLIA, PANIERE IG VALE 631MLN EURO; PUGLIA SECONDA REGIONE D’ITALIA PER VENDITE IGP

Intanto, sono salve le etichette per il vino Made in Italy messe a rischio dalle nuove norme Ue

La Puglia è la seconda regione in Italia per la vendita di vini IGP, con un valore di 631 milioni di euro pari al 93,1% del paniere IG del Paese, un gradimento che i consumatori confermano anche sul fronte della qualità, facendola salire al quarto posto della top ten delle regioni con i vini rosati e al quinto per i vini rossi. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, sulla base dei dati sui consumi dei vini pugliesi, elaborati da Wine Monitor di Nomisma, in occasione del confronto sul vino alla Fiera Pessima di Manduria, a cui hanno partecipato Gabriele Pizzileo del Centro Euro Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, Benedetto De Serio del Consorzio di Bonifica Unico del Centro sud ed il presidente di Coldiretti Manduria Salvatore Mero.

Intanto, sono salve le etichette per il vino Made in Italy messe a rischio dalle nuove norme Ue, grazie al decreto che posticipa al 30 giugno 2024 l’introduzione e l’applicazione della normativa europea sul cambio di etichettatura del vino, permettendo così l’utilizzo e l’esaurimento delle etichette già in magazzino. Bene la proroga a livello nazionale - spiega Coldiretti Puglia - ma adesso sarà fondamentale uniformare gli standard a livello europeo, adottando la regola che per l’inserimento delle informazioni relative a ingredienti e valori nutrizionali si utilizzi un codice QR accompagnato dalla sola lettera “I”.

Il problema era nato perché a poche settimane dall’entrata in vigore dal nuovo regolamento la Commissione aveva deciso di inserire il termine completo “ingredienti”, invece di “I”, condannando di fatto al macero tutte le etichette già stampate dai produttori che si erano organizzati per tempo. Un danno per le aziende subito denunciato dalla Coldiretti a tutela di un settore già colpito dall’impennata dei costi di produzione che mette a rischio la competitività del vino italiano sul mercato nazionale ed estero.

“Non si tratta della prima “grana” causata al Vigneto Made in Italy dalle politiche adottate dall’Unione Europea”, denuncia Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia, nel sottolineare che “si va dalla scelta della Commissione di dare il via libera all’introduzione di etichette allarmistiche sul vino decisa dall’Irlanda alla decisione della Ue di autorizzare nell’ambito delle pratiche enologiche l’eliminazione totale o parziale dell’alcol anche nei vini a denominazione di origine, dalla pratica dello zuccheraggio fino al vino senza uva con l’autorizzazione alla produzione e commercializzazioni di vini ottenuti dalla fermentazione di frutti diversi dall’uva come lamponi e ribes molto diffusi nei Paesi dell’Est”, insiste Cavallo.

Per il 13% dei consumatori il Primitivo di Manduria è adatto al pasto di tutti i giorni – riferisce Coldiretti Puglia – per l’11% si tratta di un vino maturo, mentre per il 9% esprime tradizione, ma anche il Salento Negroamaro viene ritenuto idoneo ai pasti quotidiani dall’11% dei consumatori, mentre il 10% lo considera un vino maturo ed il 9% ritiene che riesca ad esprimere tradizione.

Grande exploit, dunque, della Puglia dei rossi e dei vini rosati che rappresentano il 40% della produzione nazionale totale dei rosati – insiste Coldiretti Puglia - con oltre 1 milione di bottiglie l’anno, quando quasi 2 bottiglie su 4 di rosé ‘Made in Italy’ è pugliese.

La Puglia si sta imponendo anche con gli spumanti, dove grande è la capacità di innovazione dei produttori pugliesi che hanno puntato, soprattutto, sulla distintività e sul legame con il territorio e la cultura locale per vincere la competizione sul mercato globale, facendo concorrenza a territori storicamente imbattibili. La popolarità a internazionale di eccellenze varietali uniche, con il successo di vini DOP quali il Primitivo di Manduria, il Salice Salentino e il Castel del Monte, per citarne solo alcuni, hanno fatto del settore vitivinicolo pugliese – insiste Coldiretti Puglia  - il riferimento per vocazione, capacità di raccontare e promuovere al meglio il territorio, innovazione e grande propensione all’internazionalizzazione.

Per difendere il patrimonio vitivinicolo italiano è necessario intervenire per contenere i costi di produzione con interventi immediati e strutturali per programmare il futuro – sottolinea Coldiretti nel sottolineare che tutelare il vino significa tutelare il principale elemento di traino per l’intero sistema agroalimentare non solo all’estero ma anche sul mercato interno, a partire dal settore turistico. In tale ottica il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) può essere determinante – conclude Coldiretti - per sostenere la competitività delle imprese sbloccando le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese e anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo.

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L’Ostello della Gioventù, novità assoluta nella stagione turistica 2024 non solo a Brindisi e “punto di partenza del turismo contemporaneo” con i suoi 32 posti letto e i suoi servizi di elevata qualità è stato inaugurato questa mattina nel capoluogo adriatico nel corso della presentazione alle Istituzioni ed alla stampa, che ha visto la partecipazione del sindaco di Brindisi, Giuseppe Marchionna, e del Direttore generale del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, Aldo Patruno, con il presidente di Puglia Holiday, Pierangelo Argentieri, a fare gli onori di casa.

«L’ambizione è quella di fare diventare l’Ostello della Gioventù di Brindisi un punto di riferimento per tutti gli ostelli pugliesi – ha esordito Argentieri -. Abbiamo puntato molto sulla qualità; oltre la ristrutturazione dell’Amministrazione pubblica ci abbiamo messo del nostro, investendo ulteriormente e lavorando sui letti, sugli interni, sugli spazi comuni perché l’ambizione è quella di “essere un Ostello”, sì della Città di Brindisi, ma con un respiro più ampio, un respiro europeo, quindi di altissimo livello. L’apertura è imminente – ha ripreso il presidente di Puglia Holiday –: oggi lo presentiamo alla Città e all’intera Regione e la nostra intenzione è quella di farlo diventare un post che deve animare il territorio, la città e tutto quello che Brindisi può offrire ai turisti. Essi sono, per l’appunto, i turisti moderni, i “nomadi digitali”, chi viene qui per il “turismo lento”, quelli che vogliono cogliere il meglio delle nostre bellezze con uno spirito più slow. Ma soprattutto intende essere, l’Ostello, un’alternativa valida ad un turismo, che non va confuso con quello dei resort e delle masserie di lusso. Esso è per chi vuol comunque spendere una cifra ragionevole e al tempo stesso vivere un’esperienza di qualità, con un’ospitalità di altissimo livello».

Entusiasta il sindaco di Brindisi. «Bisogna dare merito alla precedente amministrazione che ha avviato questo intervento significativo e vorrei dire “iconico” per questa città – ha detto Marchionna -. L’Ostello della Gioventù è stato un grande riferimento negli anni passati ed ha avuto un successo straordinario a tutti i livelli. Poi – ha ripreso - le vicende di questa città lo avevano portato in declino e questo intervento iniziato dalla precedente amministrazione, che si conclude con l’inaugurazione di oggi, restituisce alla città una struttura non solamente importante, ma sottolinea l’attenzione che l’Amministrazione comunale di Brindisi rivolge ai giovani ed alle nuove tipologie di turismi, che si vanno affermando nell’epoca contemporanea. Per noi – ha concluso il sindaco - è un punto di riferimento essenziale rispetto al quale crediamo e speriamo di poter attrarre nuovi e più interessanti flussi turistici, soprattutto di tipo giovanile». 

Ad inquadrare la struttura brindisina in un orizzonte internazionale è stato Aldo Patruno. «Innanzi tutto siamo andati oltre gli ostelli della Gioventù: questi sono gli ostelli “Pop”, Pubblici ostelli pugliesi – ha spiegato il Direttore generale del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia -: una rete di 11 ostelli di nuova generazione diffusa su tutto il territorio regionale, dall’estremo Nord, con Monte Sant’Angelo, giù giù fino a Minervino di Lecce. Al centro – ha ripreso - c’è Brindisi, crocevia dei grandi cammini ed itinerari culturali, la via Francigena innanzi tutto, ma anche l’Appia “Regina Viarunm”, per la quale aspettiamo il riconoscimento a patrimonio Unesco, che dovrebbe intervenire a luglio. E quindi – ha aggiunto Patruno - ci troveremo pronti con questa nuova modalità di accoglienza, e di ospitalità diversa rispetto alla ricettività, che questo territorio offre in maniera eccellente, per ospitare una ulteriore linea di prodotto nell’offerta turistico culturale. Perché questo non sarà solo un lungo di accoglienza, sarà anche un luogo di informazione, di formazione, aperto naturalmente ai camminatori, ai pellegrini, ai viaggiatori, ma anche e soprattutto ai cittadini, che potranno riappropriarsi di un lungo rimasto chiuso per troppo tempo e che interpreta una linea di offerta turistico culturale della Regione Puglia diversa, innovativa e che si iscrive dentro un percorso, che vede cresce costantemente camminatori, pellegrini e viaggiatori alla ricerca di un turismo lento, all’aria aperta, che richiede forme di accoglienza adeguate. Credo che questo Ostello “pop”, fortemente identitario rispetto a Brindisi, sia la risposta più efficace a questa esigenza ed a questa domanda di turismo molto internazionale».

Particolare attenzione è stata attribuita alla sostenibilità. «La sostenibilità è un elemento fondamentale – ha concluso Pierangelo Argentieri -. Non a caso qui le tecnologie utilizzate, dall’acqua, all’elettricità, al controllo e gestione dei rifiuti, considerano appieno questo aspetto. Quello che vogliamo soprattutto rendere noto è che l’Ostello vuol, diventare un punto di riferimento anche per i giovani: giovani turisti, ma anche giovani di Brindisi che hanno voglia di incontrarsi e mettere al centro dell’esperienza di condivisione un luogo di cui la città si riappropria, evidenziando quello che è stato un elemento di orgoglio di tutti i Brindisini, un luogo in cui ospitare non solo amici e conoscenti, ma un luogo di cui in ogni caso andare fieri».

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I vescovi pugliesi hanno concesso “nulla osta” per la causa di beatificazione e canonizzazione di Madre Valeria Succi che è la fondatrice della congregazione delle suore oblate di S. Antonio da Padova. L’importante decisione è stata presa nel corso dell’assemblea ordinaria dei vescovi pugliesi svoltasi presso il seminario regionale “Pio XI” a Molfetta. La conferenza episcopale pugliese si è espressa positivamente su specifica richiesta di mons. Giovanni Intini, arcivescovo della diocesi Brindisi-Ostuni.

Per l’avvio di questo procedimento canonico è facile immaginare la gioia tra fedeli e religiosi tutti ma in particolare in quei luoghi dove è più evidente la presenza delle suore antoniane: Puglia, Lazio, Toscana, India e Repubblica del Congo.

E’ a Brindisi che c’è la casa generalizia della congregazione delle suore oblate di S. Antonio da Padova ed è all’interno della sua cappella, in via S. Giusto, che sono custoditi i resti mortali della fondatrice, nata a Cesenatico il 18 dicembre 1846 con il nome di Augusta Costanza. Ed è a Brindisi che, il 28 gennaio 1905, è stata fondata questa congregazione con decreto di approvazione dell’allora arcivescovo Salvatore Palmieri.

Ed è da Brindisi che la madre superiora generale, Sr. Bertilla (Anna) Fumarola, esorta tutti a pregare per il buon esito della causa di beatificazione della fondatrice la cui vita si ispirò essenzialmente a questi aspetti: la dimensione apostolica educativa e caritativa a favore soprattutto di bambini e poveri; la preghiera alla base della vita spirituale e di ogni attività pastorale; la centralità della Parola di Dio nella vita della comunità delle oblate; lo zelo missionario e pastorale che scaturisce dall’intimità con il Signore nell’Eucarestia quotidiana.

A Brindisi la congregazione delle suore antoniane è impegnata anche nella gestione di una scuola parificata dell’infanzia e della primaria e in provincia è presente, con altre attività, a Mesagne, Torre Sansa Susanna, San Pancrazio Salentino  come anche nel Leccese (Guagnano, Novoli, Leverano).

Oggi la congregazione delle suore oblate di S. Antonio è diffusa nel mondo, nella varietà di culture, lingue e tradizioni, restando fedele allo spirito religioso di servizio apostolico educativo e caritativo.

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Anche la data del 20 aprile della commedia brillante “Taxi a due piazze” con Barbara D’Urso, inserita nella stagione artistica del Nuovo Teatro Verdi di Brindisi, è stata annullata per esigenze organizzative della compagnia. Al suo posto domenica 21 aprile 2024 - con inizio alle ore 19 - arriva lo spettacolo “Recital”, di e con Ale e Franz, che subentra nella stagione in abbonamento. I titolari di abbonamento possono accedere con lo stesso titolo mentre i possessori di biglietto di “Taxi a due piazze” possono rivolgersi al botteghino per chiederne la riemissione con conferma del posto o il rimborso. Info 0831 562554 e Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Ale e Franz tornano al Verdi con una sorta di “the best” della loro comicità. Lo spettacolo, che mette in luce le nostre qualità ma soprattutto i nostri difetti e le nostre contraddizioni, raccoglie materiale da anni di lavoro del duo milanese. In questo esilarante show intessuto di parole e di ironia, di gag surreali, battute e situazioni paradossali, i due giocolieri della risata scivolano con leggerezza su vizi e virtù del nostro tempo. Ma ripercorrono anche la storia del loro sodalizio artistico, fatta di incontri e di nonsense. Al centro i pezzi migliori della loro lunga carriera, come la celebre panchina con alcuni sketch della serie «È tanto che aspetta?», o i surreali fraintendimenti verbali dei gangster Gin e Fizz. In scena vizi, virtù e manie degli italiani, “dell’essere umano in generale” alle prese con alcune situazioni “estremizzate” a teatro.

Una carriera, la loro, che spazia dai programmi televisivi “Zelig”, “Mai dire gol” e “Buona la prima!” al cinema, con “Tutti gli uomini del deficiente” di Paolo Costella, “Il peggior Natale della mia vita” di Alessandro Genovesi e “Comedians” di Gabriele Salvatores, ma nel curriculum ci sono anche spot pubblicitari, doppiaggi, libri e, naturalmente, il teatro. Con spettacoli caratterizzati da una satira di costume stralunata ma tagliente e da un cinismo senza volgarità.

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In seguito alla pubblicazione del Bilancio di Genere della Regione Puglia 2021/2022, Elena Marrazzi, Assessore ai Servizi Sociali e Sanitari del Comune di Oria, si unisce al dibattito per promuovere la consapevolezza e l'azione a livello locale. "Il Bilancio di Genere della Regione è uno specchio che ci mostra le sfide e le opportunità che dobbiamo affrontare come comunità. Questo report non è solo un insieme di dati, ma una chiamata all'azione per tutti noi. È un'opportunità per guardare da vicino alle disuguaglianze di genere che persistono e per impegnarci collettivamente per un cambiamento culturale significativo.

Il report, accessibile a tutti, è uno strumento educativo cruciale. “Invito ogni membro della nostra comunità a leggerlo – dice la Marrazzi. Questo documento non è solo per gli addetti ai lavori, ma è per tutti coloro che credono in un futuro più equo e inclusivo per le donne. Aumentare la consapevolezza è il primo passo verso il cambiamento, e il report fornisce una base solida per la nostra riflessione collettiva”. La pubblicazione del bilancio, secondo la Marrazzi, richiede una risposta concreta a livello locale: "Come comunità, dobbiamo tradurre le informazioni fornite dal report in azioni tangibili. La mia responsabilità come Assessore è guidare questo processo e garantire che le politiche locali riflettano gli obiettivi di uguaglianza di genere delineati nel Bilancio di Genere regionale”.

L’assessore enfatizza, poi, il ruolo attivo che la società civile e le organizzazioni locali possono giocare in questo processo: "Ogni cittadino ha un ruolo fondamentale nel plasmare il nostro futuro. Invito le organizzazioni della società civile, i gruppi di donne, e tutti i cittadini a unirsi a noi nel promuovere una cultura che valorizzi l'uguaglianza di genere e sostenga il cambiamento necessario. Da qui un invito aperto alla partecipazione e al dialogo: "Leggiamo il report, discutiamone apertamente ed impegniamoci attivamente verso un futuro in cui ogni donna possa vivere libera da discriminazioni e con accesso paritario a opportunità e servizi”.

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