Le casse sono vuote e il sindaco Pompeo Molfetta non ha taciuto nel dover fare un passo indietro sulla previsione di bilancio fatta lo scorso mese di aprile. Il dato è emerso nel Consiglio comunale sull'assestamento di Bilancio ed è alquanto tragico poiché i mesagnesi sono in difficoltà nel pagare le tasse comunali. Pochissimo è stato incassato, ad esempio, dalle opere di urbanizzazione e sulla stessa scia si trovano le altre poste di bilancio. Come dire: "Signori non c'è un euro". Le previsioni di Molfetta ad aprile erano state, per sua stessa ammissione, "ottimistiche". Il sindaco lo ha detto e ridetto in Consiglio affinché fosse chiaro a tutti. Critici verso l'Amministrazione sia le forze di opposizione di governo che Progettiamo Mesagne il cui coordinatore, Antonio Calabrese, ha bacchettato il sindaco poiché nel suo intervento in Consiglio "ha messo in luce tutte le difficoltà dell'amministrazione Molfetta a contenere e sopratutto a controllare la spesa pubblica". Approvata, dunque, con i voti della maggioranza la variazione di bilancio. Il sindaco, durante il Consiglio comunale ha esposto i motivi per cui si è reso necessario modificare il bilancio di previsione. “Il movente politico di questa manovra – ha sottolineato il primo cittadino – è soprattutto legato alla necessità di ridestinare le risorse legate agli oneri di urbanizzazione ed ai residui del fondo manutenzioni per poter realizzare alcuni interventi ed opere pubbliche inderogabili ed urgenti rispetto ai quali siamo in fase avanzata di definizione progettuale". Così, in piazza dei Commestibili saranno svolti interventi di adeguamento, manutenzione, completamento per garantire, come concordato con gli assegnatari, l’apertura programmata delle attività per l’8 dicembre 2016. Costo 20 mila euro. Poi c'è il restauro conservativo della Porta Grande con un investimento di 43 mila euro; 14 mila euro serviranno per migliorare lo smaltimento pluviale della piattaforma ecologica di via Murri e 24 mila euro per quella di via Marangio. Altre 100 mila euro saranno investiti nel castello, municipio, palazzo Piazzo, e il sito archeologico di vico Quercio. Infine 45 mila euro saranno impiegati per mettere in sicurezza il cavalcavia ferroviario di via Damiano Chiesa in previsione della chiusura del passaggio a livello. Tuttavia, la scelta dell'Amministrazione Molfetta è stata osteggiata dalle opposizioni che hanno definito la manovra di adeguamento “prevedibile” in riferimento ad un bilancio di previsione piuttosto "ottimista". "Evidentemente qualcosa non funziona - ha detto Calabrese - invece di fare passi avanti se ne fanno molti indietro. Come, ad esempio, l'aumento delle spese postali che erano state preventivate in 75 mila euro ed invece, con la variante approvata, sono aumentate di 35 mila per un totale di 110 mila euro. Dato superiore addirittura a quello del 2015". Il tutto mentre con le nuove normative tutta la posta dovrebbe essere inviata e ricevuta "in formato elettronico tramite la Pec (Posta elettronica certificata) tranne pochissimi casi in cui i documenti non possono essere dematerializzati", ha concluso Calabrese.
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