che già alla prima seduta del consiglio comunale il Sindaco potesse dare prova di grave inadeguatezza al ruolo che da qualche settimana è chiamato a ricoprire. L’attacco che egli ha mosso al Partito Democratico è a un tempo vile e volgare: vile perché condotto sapendo che in consiglio comunale nessuno a quel punto avrebbe potuto rispondergli, meno che mai Fernando Orsini che tra i banchi del consiglio comunale non siede più (c’è da chiedersi e da chiedergli come mai, avendo avuto tante occasioni nella passata consiliatura, non abbia mai affrontato il diretto interessato); volgare perché ha utilizzato una vicenda che solo strumentalmente e con intento diffamatorio (gravissimo che questo lo faccia un Sindaco!) può essere utilizzata politicamente e per mettere in discussione la moralità di un uomo per bene come Fernando Orsini. Pur volendo entrare nel merito della vicenda dei contributi versati dal comune, la platea sarebbe molto vasta e la questione riguarderebbe diversi amministratori che negli anni si sono susseguiti, alcuni dei quali siedono accanto all’attuale Sindaco o comunque erano schierati e candidati con la coalizione INSINTONIA. Tutti ladri? Oppure colui che vorrebbe essere il Sindaco di tutti utilizza questa vicenda solo contro quelli che non lo hanno sostenuto? Di tutti si può dire “che si sono fatti pagare i contributi dal comune” con una gestualità che non lascia dubbi sul senso che si vuole attribuire a questa affermazione? Non spetta certamente a noi difendere Fernando Orsini, il quale si è già difeso egregiamente da solo e per il quale parla una vita specchiata, un impegno indefesso per affermare nelle Istituzioni e nella vita pubblica il principio della legalità, e che, con orgoglio, annoveriamo tra i rappresentanti più autorevoli del nostro partito. A Fernando e alle persone a lui più vicine, esprimiamo la nostra incondizionata solidarietà per la modalità infamante con la quale questo attacco è stato condotto. Ciò che neanche a un Sindaco in preda a un delirio di onnipotenza può essere consentito, è di utilizzare le persone per teorizzare la doppia morale del PD di Mesagne, di mettere in dubbio l’onestà, non solo intellettuale, del gruppo dirigente di questo partito, tentando meschinamente di tacitare chiunque non si pieghi alla sua volontà, chiunque non si rassegni al suo indiscusso dominio. Si rassegni il Sindaco piuttòsto, noi non ci lasceremo intimorire né staremo in silenzio, abbiamo radici ben salde in una storia che del rispetto e dell’affermazione della legalità, non a parole, ha fatto il suo tratto caratteristico. Si preoccupi invece di recuperare, se ne è capace, la statura che si confà al suo ruolo, dato che, alla prima uscita, ha dimostrato di non esserne all’altezza. La Segreteria e il gruppo consiliare del Pd di Mesagne
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