ancora una volta hanno ribadito l’indissolubile legame tra la tutela del lavoro e quella di ambiente e salute. Il segretario regionale della CGIL Gesmundo e quello provinciale Macchia hanno ricordato i tanti casi di crisi occupazionale presenti ed hanno chiesto accordi ed investimenti in favore di uno sviluppo sostenibile, in quanto i progetti attualmente presentati non rispondono all’esigenza di tutelare i lavoratori ed il territorio. Il vicepresidente Nazionale del Kioto Club Ferrante ha delineato gli scenari internazionali ed ha evidenziato i limiti del piano Nazionale Integrato energia e clima che è troppo timido nel puntare sulle fonti rinnovabili e mantiene l’equivoco inerente nuovi impianti alimentati dal gas, ricordando la contraddizione fra i tanti impianti in dismissione e l’assurda previsione di nuovi. Ferrante ha detto che è necessario investire realmente sulla green economy, sulla mobilità elettrica e su insediamenti energetici realmente green, includendo impianti fotovoltaici a terra purché compatibili. Il dirigente di Federparchi Gubbiotti, ha evidenziato le drammatiche previsioni in merito ai numeri attesi di eventi sempre più gravi e di migranti climatici ed ha dimostrato quanto la tutela del territorio e la valorizzazione dei parchi e del patrimonio arboreo siano una risposta efficace rispetto a tali previsioni. Il Governatore della Regione Puglia emiliano ha parlato soprattutto della questione ILVA e della sua proposta di decarbonizzazione. Il sindaco Rossi ha detto che gli impianti proposti da A2A ed ENEL produrrebbero non più di 70 posti di lavoro, ma ha anche evidenziato il rischio che nella prossima asta di Terna, siano assegnate quote alle due società elettriche in assenza di progetti approvati. Marinazzo e Mancarella per Legambiente Brindisi hanno chiesto un cambio di passo che porti ad un reale green new deal a cominciare da veri piani di rigenerazione, aprendo una piazza delle idee in cui gli studenti brindisini siano protagonisti, come lo sono nel costruire la bozza di piano di rigenerazione dell’area interclusa fra le due centrali ed il petrolchimico, piano di rigenerazione presentato in un video nel convegno e rintracciabile su you tube, di cui si allega il testo con la sintesi delle idee progettuali. Il presidente Nazionale di Legambiente Ciafani ha anticipato i contenuti di uno studio dell’Associazione che porta ad esprimere la netta contrarietà di tutti i nuovi impianti alimentati a gas, ha detto che soltanto in una prima fase può essere prevista una maggiore potenza in esercizio degli impianti esistenti a turbogas o a ciclo combinato per una percentuale di incremento pari al 20%), ma ha soprattutto evidenziato quanto nel mondo sia già in corso un green new deal e quali siano le contraddizioni italiane se si pensa che soltanto il nostro paese, in compagnia della Polonia, ha deciso di caratterizzare la politica di transizione energetica ed il capacity market puntando anacronisticamente sul gas. Legambiente ricorda che la Germania ha deciso di programmare l’investimento di 60 mld di euro sulla green economy (soltanto per citare un esempio si pensi all’obbiettivo del 2030 di 20 mln di auto elettriche in circolazione). In Italia sarebbe necessario dirottare la somma di 1,4 mld di euro all’anno destinati nel capacity market ai combustibili fossili verso le fonti rinnovabili ed intervenire sui 17- 18 mld di sussidi destinati a materiali e produzioni che lo stesso ministero dell’Ambiente, definisce dannosi per costruire un effettivo GREEN NEW DEAL: è questo il futuro che nell’interesse di Brindisi, dei cittadini e fra essi dei lavoratori Legambiente chiede di costruire insieme.
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