L'attesa disumanizzante dell'ospedale "Perrino" di Brindisi

Agosto 04, 2021 1301

"Perché parlano male del Perrino? Mia suocera si è sentita male alle 8 di stamattina, abbiamo chiamato il 118 che è arrivato prontamente. Dopo i primi accertamenti e la pressione a 200 (è ipertesa con problemi cardiaci) ci consigliano di portarla in ospedale per ulteriori accertamenti che alle 10 e 30 erano stati tutti effettuati: celeri, professionali ed efficienti...perché parlano male del Perrino? Unica nota stonata bisognava aspettare le 13 per una consulenza cardiaca...pazienza, si dovrà aspettare solo un paio d'ore. AÌlle 15 ho chiesto del perché del ritardo: tra un'infermiere gentile ed una OSS un po' scorbutica (bisogna capirli perché nel frattempo il Pronto Soccorso è diventato un girone Dantesco) nessuno sapeva niente di questa consulenza, neanche il nuovo medico subentrato. Allora cosa stiamo aspettando? Intanto mia suocera si è agitata e la pressione è arrivata a 210, siamo al punto di partenza...le fanno una flebo e si abbassa a 170. Poi abbassa nuovamente ed aspettiamo...ma cosa? Siamo intanto arrivati alle 17 e 30 e nulla si muove...comincio ad agitarmi e mi sento male anch'io...Dopo le mie richieste/proteste hanno deciso di farle la consulenza cardiologica. La situazione generale è sempre più critica: gente sofferente, qualcuno mi chiede l'ora, un'altro mi chiede da bere, di un'altro che ha l'Alzheimer devo evitare con prontezza gli sputi sul pavimento...socializzo con più di qualcuno...uno mi chiede perché la moglie non risponde al telefono...ma lui non ha telefono, la chiama a voce alta. Intanto non sanno più dove mettere le barelle...aspettiamo ed il tempo trascorre...qualcuno passa avanti con la raccomandazione dell'addetto alla portineria o dell'infermiera...ma siamo abituati a questo, non ci scandalizziamo più e neanche protestiamo si perderebbe più tempo inutilmente.. Siamo arrivati alle 19 e finalmente mandano mia suocera in reparto per la consulenza ma, dopo un quarto d'ora la rispediscono al Pronto soccorso perché è arrivata un'altra urgenza. Adesso tutto è immobile sono trascorse quasi 12 ore e non si intravedono spiragli...POVERI NOI forse adesso comincio a capire perché parlano male del Perrino".

Fin qui lo scritto di Giuseppe Tortorella, agente della polizia municipale di Mesagne. Purtroppo in un Paese normale i responsabilli dei servizi ospedalieri, i politici, gli amministratori rifletterebbero qualche minuto su tali disagi e metterebbero in campo dei correttivi. La colpa non è del personale medico o paramedico poiché le unità sono ridotte a lumicino. Fanno tutto ciò che possono e anche di più. Come bisogna comprendere quando non sono proprio gentili. Lo stress che accumulano è davvero tanto. Purtroppo in un Paese normale si porrebbe maggiore attenzione alle persone fragili non dimenticando che un domani noi stessi potremmo vivere le medesime frustrazioni e umiliazioni. Allora un invito alla "cabina di regia" della sanità pugliese, ai dirigenti, amministratori, politici: siate più umili. Un domani dove andremo, tutti, l'arroganza terrena non sarà servita a nulla. Facciamo in modo di lasciare questo mondo migliore di come l'abbiamo trovato (Lord Baden Powell, fondatore degli scout). 

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Ultima modifica il Mercoledì, 04 Agosto 2021 21:06