Mesagne. Smantellata la tanto discussa pista ciclabile
Dopo due decenni dalla sua costruzione gli escavatori della ditta incaricata della ristrutturazione di via Guglielmo Marconi, l’arteria principale della città, hanno smantellato la pista ciclabile. Gioia e dolori dei mesagnesi per almeno tre lustri. Per la verità la pista ciclabile, disarticolata nella sua formazione spaziale, in questi anni è stata utilizzata poco dai ciclisti che preferivano pedalare sull’asse viario. Tuttavia, non è un addio alla pista ciclabile, ma soltanto un arrivederci. Al termine della ristrutturazione, infatti, sarà realizzata un’altra pista ciclabile con modalità differenti e nella massima sicurezza. Sui social lo smantellamento di questo manufatto, realizzato nei primi anni del nuovo millennio, è stato accolto con grande soddisfazione. Sul posto ieri mattina è giunto l’assessore ai Lavori pubblici, Roberto D’Ancona.
“Come possiamo vedere – ha spiegato l’amministratore – è giunto il tempo di smantellare la pista ciclabile che con la sua conformazione odierna ha creato diversi problemi. Adesso, quindi, è tempo di mettere in sicurezza via Guglielmo Marconi. Ai cittadini voglio dire che stiamo cambiando, in soli due anni e mezzo dal nostro insediamento, il volto di Mesagne. Bisogna avere solo un po' di pazienza e tutte le opere inserite in programma saranno realizzate”.
La pista ciclabile di via Marconi faceva parte di un progetto complessivo denominato “Mesagne vivibile a piedi e in bicicletta”, elaborato e realizzato durante l’Amministrazione comunale a guida del sindaco Mario Sconosciuto, assessore all’Ambiente e Città sane, Giuseppe Indolfi, e condiviso da Pompeo Molfetta all’epoca assessore all’Urbanistica. La pista era parte integrante del Progetto Città sane della città di Mesagne. Il progetto era stato elaborato e realizzato in modo partecipato da alcuni tecnici comunali e dai volontari di un collettivo di associazioni locali denominato appunto “Mesagne vivibile a piedi e in bicicletta” composto dall’associazione Cicloamici, il Wwf, Legambiente, Miniera, Pro Loco ed altre, sotto la supervisione tecnica dell’architetto Alberto Marescotti, tecnico del Comune di Padova nonché esperto Fiab.
Le opere di progetto avevano riguardato due percorsi all’interno del centro urbano - via G. Marconi e via S. Rosa - e cinque percorsi cicloturistici: il complesso delle piste ciclabili, infatti, collega vari ambiti urbani, dall’area del mercato settimanale alle strutture scolastiche, ai rioni periferici, ma anche luoghi di interesse paesaggistico come il parco “Baden Powell”, in contrada Tagliata. Uno dei due percorsi ciclabili all’interno del centro urbano ha riguardato via Marconi, essendo la stessa una delle principali arterie della città e, come tale, attraversata quotidianamente da un notevole traffico veicolare sia leggero che pesante.
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