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L'elezione alla Provincia? Una guerra intestina tutta mesagnese. Ricostruzione non vera per Matarrelli In evidenza
L’elezione a presidente della provincia? Roba da provincialotti della politica.
È andata in onda domenica pomeriggio una nuova puntata della politica nostrana, una roba da far impallidire gli sceneggiatori di Gomorra per i colpi di scena.
L’attuale presidente della provincia e sindaco di Brindisi Riccardo Rossi, un paio di settimane fa aveva annunciato le sue dimissioni dall’assise provinciale, comunicando che il suo successore sarebbe stato il più suffragato nelle elezioni di domenica scorsa.
Il sindaco super sayan di Mesagne aveva fatto capire che detta elezione era poco più di una formalità: sarebbe stato lui (chi altri?) il più suffragato, si era abbondantemente speso nei comuni limitrofi.
Ed effettivamente, chi la politica la mastica, sapeva che così sarebbe andata a finire: in fin dei conti, la vera investitura di Matarrelli a presidente della provincia, arrivava dal presidente della regione Michele Emiliano.
Accade, però, che si arrivi al voto ed il più suffragato sia stato il sindaco di Villa Castelli, al secolo Giovanni Barletta.
Panico, con Riccardo Rossi che si affretta a farsi intervistare per dire che la nomina del successore avrà “un percorso politico” e non sarà più basata sulla regola del più suffragato; in realtà Rossi muove le labbra, ma a parlare è sempre Emiliano.
Cosa è andato storto? Perché Matarrelli ha preso pochi voti?
A leggere i giornali locali, dietro la debacle di Matarrelli ci sarebbe l’ex sindaco di Ostuni, l’avv Tanzarella. Perché? Perché Toni avrebbe favorito Mauro Vizzino e non lui nella corsa a consigliere regionale.
Niente di più falso, Tanzarella non c’azzecca nulla con quanto accaduto.
A fare lo sgambetto a Matarrelli sono stati i Vizzinos, tanto confermano esponenti della maggioranza mesagnese e diversi consiglieri comunali in giro per la provincia.
Non è dato sapere il “perché”, ciò che è certo è che Matarrelli è arrabbiatissimo coi suoi (ex?) alleati.
Quello che invece sappiamo è che certamente la vicenda ridimensiona Matarrelli, che non rappresenta i Comuni del brindisino, al massimo rappresenta Emiliano. E si sa, di questi tempi più che i voti contano le amicizie giuste.
E così, a dispetto di una debacle elettorale, il sindaco mesagnese si ritrova - comunque - a presiedere l’assise provinciale.
Non per meriti, ma per grazia ricevuta.
Un’ultima considerazione ci sia consentita sul sindaco Riccardo Rossi: in tanti, soprattutto giovani, sia a Brindisi che provincia, avevano creduto in lui come opportunità di cambiamento per il territorio.
Si è dimostrato e continua a dimostrarsi inadeguato ad ogni tipo di ruolo istituzionale. Si è ridotto a mera marionetta di Emiliano, obbedendo ad ogni richiesta di quest’ultimo. Gli fosse rimasta un po’ di dignità, dovrebbe ritirarsi a vita privata, ad un isolamento fiduciario dalla politica senza scadenza.
Sulla ricostruzione dei fatti relativi all'elezione del consiglio provinciale è intervenuto il sindaco Toni Matarrelli rigettando le accuse e precisando che: "È impressionante come qualcuno possa inventarsi di sana pianta storie di questo genere".
Per Luigi Vizzino: "Certo modo di fare politica non conosce limiti al suo degrado. Pesanti insinuazioni finalizzate unicamente a determinare torpori relazionali. Tentativi mistificatori di dare letture artificiose e false di accadimenti molto più lineari e trasparenti, che sarebbe utile i protagonisti chiarissero. Un atto di generosità del nostro Sindaco scambiato addirittura per “guerra fra bande”. Insomma un movimento che utilizza “certa stampa” compiacente nel fare da megafono a “personaggi in cerca di autore” e di una visibilità politica definitivamente ed irreversibilmente persa, abili solo nel tentativo di inquinare. Non c’è solo un rapporto umano tra persone perbene che si stimano e si rispettano, c’è un progetto politico strutturato e lungimirante che ha già portato buoni frutti alle comunità amministrate ed altri ne porterà, anche dalle postazioni della Amministrazione provinciale di Brindisi, con buona pace dei soloni della preistoria politica ed amministrativa che farebbero bene a dedicarsi alle “faccende domestiche” ...se ne sono capaci",
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