Matarrelli: "Molfetta ha rinunciato perché non ha convinto nessuno"

Ottobre 08, 2022 653

Tutto si è svolto come nelle previsioni. Ieri pomeriggio alle ore 16,35 durante il Consiglio comunale è avvenuta la surroga del consigliere dimissionario della lista “Liberi tutti” Pompeo Molfetta con Amedeo Greco, dopo ben 10 richieste fatte dal segretario ai candidati non eletti della stessa lista e altrettanti rifiuti ricevuti. In questo modo il seggio è stato occupato. Diversamente, se nessuno avesse accettato, sarebbe rimasto vacante fino al termine della legislatura. Non sarebbe stato attribuito alla lista “La M”, collegata con la lista “Liberi tutti – Verdi” nella coalizione elettorale del 2019. A inizio dei lavori consiliari il presidente del Consiglio comunale, Omar Ture, nel surrogare Molfetta con Greco, ha tenuto a precisare: “E’ la prima surroga di questa consiliatura e pertanto faccio gli auguri di buon lavoro al nuovo consigliere comunale che ho conosciuto personalmente nei giorni scorsi. Sono certo che con il suo entusiasmo, le sue riflessioni e le sue proposte arricchirà la discussione in questi ultimi due anni o poco meno di consiliatura”.consiglio_comunale_7_ottobre_2022.jpg

Poi ha aggiunto: “Un saluto personale al Pompeo Molfetta per l'impegno profuso da consigliere Comunale negli interessi della collettività mesagnese, sempre presente e protagonista nelle commissioni consiliari nella conferenza dei Capigruppo e soprattutto nella massima assise Comunale. Gli auguro di cuore ogni bene”. Entro 10 giorni Amedeo Greco dovrà comunicare al presidente Ture il gruppo consiliare di appartenenza. Ampia la discussione che si è aperta con la surroga. Ad aprire gli interventi è stato il consigliere Francesco Rogoli, segretario provinciale e locale del Pd, che ha voluto chiarire alcune responsabilità addossate al Pd dal Molfetta con le sue dimissioni. “Il Pd che rappresentiamo in Consiglio – ha esordito Rogoli - è stato chiamato in causa con le dimissioni di Molfetta nelle quali si è incuneata l’idea che il nostro partito sarebbe corresponsabile del venir meno delle condizioni minime di democrazia in Consiglio. Accuse che respingiamo perché il Pd non ha dato il via a uno sfogo trasformistico, anzi abbiamo sempre svolto il nostro ruolo con vigore e responsabilità nei confronti delle istituzioni e della città. Pertanto, lo ripetiamo, non siamo davanti a una svolta trasformistica. Il Pd continuerà a svolgere il suo ruolo con rigore e impegno affinché siano oggetto di approfondimenti temi che riteniamo strategici per il futuro della città. Le convergenze che si potrebbero registrare sono dettate dall’incontro su determinate questioni. Lo stesso vale per le divergenze che avremo con l’Amministrazione su questioni che riguardano la città. Come è sempre stato”.

Luigi Vizzino, della lista civica Vizzino ha spiegato: “Sulle dimissioni di Molfetta, in cui accusa tutti escluso lui e la sua compagine politica, ci sarebbe solo da non rispondere e stare zitti. Chiudiamo questa vicenda che è una brutta pagina politica per la città”. Il sindaco Toni Matarrelli, nel suo intervento, ha messo in evidenza “l’atteggiamento di Molfetta che denota un approccio disonesto dal punto di vista intellettuale. Poi c’è la vicenda della surroga che è molto triste, terribile. Molfetta ha rinunciato perché non ha convinto nessuno”.

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