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Vertenza Maribrin, Toraldo (Flai): "I lavoratori vanno reintegrati tutti"
Vertenza Maribrin, Toraldo (Flai): «I lavoratori vanno
reintegrati tutti, impossibile sostenere il ciclo produttivo»
«I lavoratori della Maribrin vanno reintegrati tutti, non solo perché
è impossibile garantire il ciclo produttivo, ma anche perché - alla
luce dei finanziamenti ottenuti - non possono essere sempre e solo
i lavoratori a fare sacrifici». Così il segretario generale della Flai
Cgil Gabrio Toraldo si pronuncia sulla delicata vertenza dei
lavoratori della Maribrin, anche alla luce degli esiti dell'incontro
con la Task Force regionale per l'occupazione tenutosi il 31 gennaio
2023 presso la sede della Presidenza della Giunta della regione
Puglia.
Le parziali aperture dell'azienda non solo non soddisfano le
richieste del sindacato, ma anche le esigenze produttive della
stessa azienda.
Nel corso dell'incontro Maribrin s.r.l. ha dato una parziale apertura
sulla salvaguardia dei posti di lavoro dicendosi disponibile ad
assumere 4 dipendenti, da marzo ad agosto di quest'anno, con la
garanzia occupazionale delle 102 giornate lavorative e dichiarando
la volontà di non voler abbandonare il sito di Brindisi nonostante le
difficoltà dovute ai rincari esorbitanti e ad alcune condizioni di
mercato tra cui i costi dell'energia ed ossigeno, cercando di
studiare nuove soluzioni.
L’Azienda aveva comunicato l’assunzione di almeno 4 dipendenti
per un riavvio parziale dell’attività ma il numero del personale -
come già espresso nel corso dell’incontro ma anche
successivamente - risulta insufficiente per garantire un adeguato
riposo fisiologico nelle coperture dei turni lavorativi h/24 che
dovrebbero prevedere l’intero gruppo di lavoratori pre-esistente
nel 2022. Infatti, i lavoratori assunti, in piena solidarietà nei
confronti dei loro colleghi non ancora richiamati, hanno espresso,
la necessità di una riassunzione di tutti i lavoratori, in quanto il
ciclo produttivo stesso ha necessità di personale per la gestione,
scongiurando anche loro l’ausilio di personale esterno che non
appartiene a Maribrin.
Inoltre, a seguito delle nostre richieste, l’azienda aveva espresso
parere negativo circa l'utilizzo di lavoratori in esubero, e quindi
l’utilizzo anche dell’unico lavoratore impiegato a tempo
indeterminato ora in Naspi, presso altre aziende associate che
lavorano nel settore dell’itticultura all'interno dello stesso gruppo.
Ad oggi il paradosso è che l’azienda utilizza lavoratori non di
Maribrin per la preparazione dell’impianto e delle vasche e del
sistema per la crescita degli avannotti. Cosa che potrebbero fare
gli stessi dipendenti Maribrin aumentando il numero delle giornate
lavorative anche ai fini previdenziali. Si richiede, infine, la
riassunzione dell’unico lavoratore impiegato per la gestione del
personale operaio di Maribrin e di tutto ciò che riguarda il sito non
affidando a terzi la gestione.
Chiediamo quindi correttezza e senso di responsabilità sociale al
«Gruppo Erede Rossi Silvio» azienda leader nel settore in Puglia ma
anche in Italia che tanto sta ottenendo da questa Regione con
autorizzazioni per investimenti ed efficientamenti energetici per il
rilancio del sito in questione.
Restiamo in attesa dell’esito dell’incontro che si terrà il prossimo
giovedì 2 marzopresso il Comitato SEPAC a Bari per definire il
tutto. «Confidiamo - dichiara il Segretario generale Flai Brindisi
Gabrio Toraldo – che l'apertura della Maribrin al dialogo possa
essere totale con il reintegro di tutti i lavoratori che hanno sempre
diligentemente fatto la loro parte. Non possono, tuttavia, essere
sempre e solo i lavoratori ad essere sacrificati alla luce delle
risorse erogate anche per garantire la loro piena occupazione».
Brindisi 28.2.2023
Gabrio Toraldo
Segretario Generale
Flai-Cgil Brindisi
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