A Brindisi "Non c’è limite al peggio"
In questi giorni, l’Autorità portuale di Brindisi ha dato notizia dell’avvenuta concessione pluriennale ad Edison per la realizzazione del deposito costiero di GNL nel porto di Brindisi.
Nella comunicazione si sottolinea che il costo della concessione è ridotto da 900.000 € a 700.000€ poiché si sostiene che la società abbia assunto non si sa bene quali impegni che portano a giustificare questa condizione di favore.
Ricordiamo al Presidente dell’Autorità portuale Patroni Griffi, che - a prescindere altre pregnanti considerazioni - l’attività prevista di trasporto, scarico, stoccaggio, movimentazione e successivo trasferimento di GNL per alimentare poche navi e soprattutto molti automezzi è una attività ad alto rischio di incidente rilevante in un’area già interessata dalla presenza di 11 impianti anch’essi ad alto rischio di incidente rilevante: alla società andrebbero attribuiti costi aggiuntivi per le condizioni di rischio in cui si collocano il deposito e le operazioni connesse e per le misure di prevenzione o di pronto intervento in caso di incidenti e non inaccettabili “regalie”.
Comunque il segretario generale, Tito Vespasiani, poteva risparmiarci la lezioncina su come si calcolano i canoni delle concessioni: “excusatio non petita, accusatio manifesta”.
Le scriventi associazioni hanno sempre evidenziato l’inaccettabilità del deposito costiero nel caso caso specifico a ridosso dello scalo intermodale che rende impossibile lo sviluppo della logistica portuale connessa, ma è evidente che, a Brindisi, a livello politico istituzionale e imprenditoriale si sia trovata una accondiscendenza pensando ad appalti e subappalti risibili, mentre a Napoli in presenza di un progetto simile, si è registrata un’opposizione tecnicamente motivata da parte dell’Amministrazione comunale e dello stesso Ente portuale. In questi giorni, è stato presentato un progetto definitivo del deposito costiero di GNL, che alimenta critiche e
dubbi, innanzitutto la capacità di stoccaggio è ridotta a 16.500 Tonn. equivalenti per correggere la “furbizia” fatta precedentemente nel dichiarare una capacità di 19.950 Tonn. equivalenti per restare 50 Tonn. al di sotto delle 20.000 Tonn. che avrebbero imposto la VIA nazionale.
Restano inalterate le riserve e le critiche relative alla localizzazione, al ridosso dello scalo intermodale, e ai rischi evidenti di incidenti rilevanti, in tutte le operazioni previste.
Nel progetto di Edison, infatti, rimane confermata la presenza in banchina di una pericolosa torre di sfiato, in una area SIN con ben 11 altri impianti ad elevato rischio di incidente rilevante, secondo la Direttiva La torcia di altezza di 45 metri è necessaria per smaltire del BOG (Boil Off Gas, ossia della frazione di GNL che spontaneamente si trasforma da liquido a gassoso) non utilizzato e in emergenza anche il GNL. Non consola il fatto che la torcia sia smokeless ovvero senza fumo visibile e che l’altezza dovrebbe evitare che la nube di vapori infiammabili immessa in atmosfera in caso di mancato innesco della fiamma, raggiunga altre strutture pericolose
In torcia verranno smaltiti tutte le miscela di BOG e azoto provenienti dalle operazioni di drenaggio e inertizzazione che accompagnano le operazioni di carico e scarico del GNL. Tali miscele verranno scaricate evidentemente tal quali in atmosfera immettendo quindi emissioni gassose inquinanti e climalteranti nell’ambiente, stante il fatto che è previsto anche il funzionamento “no flaring”.
Lo smaltimento dei gas dalla banchina avviene direttamente in atmosfera perché la presenza della ferrovia ostacola il convogliamento in torcia.
La società prevede ora la realizzazione di due motori endotermici per produrre energia elettrica con il gas combustibile e ciò fa aumentare le perplessità sull’intero iter amministrativo e tecnico che sostiene la scelta e l’approvazione dell’impianto e sulle differenze procedurali nel caso dell’impianto di Napoli.
Pertanto, chiediamo al presidente dell’Autorità portuale ed ai rappresentanti politici, istituzionali ed imprenditoriali che esprimono valutazioni entusiastiche sull’impianto, se sappiano che a Napoli Edison si è sottoposta a VIA ordinaria avendo dichiarato una capacità di stoccaggio di 20.000 Tonn. equivalenti e se abbiano letto o intendano leggere i giudizi istituzionali e tecnici che hanno portato al giudizio di compatibilità ambientale negativo rispetto a tale progetto.
Chiediamo, altresì, agli stessi soggetti in che modo intendano partecipare al procedimento avviato sul progetto definitivo dell’impianto brindisino, preannunciando che le scriventi associazioni parteciperanno allo stesso e tuteleranno in tutte le sedi opportune i diritti inalienabili ambientali e sanitari accanto a quelli economici ed occupazionali che ritengono violati dalla eventuale costruzione dell’impianto.
Le associazioni
Forum Ambiente Salute e Sviluppo
Italia Nostra Brindisi
Legambiente Brindisi
Medicina Democratica
No al Carbone
No TAP/SNAM Brindisi
Salute pubblica
WWF Brindisi