Mesagne. Confronto tra i due candidati sindaci Lotesoriere e Matarrelli
Primo confronto virtuale sulla carta stampata tra i due candidati sindaci alla guida del comune di Mesagne. Da una parte il sindaco uscente Toni Matarrelli alla guida di otto formazioni: Avanti Mesagne, Mesagne al centro, Città solidale e riformista, La mia città, Mesagne popolare, lista Vizzino, Movimento 5 stelle e Partito democratico con l’appoggio di Alleanza Verdi e Sinistra. “Siamo molto soddisfatti per aver realizzato un grande risultato: l’intesa di quel campo largo e democratico che si riconosce nei valori fondanti della Costituzione repubblicana, che è antifascista, pacifista, solidale”, ha spiegato il sindaco uscente Matarrelli. Sull’altro fronte c’è Fratelli d’Italia con il candidato sindaco Vincenzo Lotesoriere. Sulla carta è una lotta impari: “Spesso mi si chiede, e anche io mi sono chiesto, il motivo di questa lotta apparentemente impari, una sorta di Davide contro Golia”, ha riflettuto il candidato Lotesoriere -. La risposta l’ho trovata guardando i miei figli: ho cercato in questi anni di motivarli ad essere sé stessi, a combattere per le loro idee, non lasciandosi trascinare dal pensiero dominante. Pertanto voglio dare un segnale forte a loro e a chi crede in me: sono le idee il motore del mondo, sono i singoli che fanno la storia e non il sentimento della folla.
Se quello in cui si crede sembra essere la cosa più giusta, allora bisogna avere il coraggio di combattere. E poi sappiamo come è andato a finire il duello tra Davide e Golia”. Al di là di queste riflessioni resta una forza impari: 128 candidati consiglieri per la coalizione di Toni Matarrelli e solo 16 per Fratelli d’Italia che hanno espresso come loro candidato Vincenzo Lotesoriere. Intanto, la campagna elettorale è in pieno svolgimento e i toni sono, al momento, pacati. Qualche scaramuccia si è vista solo sui posti occupati nelle plance elettorali dai vari candidati su posti non autorizzati. I pensieri sono altri. Infatti, i 144 candidati consiglieri stanno setacciando la città alla ricerca del voto. Casa per casa, quartiere per quartiere. Mancano 14 giorni, due settimane, all’appuntamento elettorale e l’obiettivo comune di tutti gli aspiranti consiglieri è di assicurarsi uno scranno in Consiglio. Per fare questo devono intercettare coloro che per vari motivi non vogliono recarsi alle urne: gli assenteisti che nel ballottaggio delle consultazioni elettorali del 2019 furono il 48 per cento. E secondo le previsioni costoro, se non motivati, nella presente sfida elettorale potrebbero rappresentare una terza coalizione. Sul fronte dell’organizzazione dei seggi per questa tornata c’è una novità. A causa dei lavori che stanno interessando la scuola "Giovanni XXIII", le sezioni elettorali 1- 2 - 3 - 4 - 5 - 6- 7- 8 - 9 -10 -11 - 12 -13 - 14 sono state tutte trasferite presso la scuola “Giovanni Falcone”. Gli ingressi per votare sono:
da via Antonucci per le sezioni 1, 2, 3, 4, 5, 6; da via Zaccagnini per le sezioni 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14. Gli elettori potranno utilizzare le tessere di cui sono già in possesso. Infine, una curiosità. Il comune di Mesagne ha estratto gli scrutatori necessari alle 27 sezioni. Ha pubblicato l’elenco sul proprio sito, ma non ha messo i cognomi. Solo la prima lettera del cognome, il nome e la data di nascita per intero. “E’ un provvedimento necessario a tutelare la privacy degli scrutatori”, ha risposto la responsabile dei servizi elettorali del Comune. Allora ci si chiede: “Perché il comune ha autorizzato la diretta streaming dell’estrazione degli scrutatori in cui ad alta voce e pubblicamente, perché così deve essere, si pronuncia il nome e cognome degli estratti ed è tutt’ora visibile online?
INTERVISTA A VINCENZO LOTESORIERE.
Per i colori di Fratelli d’Italia è sceso in campo Vincenzo Lotesoriere, medico del 118 che si divide tra gli ospedali di Mesagne e Brindisi.
Dottore che clima politico sta trovando nella nostra comunità?
“A Mesagne ho trovato un clima surreale, caratterizzato dalla paura. Vediamo tanta gente che ci dichiara vicinanza politica e solidarietà, ma che ha quasi timore ad esporsi. Diventa difficile capire questo atteggiamento irrazionale, quasi un’atavica ignavia di dantesca memoria, una propensione a nascondersi per non assumersi le proprie responsabilità. Poi c’è confusione ideologica. Lo schieramento a favore del sindaco uscente che nella passata legislatura era composto da un insieme di liste civiche, quest’anno ha visto l’innesto di Pd e 5Stelle fino a ieri all’opposizione”.
Forza Italia e Lega vi hanno dato solo un appoggio formale. Cos’è che non è andato nei tavoli di concertazione?
“Nel gennaio scorso i vertici provinciali di FdI hanno contattato le segreterie provinciali di FI e Lega che non hanno espresso pregiudiziali nei confronti della mia candidatura. In seguito il coordinatore cittadino della Lega ha espresso intenzione di non scendere in campo mentre il coordinatore di FI ha dichiarato che non aveva la forza numerica di formare una propria lista. Questi sono stati gli unici contatti che siamo riusciti ad avere con gli alleati”.
In caso di sua elezione la giunta che formerà sarà politica o tecnica?
“Con il coordinatore cittadino Gianfranco Alibrando siamo riusciti a creare un gruppo eterogeneo di amici. Questo darà un’impronta prettamente politica alla nostra giunta. D’altra parte la stessa professionalità dei nostri uomini garantirà che le scelte da compiere saranno prese al di fuori di eventuali logiche di partito, nell’interesse esclusivo della collettività mesagnese”.
Qual è la prima cosa che farete una volta diventato sindaco?
“Non esiste una prima cosa, perché cercherò di agire su più fronti. Mi sforzerò di creare un circolo virtuoso che integri tutela ambientale, con una caratterizzazione più “green” di tutto il territorio di Mesagne, sviluppo economico e sviluppo turistico. Cercherò con interventi locali, mercato a km 0, filiera corta nella grossa distribuzione, di stimolare la ripresa dell’attività agricola e mi batterò perché non ci siano più campi incolti trasformati in campi fotovoltaici prediligendo l’agrivoltaico. Questa misura apparentemente di tipo economico di fatto diventa necessità per evitare la desertificazione del territorio. Ma la ripresa agricola è premessa per la creazione di aziende agrituristiche che possano attirare flussi turistici ampliando l’attuale turismo locale prevalentemente gastronomico. Tutto ciò è ben spiegato nel nostro programma, consultabile sul mio sito: vincenzolotesoriere.me”.
Cosa cambierebbe in Comune nella gestione della cosa pubblica?
“Mi piacerebbe trasformare il Comune in una sorta di “casa di vetro”: mi piacerebbe mettere a disposizione di tutti i cittadini - internet ci da questa opportunità - tutti gli atti e documenti anche quelli apparentemente più banali. La trasparenza è la base di un buon rapporto tra amministrazione e cittadinanza”.
Quale consiglio vuole dare al suo avversario politico?
“Il sindaco uscente con la sua esperienza ventennale non ha bisogno certo dei miei consigli, e, considerate le sue 8 liste in supporto e gli oltre 100 candidati, di consigli ne avrà ricevuti già troppi”.
INTERVISTA A TONI MATARRELLI.
La ricandidatura del sindaco uscente Antonio Matarrelli è supportata da sei liste civiche oltre a Pd e Movimento 5 stelle. L’obiettivo della coalizione è ottenere una seconda legislatura che si concluderà nel 2029 per definire i progetti in itinere e far trovare Mesagne pronta per ottemperare ai dettami dell’Agenda 2030.
Matarrelli, lei si è ricandidato per il secondo mandato di sindaco. Perché questa decisione?
“Si è trattato quasi di una scelta naturale: di fatto me l’hanno chiesto la mia città e la mia stessa coscienza. Abbiamo lavorato senza sosta, tutti insieme, amministratori e cittadini, sulla base di un patto di fiducia che a un certo punto è diventato una sorta di legame sentimentale. In qualche modo si è costruito un governo della città per la città, che ha seminato tantissimo, ha raccolto molto ma intende seminare e raccogliere molto di più in termini di crescita degli standard di vivibilità e stabilità”.
A cinque anni dal suo primo mandato ha qualche rimpianto per qualcosa che avrebbe voluto fare e non ha fatto?
“Non ho mai rimpianti, ma sono uno che vede sempre il bicchiere mezzo vuoto: la soddisfazione di massima della mia comunità e anche la maggior parte dei parametri con cui si misura il funzionamento di una pubblica amministrazione dovrebbero confortarmi. E invece io sento che avremmo potuto fare di più e so che faremo ancora di più e meglio”.
Soddisfatto per aver realizzato a Mesagne il campo largo?
“Certo che lo sono, nella misura in cui il perimetro di questo cosiddetto campo largo è delimitato dalla Costituzione Repubblicana, che è democratica, antifascista, solidale, tollerante, inclusiva. Allora, in un momento drammatico della storia, mentre si accendono guerre senza prospettiva, io sono fiero di poter proporre un modello di governo, a Mesagne così come nella Provincia di Brindisi, che abbraccia un solido campo di valori costituzionali, che coinvolge il meglio dei soggetti politici e civici del territorio”.
Nel primo mandato ha nominato una giunta politica, continuerà su questa strada?
“Io non riuscirei a definire «politica» la mia giunta: per me e per i mesagnesi è stata un’amministrazione di persone competenti, appassionate e responsabili. Tutti, assessori, consiglieri comunali, consulenti politici hanno contribuito, ciascuno per la propria parte, a far diventare Mesagne una città bella e attrattiva, moderna ed efficiente, che ha guadagnato un ruolo e una propria riconoscibilità davanti all’intera Puglia e all’Italia”.
Qual è secondo lei la cosa più difficile da gestire a Mesagne?
“Non c’è nulla di difficile, ogni settore, ogni attività, ogni cittadino meritano un impegno costante e responsabile. Per amministrare una grande città come la nostra, serve la massima attenzione, tanto alle grandi questioni, quanto ai più piccoli dettagli”.
Qual è l’ultimo pensiero che ha la notte prima di addormentarsi.
“È quella che mi faccio tutte le sere prima di addormentarmi: posso ancora guardare negli occhi i miei figli? Sì, mi sono comportato onestamente, ho profuso tutti gli sforzi possibili, Pietro e Viola possono andare fieri del loro papà”.
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