Dichiarazione del presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione, Fabiano Amati.
“Entro domani va internalizzata la gestione del Centro di riabilitazione di Ceglie Messapica e le delibere della ASL adottate in materia non rispettano il dettato della legge regionale, ma paiono offrire alla Fondazione San Raffaele (spero di sbagliare) la possibilità d’impugnarle e, in attesa del giudizio, di continuare a gestire il Centro. "Quelle delibere vanno immediatamente revocate, così come chiesto con grande determinazione dal Dipartimento Salute della Regione, su chiaro input politico del Presidente Emiliano. Infatti. I provvedimenti della ASL nn. 1472 e 1476 del 2024 destano notevoli perplessità, in quanto fanno materializzare - in definitiva - solo l’interesse legittimo della Fondazione San Raffaele all’impugnativa dinanzi al TAR, con presupposti anche di natura cautelare, senza però attuare con immediatezza l’obiettivo di gestione pubblica. E mi spiego meglio. "L’atto esecutivo/gestionale richiesto alla ASL Brindisi dalla legge regionale 21/2024 è un atto unico pluri-dispositivo e ad effetti contestuali e non un procedimento sviluppato su diversi atti autonomi, a formazione progressiva; e tutto questo affinché il servizio, con gestione pubblica, possa partire immediatamente. "Ci si aspetterebbe, dunque, un provvedimento dichiarativo della gestione pubblica, con contestuale nomina del responsabile sanitario e il provvisorio utilizzo del personale in servizio, salvo le successive verifiche sui presupposti giuridici, tenendo conto che la data idonea a far maturare il diritto non può che essere quella di entrata in vigore della legge e non una data successiva, magari utilizzata per sistemare qualche vicenda contrattuale che si presentasse discutibile. "Per questi motivi, plaudo in pieno al’iniziativa del Dipartimento Salute nei confronti della ASL di Brindisi, annoverando in tale plauso anche la puntualissima ricostruzione dei fatti messa a disposizione di tutte le autorità amministrative, dalla quale sono emerse situazioni nemmeno immaginabili sino a qualche settimana fa, in grado di confermare - se ancora ve ne fosse il bisogno - l’utilità della legge regionale. "E in virtù di questo mi sento di tranquillizzare tutto il personale attualmente in servizio, sottoposto a continua fibrillazione da atti amministrativi non propriamente centrati, perché è la legge ad assicurargli la possibilità di entrare a far parte della grande famiglia del servizio sanitario pubblico. Sono ovviamente a loro disposizione per tutti gli approfondimenti del caso.”
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