Inizia la dismissione del Petrolchimico, la Cgil in piazza con i lavoratori
La Cgil scrive al Prefetto: «Bastavano poche parole per difendere tutti»
Oggi, 31 marzo, è un giorno amaro per Brindisi. Eni Versalis ha avviato la dismissione del cracking, l’impianto più performante d’Italia. È il primo atto di una transizione industriale che parte con la chiusura, senza garanzie per centinaia di lavoratori. La Cgil di Brindisi ha deciso di non restare in silenzio.
Stamani si è svolta la manifestazione indetta dalla Cgil insieme con Filctem, Fiom, Filt, Fillea, Filcams, Flai. In corteo, fianco a fianco, ci sono anche Cobas, Confial Settore Trasporti, Fismic Confsal e Failm Servizi Terziario. Insieme per dire che nessuno deve restare indietro.
Una delegazione sindacale ha consegnato una lettera ufficiale al Prefetto di Brindisi. Un documento che racconta mesi di lavoro, proposte concrete, richieste ignorate. Da ottobre 2024 la Cgil denuncia il rischio che la transizione scarichi tutto il peso sui più deboli.
Nella lettera si legge: «La Cgil, insieme a Cobas, Confial, Fismic, Failm, ha deciso di stare con e tra i lavoratori più esposti, provando a dare voce alle paure e alla disarmante incertezza sul futuro occupazionale e reddituale». Un passaggio che descrive lo spirito della giornata e la scelta di campo del sindacato.
La Cgil chiede da mesi la definizione di un Accordo Quadro, condiviso da tutte le istituzioni, per garantire gli stessi diritti a tutti i lavoratori coinvolti, a prescindere dal contratto applicato. «Abbiamo richiesto una legge speciale per Brindisi, con risorse certe e ingenti per accompagnare questa fase che potrà essere lunga, anche fino a 48 mesi». È una transizione che, senza tutele, diventa una condanna.
La lettera fa riferimento anche al Just Transition Fund, e chiede che Brindisi venga riconosciuta come area di crisi complessa. A questo si aggiunge la richiesta di accelerare il processo per l’Accordo di Programma sulla Centrale di Cerano e di attivare lo stesso strumento anche per il Petrolchimico.
Ora si chiude il cracking. E si chiude senza aver messo nero su bianco le parole che avrebbero potuto fare la differenza. «Bastava scrivere "garanzie occupazionali e reddituali per tutti", "clausola sociale", "salvaguardia di tutte le maestranze" anche con ammortizzatori straordinari», dichiara Massimo Di Cesare, Segretario Generale della Cgil Brindisi.
«Non ci siamo arresi. Non lo faremo oggi. Abbiamo proclamato sciopero e manifestazione per difendere chi non ha voce. Il nostro posto è tra i lavoratori, accanto agli ultimi, con chi ha paura del domani. Al Prefetto abbiamo consegnato le nostre richieste e la nostra rabbia. Chiediamo solo giustizia, in una transizione che non può essere costruita sulla pelle di chi lavora».
La mobilitazione continua. Brindisi non starà a guardare.
Brindisi 31.3.2025
Massimo Di Cesare
Segretario generale
CGIL Brindisi
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