Intanto, altri gruppi e candidati sindaco convengono con la nostra iniziale affermazione che la situazione economica e sociale della nostra Mesagne è come un malato grave. Per esso, bisogna prima di tutto avviare una robusta cura. Certamente bisognerà vedere se un insieme di soggetti che si sono aspramente fronteggiati nel recente passato, possa essere una soluzione credibile. Ma l’importante è affermare con chiarezza che la principale attenzione (diremmo l’unica!) deve essere quella di “curare energicamente il malato”.

Altro motivo di oggettiva soddisfazione civica, è la constatazione che altre componenti politiche, anche facenti parte di aree ideologicamente ben radicate, affermano l’apprezzabile principio della massima disponibilità a sostenere un progetto che “rivolti” Mesagne, non solo negli aspetti economici, ma anche in quelli sociali, sacrificando, anche, legittime pretese di leadership.

Infine va enfatizzato il fatto che, soggetti politici abbastanza radicati sul territorio, che al momento si vorrebbero chiamare fuori dalla competizione elettorale perché delusi dalle incertezze dei cosiddetti “tavoli di concertazione”, se riconsiderassero la loro posizione potrebbero invece contribuire significativamente al successo di qualche buon progetto politico ed essere attori fondamentali di una eventuale gestione amministrativa della Città.

Non è molto. Perché, in fondo in fondo, quello che conta non è quello che si dice, ma chi lo dice e come si intende fare qualcosa. Ma è sempre meglio di niente.

Da parte nostra confermiamo la disponibilità a condividere il nostro progetto, basato su un piano di crescita e su una leadership, con soggetti politici che vogliano migliorarlo e sostenerlo, nell’esclusivo interesse della cittadinanza. C’è ancora tempo per costituire la migliore equipe che “curi il malato”.