Mesagne a la politica confusionaria

Febbraio 19, 2015 2348

comune parcheggio della polizia localeUltime ore di attesa per conoscere il candidato sindaco

del Partito democratico di Mesagne. Secondo alcune indiscrezioni la scelta sarà fatta con le primarie. In lizza ci sono Francesco Mingolla, dirigente medico presso gli ospedali di Mesagne e San Pietro Vernotico, oggi unica espressione al loro interno che potrebbe opporsi, con i voti e con i fatti, alla corrazzata elettorale varata dall’onorevole Toni Matarrelli e dal suo candidato sindaco, Pompeo Molfetta, e il presidente del Consiglio comunale, Fernando Orsini. La scelta, frutto di un’ampia discussione fatta all’interno della segreteria, tra le varie correnti di cui il Pd di Mesagne è composto, o scomposto, è alla luce dei tanti rivoli presenti che, tuttavia, potrebbero non convergere su un unico obiettivo. Infatti, al loro interno, vi è la corrente tradizionale, poi c’è LabDem, Mesagne cambia verso, e coloro che fanno riferimento al senatore Dario Stefàno. Per molti di loro la parola d’ordine è “discontinuità con il passato”. Perciò, in quest’ottica, potrebbero non accettare la candidatura di Mingolla poiché è stato vice presidente della Provincia di Brindisi, durante la gestione Ferrarese, e più volte ha seduto in Consiglio comunale di cui è stato anche presidente. “Noi di LabDem crediamo nell’importanza della coalizione, in un’alleanza politica e non elettorale, basata sugli intenti e sulle cose da realizzare” – ha spiegato Mino Carriero, responsabile regionale di quest’area. Carriero ha tenuto a precisare come LabDem si è “spesa per portare nell' alveo del centrosinistra “Progettiamo Mesagne” e per far sì che il Pd aprisse un’interlocuzione con loro”. Il loro progetto, però, è naufragato. “La nostra ambizione – ha aggiunto Carriero - era costruire una coalizione larga che andasse dal centro fino alla sinistra, passando per il Pd, che doveva esserne il motore trainante. Prendiamo atto che così non è stato. Il centrosinistra è diviso, il Pd è in ritardo e annaspa a costruire un progetto alternativo e convincente”. Al motto “rottamazione” si muovono coloro che hanno aderito al progetto “Mesagne cambia verso. “Abbiamo deciso, stufi di una politica ancorata a vecchi schemi che non appassionano più nessuno tranne gli eterni addetti ai lavori, di andare oltre, provando a riempire di contenuti, idee e partecipazione il percorso verso le amministrative”, hanno spiegato i dirigenti di Mesagne cambia verso. “Lo facciamo sapendo che è molto rischioso correre controvento, con quasi tutti i dirigenti politici che fanno a gara a chi fa la dichiarazione più ostile, non si sa verso chi, mostrando i muscoli, parlando della città ma non esprimendo mai un'idea programmatica per questa Mesagne”, hanno aggiunto i giovani ch fanno riferimento al presidente Renzi. “Lo facciamo sapendo che solo mettendosi in gioco possiamo cambiare Mesagne. E noi, renziani e rottamatori, della prima ora vogliamo sì cambiare le persone che sono nelle giunte e nei consigli comunali ma vogliamo soprattutto cambiare il destino di questa nostra città”, hanno concluso. Davanti a questo quadro politico, in cui non c’è stata discontinuità col passato, Progettiamo Mesagne si potrebbe svincolare dal progetto politico steso con il Pd e correre da sola proponendo alla città Antonio Calabrese come candidato sindaco.