Grande sarà l’impegno e la determinazione che ci metteremo nei prossimi cinque anni per gestire al meglio questo ampliamento, una operazione che per produrre ricadute positive per tutta l’economia cittadina, va affrontata in una prospettiva di lungo periodo e soprattutto, ascoltando le esigenze e le proposte di chi direttamente e quotidianamente opera al suo interno.

In quest’ultimo mese abbiamo incontrato tanti, tantissimi operatori della zona industriale raccogliendo le loro istanze e le loro dirette segnalazioni riguardo alle criticità esistenti. Alcune di queste riguardano migliori e ulteriori servizi necessari per la qualità del lavoro delle aziende presenti; molte delle istanze di cui gli operatori economici ci hanno portato a conoscenza richiedono l’attuazione di nuovi ed efficaci meccanismi per il reperimento di risorse, molte altre però, sono risolvibili con impegno e determinazione diretta dell’Amministrazione comunale, anche riducendo problemi e lentezze burocratiche che ostacolano uno sviluppo più rapido ed incisivo. Di tutte queste istanze faremo tesoro nella realizzazione del nostro programma per la città.

Affrontando questa tematica abbiamo bene in mente che la zona industriale non è un’altra Mesagne. La zona PIP è strettamente collegata con il resto della città e, come ben sappiamo, ne influenza l’intera economia. Per questa ragione vanno valutati e controllati, governati, i processi di sviluppo partendo dalle connessioni che esistono tra i vari settori.

Perché la giusta crescita di un comparto produttivo non influenzi negativamente gli altri, il piano di sviluppo economico della città deve essere uno e complessivo. L’ampliamento della zona industriale non può e non deve procedere in maniera isolata ma deve andare di pari passo con un piano di rinascita del tessuto produttivo, commerciale e artigianale di Mesagne, di marketing turistico e territoriale, che renda maggiormente attrattivo il centro storico e la periferia, e ripopoli i nostri negozi e le nostre strade.

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