Ufficiosamente, però, la campagna elettorale non si fermerà fino alle ore 23 di domani quando i seggi elettorali chiuderanno, si apriranno le urne e si darà il via allo spoglio delle regionali e poi dalle ore 14 di lunedì alle amministrative. A Mesagne sono cinque i candidati sindaco in lizza e un esercito di ben 277 candidati al Consiglio comunale divisi in 18 liste. Nel 2010 le liste erano 15. C'è il candidato sindaco Danilo Facecchia a capo del Movimento 5 stelle. Pompeo Molfetta che guida sei liste civiche, Mesagne centro, Pompeo sindaco, Mesagne futura, La mia città, lista Vizzino e Mesagne domani. Poi c'è il candidato sindaco Francesco Mingolla con la lista del Partito democratico, Mingolla sindaco, Mesagne democratica e i Verdi. L'ammiraglio in pensione, Emilio Guarini, guida una coalizione di centro destra composta da cinque liste: Civico 26, Progettiamo Mesagne, Fratelli d'Italia, movimento Schittulli e Mesagne per Guarini sindaco. Infine c'è l'unica donna candidato sindaco: Sabrina Didonfrancesco che guida la lista di Forza Italia e di Noi con Salvini. La più giovane dei candidati consiglieri è Alessia Mitrugno, 21 anni, in lizza c'è anche il papà Marcello, entrambi per Civico 26. Il più anziano è Giuseppe Fortunato di 75 anni che corre con il movimento Schittulli. Le sezioni a disposizione per votare saranno 28 mentre gli scrutatori 114. Gli elettori per le comunali quest'anno sono 25.483 di cui 12.142 uomini e 13.341 donne. Nelle consultazioni amministrative del 2010 gli elettori erano stati 25.562, 79 in più di domani. La percentuale di votanti nel 2010 fu del 71,84 per cento pari a 18.365 elettori. Le schede bianche e nulle furono 967. Nelle scorse consultazione vinse la coalizione che portò a Palazzo dei Celestini il sindaco Franco Scoditti con 10.765 voti e 14 seggi in Consiglio. Con il passare degli anni però i seggi si sono assottigliate e la conformazione iniziale della coalizione è cambiata. I partner di ieri oggi sono su fronti opposti. In questa tornata elettorale i partiti stanno lavorando per evitare l'astensionismo che da qualche percezione avuta duranti i tour potrebbe essere piuttosto alta. Tutti i candidati sindaci hanno svolto i comizi finali riempiendo le piazze. Un dato, questo, piuttosto importante che dovrebbe risvegliare negli elettori il dovere di recarsi alle urne per votare. Un altro dato importante da rilevare è quello relativo alla campagna elettorale che, al di la del caso di Molfetta che si è autocandidato sindaco per la sua coalizione, iniziando la campagna elettorale nel 2014 per gli altri è stata una campagna piuttosto breve. Poco più di 30 giorni. Ed è stata una campagna dai toni pacati come non si vedeva da diversi lustri. Si può tranquillamente affermare, quindi, che tutti e cinque i candidati sindaco si sono rispettati evitando di cadere nel turbinio delle polemiche tipiche di campagne elettorali più che piccanti davvero infuocate.
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