Non possiamo non rilevare con una certa preoccupazione il dato dell’astensionismo che conferma una tendenza alla quale sembra ci si stia abituando: più di metà degli elettori non vota più e spesso questo atteggiamento nulla ha a che fare con la sottovalutazione del voto. Il PD in Italia, in Puglia, in provincia di Brindisi e anche a Mesagne deve necessariamente avviare una riflessione su questo stato delle cose, e capire come iniziare ad invertire questa tendenza che sta mettendo in discussione il sistema democratico, la rappresentanza ed in generale il modo in cui il cittadino partecipa alla vita dello stato.
Il ringraziamento del PD di Mesagne va anzitutto a Clara Bianco per aver accettato di misurarsi in questa competizione difficile e di averlo fatto con stile, lo stesso con cui ricopre il ruolo che continua ad esercitare con correttezza e dimostrando grandi capacità, per questo siamo convinti della necessità che lei rimanga un punto di riferimento per tanti giovani, per la nostra città e per il nostro territorio.
Riconosciamo il risultato di Mauro Vizzino eletto consigliere regionale nella lista “Emiliano sindaco di Puglia”. Anche se non possiamo che ribadire con convinzione che non basta il richiamo alla “cinghia di distribuzione” comune, regione, parlamento per garantire risultati alla città. Il centrosinistra costruì politiche di grande cambiamento per Mesagne sotto l’aspetto economico, sociale e civile quando i più diretti interlocutori del comune – provincia e regione – erano appannaggio della destra. Per realizzare il cambiamento e il rinnovamento che la città aspetta serve una classe dirigente forte, non solo dal punto di vista elettorale, autorevole ed autonoma, rispettata dagli interlocutori ai diversi livelli istituzionali.
Noi riteniamo che la coalizione costruita intorno alla candidatura del dott. Ninni Mingolla possa esprimere queste caratteristiche, oltre che essere omogenea sotto l'aspetto politico e culturale, per questo ci rivolgiamo alla città chiedendo un sostegno convinto al turno di ballottaggio. Riteniamo semplicistiche le letture secondo cui Mesagne avrebbe già scelto o sarebbe orientata in misura maggioritaria, quando il 35% degli elettori si astiene e il 55% di coloro che hanno espresso il loro voto non lo ha fatto in direzione del candidato sindaco e della coalizione più suffragati al primo turno ,significa che non è la città ad aver scelto. Certo appartengono alla storia del Pd sindaci scelti dalla città, votati ed eletti da otto elettori su dieci, ma non ci pare di essere di fronte ad un consenso di queste proporzioni. Piuttosto la città è divisa cosi come il quadro politico, secondo noi anche per alcune operazioni politicamente spregiudicate che stanno alla base della costruzione del raggruppamento “Diamoci una mano”.
Riteniamo quindi che la competizione elettorale per il ballottaggio sia aperta e che il PD, dato per sconfitto già al primo turno, e isolato come si diceva, abbia dimostrato di continuare a rappresentare un numero consistente di elettori senza i quali si può vincere un’elezione ma sarà difficile immaginare di governare la città. Il nostro appello è rivolto a tutti i cittadini, a quanti non hanno votato, a quanti al primo turno avevano riposto fiducia in altre proposte politiche - alle quali guardiamo con rispetto per le novità che hanno introdotto dal punto di vista politico e programmatico - , di dare la necessaria forza al PD e al candidato sindaco Ninni Mingolla. Se il Pd sarà nelle condizioni di farlo costruirà una proposta di governo per proiettate Mesagne in un futuro di progresso e di rinascita culturale civile ed economica.