hanno scelto il loro prossimo primo cittadino: Pompeo Mofetta. Sarà lui ad amministrare la città nel quinquennio 2015-2020. Si è imposto sul suo avversario ottenendo una percentuale di voti del 57,55. Per Francesco Mingolla è stata una sfida al quanto difficile poiché il divario da recuperare tra le due percentuali di preferenze al primo turno era del 18,14 per cento. Inutili sono stati gli sforzi compiuti negli ultimi giorni. Molfetta si era autocandidato sindaco già nell'autunno scorso iniziando da subito la sua campagna elettorale. A portare Molfetta alla vittoria è stata una coalizione composta da sei liste civiche: Mesagne centro, Pompeo sindaco, Mesagne futura, La mia città, lista Vizzino e Mesagne domani. La vittoria di Molfetta è anche la vittoria dell'onorevole Toni Matarrelli che ha creduto in lui fin dal primo momento e l’ha aiutato a mettere insieme una coalizione, per certi aspetti amorfa, che ha messo al tappeto tutte le altre coalizioni in corsa per Palazzo dei Celestini, sede della residenza municipale. Molfetta, 59 anni, svolge la professione di medico di base. E' sposato ed ha una figlia. Un altro figlio, Carmelo, è scomparso anni fa in una tragedia che oltre a colpire la famiglia Molfetta ha colpito l'intera città. Ha una spiccata passione per la tutela dell'ambiente. Infatti, il mezzo che predilige per girare in città o svolgere le visite mediche domiciliari è la bicicletta. Il nuovo sindaco di Mesagne è un politico navigato. La sua esperienza è nata con il movimento A Sinistra ed è continuata negli anni fino alla Sinistra unita, con l'Amministrazione Scoditti, di cui è stato anche capogruppo in Consiglio comunale. Con la giunta Sconosciuto ha rivestito il ruolo di assessore all'Urbanistica. Tra le diverse iniziative che ha promosso c'è anche quella dell'ampliamento del cimitero realizzando un progetto di cui altri, dopo di lui, hanno usufruito. Poi negli anni successivi, a causa della crisi finanziaria, il progetto è stato ridimensionato e mai portato a termine dagli assessori che si sono succeduti alla guida dell'Urbanistica. Molfetta ha un carattere politico sanguigno. I suoi interventi in Consiglio sono stati sempre all'insegna di una certa vivacità dialettica. In ogni modo è un politico stimato anche dagli avversari per la sua schiettezza e trasparenza. Non ha avuto difficoltà a fare un passo indietro quando ha constatato qualche errata valutazione nella tesi politica portata avanti dalla sua coalizione. Proprio per tale motivo è particolarmente stimato dai suoi avversari. In ogni modo molti l’hanno accusato di non aver staccato la spina all’Amministrazione Scoditti, che ha criticato pubblicamente, per rispetto del fraterno amico Giancarlo Canuto, vice sindaco e assessore ai Lavori pubblici. Per la città di Mesagne adesso si è aperta una fase politica del tutto nuova. I mesagnesi hanno riposto nelle sue mani il loro futuro. La responsabilità che si è assunta è particolarmente gravosa. Tra i suoi detrattori c'è chi ha scommesso che la sua sarà un'Amministrazione di breve durata e che farebbero bene le altre coalizioni a resettare i ranghi e prepararsi a nuove elezioni. E' una convinzione politica scaturita dalla conformazione della coalizione che ha messo insieme delle tessere di puzzle che hanno una cultura politica differente tra loro che difficilmente potranno incastrarsi una con l'altra. Tuttavia, Molfetta ha sempre sostenuto che il collante di questa coalizione è di lavorare avendo come unico obiettivo quello di risollevare Mesagne dal tappeto in cui si trova, utilizzando, naturalmente, un eufemismo sportivo.