In sostanza il Ministero dispone la riduzione del 50% del personale dipendente ad eccezione di tre specifiche categorie per la cui individuazione riporto fedelmente stralcio della circolare citata:
“Sono esclusi i dipendenti che svolgono compiti di polizia provinciale, funzioni presso i centri per l’impiego e coloro che entro il 31 dicembre 2016 saranno collocati a riposo.”
Non si spiega dunque in alcun modo il motivo per il quale la Provincia abbia deciso di inserire nel piano di riduzione anche i Centri per l’Impiego dislocati sul territorio, nonostante la chiarezza delle indicazioni ministeriali e arrivando addirittura alla incomprensibile volontà di chiudere definitivamente il centro per l’Impiego di Mesagne.
In questo immotivato ridimensionamento la Provincia avrebbe previsto di portare il bacino di Utenza di Mesagne e San Pancrazio a Brindisi, quello di Erchie, Torre Santa Susanna, Latiano a Francavilla e quello di San Vito a Ostuni.
La legge di riordino delle funzioni delle provincia (n.190 del 23 dicembre 2014) ha già ampiamente penalizzato i dipendenti delle province, ma onestamente trovo inutile oltre che dannoso andare a tagliare, o peggio eliminare, anche laddove il Governo centrale non ha previsto di tagliare.
Le realtà locali sono già in estrema difficoltà ed eliminare presidi informativi e di servizio, all’interno dei quali c’è gente che lavora, non può che peggiorare ulteriormente la situazione. Bisogna, con buon senso, non solo salvaguardare i livelli occupazionali ma anche le comunità che usufruiscono di numerosi servizi garantiti da tali presidi.
Considerando le competenze specifiche della Regione in materia, mi impegno a confrontarmi direttamente con il governatore Michele Emiliano, non appena ci sarà l’insediamento ufficiale, per informarlo della incresciosa quanto incomprensibile situazione.
Mauro Vizzino
Consigliere Regionale – Lista Emiliano Sindaco di Puglia