Detto ciò ha stupito la puntualità del Consiglio sulla tabella di marcia. Un rigore temporale che non si ricordava da diversi lustri tanto che i consiglieri Alessandro Pastore e Carmine Dimastrodonato sono arrivati con qualche minuto di ritardo, ad assise già iniziate. Stessa cosa per gli assessori Tecla Egle Pisanò e Palma Librato. Una maggioranza muscolosa, composta da dieci consiglieri su sedici, che, tuttavia, ha fatto i conti con una pattuglia di minoranza che ha mostrato subito i denti ed ha graffiato a fondo la coalizione avversa già nel primo punto all’ordine del giorno quando si è trattato di valutare se ci fossero causa ostative nella convalida di qualche consigliere.
La sensazione è che nella coalizione ci potrebbe essere qualche situazione ostativa di eleggibilità tanto che il Partito democratico, nei giorni scorsi, ha presentato ai funzionari una richiesta per conoscere se vi sono situazione di conflitto, in particolare situazioni debitorie, tra qualche consigliere e il Comune di Mesagne o altra istituzione. Non avendo ricevuto tutti i pareri il consigliere Fernando Orsini, del Pd, ha chiesto che ognuno dei consiglieri, davanti al segretario generale, potesse esprimere la propria situazione. “La nostra richiesta – ha spiegato ai presenti Orsini – è la prima prova di legalità e trasparenza. Una prova che deve partire dal basso e, quindi, dobbiamo essere noi consiglieri a dare l’esempio affinché i mesagnesi abbiano la certezza di essere amministrati da gente per bene”.
La proposta è stata bypassata con un intervento del consigliere di maggioranza, Luigi Vizzino, che ha ricordato che il termine di presentazione di eventuali cause ostative scadrà domani (oggi per chi legge, n.d.r.). “Il nostro mandato di rappresentanza – ha detto Vizzino – si base sul rispetto rigoroso della correttezza, moralità e trasparenza”. Infine il consigliere Rosanna Saracino, Pd, ha concluso: “Valuteremo qualsiasi causa d’ineleggibilità”. Su queste parole l’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità. E’ sulla nomina del presidente del Consiglio, Giuseppe Semeraro, avvenuta alla seconda votazione con 11 voti favorevoli e 6 schede bianche, che la minoranza ha dato battaglia a una maggioranza che, per la verità, è sembrata piuttosto disorientata.
“Il sorriso – ha rilevato Emilio Guarini, di Civico 26 – è un deficit caratteriale del sindaco e dei suoi consiglieri che presto scomparirà nonostante lo stuolo di comunicatori nominati che enfatizzano le azioni di questa giunta”. Guarini ha poi chiarito che la presidenza “andava assegnata alle minoranze che ne hanno le professionalità”. Anche Francesco Mingolla, del Pd, ha rilevato l’assenza di dialogo e di condivisione sull’argomento. “Il presidente del Consiglio dovrebbe essere frutto di una scelta condivisa – ha detto Mingolla – invece non c’è stato dialogo per cui non condividiamo il metodo adottato”.
Chiuso lo spinoso argomento alle ore18,20 il sindaco Pompeo Molfetta ha fatto il giuramento davanti al Consiglio e si è riservato, in uno dei prossimi Consigli, di tracciare le sue linee programmatiche. Il sindaco è apparso subito padrone del suo ruolo, nonostante la chewing gum masticata per l‘intero Consiglio che poteva dare adito a contraddizioni sul suo stato d’animo. Il sindaco ha invitato i consiglieri “a stare tra la gente”, e i consiglieri anziani li ha invitati ad alzare il livello professionale delle assise evitando, per quanto possibile, gli scontri. Inoltre, si è detto addolorato dalla scarsa presenza femminile in Consiglio, solo due, poiché “le donne – ha fatto notare – sono concrete nell’agire”.
Infine, rivolto ai consiglieri neofiti della maggioranza, rimasti storditi dalle bordate della minoranza, utilizzando in prestito le parole di Santo Giovanni Paolo II, ha detto: “Non abbiate paura”. Successivamente il sindaco ha presentato la sua giunta. “Non abbiamo visto nessun salto di qualità – ha fatto notare Orsini – abbiamo consegnato la città a una pattuglia di giovani tecnici che sono fuori dalle dinamiche politiche. La giunta nasconde vecchi riti e non è né politica né tecnica”. E’ seguito l’intervento del consigliere di maggioranza, Omar Ture, il quale, pur precisando che avrebbe gradito una giunta politica, si è allineato alle decisioni del sindaco Molfetta.