un paradosso. Perché? Semplice. Non c'è il rapporto logico tra l'impegno profuso dai cittadini per differenziare e quanto gli è stato imputato di pagare. E aumenta il malessere in città verso chi aveva promesso un abbattimento della pressione fiscale e non l'ha fatto. Anzi. Per fornire delle delucidazioni sull’intera vicenda interverrà a breve il primo cittadino. Lo farà direttamente nel prossimo Consiglio comunale, dove l’argomento, alquanto spigoloso e controverso, sarà analizzato in tutti i suoi aspetti. Si annunciano, dunque, ore di discussioni e dibattiti accesi ma, si spera, chiarificatori. “Inutile negare che le argomentazioni che in questi giorni i cittadini mi stanno presentando sono drammatiche – ha spiegato il sindaco Pompeo Molfetta – l’argomento, piuttosto complesso, non può essere spiegato in poche righe e in qualche battuta. E’ vero c’è stato un aumento della tassa che, in ogni modo, stiamo spalmando in più periodi. Inoltre, l’intera situazione si evolve giorno per giorno”. Il primo cittadino ha confermato di aver inviato una nota, piuttosto infuocata, all’Oga affinché chiarisca i termini della nuova gestione che dovrebbe prendere il via quanto prima. Poi c sono una serie di eventi che stanno facendo lievitare i costi e su cui la magistratura ha puntato l’attenzione. Intanto, come spesso accade oltre ai mesagnesi anche i social network sono stati investiti dalla protesta degli internauti. L’argomento più discusso è, naturalmente, il mancato risparmio in bolletta. L'equazione che non ha funzionato è quella del più ricicli, meno rifiuti sono destinati in discarica, più si abbassano le tasse sulla spazzatura. Dal 1996, infatti, è stata istituita la cosiddetta “ecotassa” un tributo speciale che, in prima battuta, versa il gestore della discarica, ma con obbligo di rivalsa sui soggetti che conferiscono i rifiuti in essa, cioè sui Comuni che, a loro volta, pagheranno l’imposta prelevando il denaro dalle tasche dei contribuenti. Quando le tasche ancora ci sono, però. Tuttavia, a quanto dicono in questi giorni coloro che hanno ricevuto la cartella di esazione comunale, nonostante i cittadini abbiano abbracciato, chi più, chi meno, la differenziata, le tasse non si sono abbassate e, anzi, in molti casi sono anche aumentate. Eppure nel mese di agosto la raccolta differenziata è stata del 58 per cento contro il 59 per cento del mese di luglio. La percentuale media nei primi otto mesi del 2015 è stata del 56,612 per cento. C'è da dire che i cittadini ancora differenziano poco e male. Infatti, il 10 per cento della differenziata è inservibile poiché inserita nel contenitore sbagliato o perché il materiale è troppo compromesso, come chi, ad esempio, deposita nella carta il cartone della pizza unto di olio o intriso di liquido; un’altra parte non è pagata ai Comuni a prezzo pieno poiché non è pulita. Come chi deposita i barattoli senza pulirli. Le aziende che acquistano, quindi, devono provvedere al lavaggio supplementare. In ogni modo se l’ambiente trae, comunque, un beneficio dalla raccolta fino a quando gli enti pubblici non riusciranno a dotarsi di un apparato efficiente difficilmente i mesagnesi potranno ottenere gli sconti sperati. “Le tasse aumentano sempre - ha scritto Danila su Facebook - la colpa é solo di tutti noi cittadini che ci facciamo trattare da burattini. La soluzione è non pagare le tasse e farci rappresentare dalle persone giuste". Così, mentre Marianna ha confermato un "aumento" della tassazione Rita si è sfogata: "L'unico scopo che ha il cittadino è di pagare. Il cittadino è sfruttato e raggirato". Così, subito sopo il giorno della scadenza della prima rata della Tari la piazza virtuale di Facebook non ha fatto sconti all'Amministrazione Molfetta rea, secondo loro, di non aver mantenuto le promesse elettorali circa la tassazione. Il malessere sociale è in chiaro aumento. Nicole ha invitato gli internauti a non pagare e mettere in atto una disobbedienza civile. “Che io sappia la raccolta differenziata avrebbe dovuto premiare il cittadino che si presta a fare questo servizio - ha spiegato Anna Rita -. In effetti alcuni Comuni lo fanno. A Statte, ad esempio, sono state consegnate ai cittadini le pattumelle dotate di un codice a barre che corrisponde al codice fiscale ambientale del cittadino. Più si differenzia più si risparmia. Non dovrebbe essere così per tutti?".
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