per ciò che riguarda la gestione dei rifiuti. Nei giorni scorsi è stata protocollata un'interrogazione del Movimento 5 stelle presso la Regione Puglia circa il ricorso alle ordinanze sindacali per prorogare la gestione dell'appalto dei rifiuti. “Si ponga termine al continuo ricorso da parte del Comune di Mesagne, e degli altri comuni nella medesima situazione, allo strumento delle ordinanze sindacali per la proroga dell'affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti nelle more dell'individuazione del Gestore Unico d'Ambito. La Giunta Regionale inciti i comuni ad affidare il servizio mediante procedura ad evidenza pubblica, anche negoziata d'urgenza, nelle more dell'individuazione del Gestore Unico d'Ambito”, hanno scritto i portavoce regionali del movimento, Antonio Trevisi e Gianluca Bozzetti all’Assessore al Bilancio con delega al Demanio e Patrimonio, Raffaele Piemontese, e all’Assessore alla Qualità dell’Ambiente, Domenico Santorsola. Ad oggi, il Comune di Mesagne non ha, infatti, provveduto ad effettuare un gara mediante procedura negoziata d'urgenza, secondo quanto stabilito con deliberazione di giunta 378 del 29 dicembre 2015, nelle more dell’individuazione del gestore unico d’ambito. "Un intervento che sarebbe stato necessario al fine di assicurare nell’affidamento del servizio di igiene urbana il rispetto delle norme comunitarie, nazionali e regionali vigenti in materia di gestione dei rifiuti e di contratti pubblici di servizi e forniture, come ricordato anche dell’autorità nazionale anticorruzione chiamata ad esprimersi in materia", hanno aggiunto i due grillini secondo cui tale intervento "avrebbe evitato il ricorso alla lunga serie di ordinanze sindacali, ben 6, che hanno prorogato l'affidamento diretto del servizio, con violazione dell'obbligo di individuare il nuovo gestore con procedura ad evidenza pubblica, anche negoziata d'urgenza, nelle more dell’individuazione del gestore unico". Le continue proroghe, infatti, oltre ad essere in contrasto con la normativa regionale e con i principi europei di par condicio, economicità, trasparenza e pubblicità nell’affidamento dei servizi pubblici locali di rilevanza economica "sono fonte di ulteriori spese gravanti sull'Amministrazione comunale e quindi sulla cittadinanza", hanno concluso Trevisi e Bozzetti.
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