Progettiamo Mesagne attacca Molfetta sul flop del canile

Maggio 19, 2016 2189

canile di mesagne con cani e volontari 2La vicenda concernente l’affidamento del canile comunale di Mesagne

a un nuovo gestore, dopo quasi un decennio di affidamenti diretti, gare inadeguate e illegittime proroghe tecniche, sembra non aver più fine. Il tutto all'indomani della scadenza del termine della gara d’appalto che è andata deserta. "Due le ragioni fondamentali: la scarsa attrattività del bando, perché il budget messo a disposizione copriva per il 75% solo le spese del personale, e per il 25 % tutto il resto dal sostentamento dei cani alla pulizia, allo smaltimento delle carcasse e ai servizi vari", ha fatto notare Antonio calabrese, coordinatore di Progettiamo Mesagne secondo cui è ancora "incomprensibile la decisione dell'Amministrazione Molfetta di non attenersi alle norme previste per i bandi di gara sopra la soglia europea, cosiddetti bandi a “evidenza europea”, che impongono alle stazioni appaltanti di garantire la massima concorrenza". Non è ammessa, dunque, alcuna riserva di partecipazione. Nel caso di Mesagne era prevista una riserva per le sole associazioni di volontariato. Dopo il flop della gara di appalto andata deserta l’Amministrazione Molfetta si trova a gestire una situazione difficile. "Due sono le strade da percorrere a nostro avviso: procedere con una breve proroga tecnica, e istruire, entro tre mesi, una nuova gara a evidenza europea che permetterebbe di aumentare la platea dei concorrenti, immaginiamo consorzi o raggruppamenti d’imprese, che possono gestire meglio i costi fissi di gestione, o procedere ai sensi dell’articolo 63 del nuovo codice degli appalti, ossia attivando una procedura negoziata nel rispetto dei principi della trasparenza, della concorrenza e della rotazione, con trattativa privata, con almeno cinque soggetti economici", ha suggerito Calabrese che ha puntualizzato che "in questo caso però dovrà attenersi sostanzialmente alle condizioni previste dal vecchio bando". In conclusione per Calabrese la questione nel suo complesso è, tuttavia, "molto grave, poiché rileva l’inadeguatezza di un’Amministrazione che lavora con estrema leggerezza creando, nonostante le sollecitazioni e i preventivi inviti ad attenersi al dettato normativo, situazioni d’impasse che determinano inevitabilmente uno spreco inutile di risorse pubbliche e caos nella gestione dei servizi". In ogni modo il coordinatore ha assicurato che seguirà "l’evolversi della vicenda, non escludendo di sottoporre la questione direttamente alle autorità competenti". In questo caso l'autorità è l'Anac, l'Autorità nazionale anticorruzione, che vigila sulla violazione dei principi di libera concorrenza.