di Mesagne dovranno essere manotenuti dal Comune che stornerà i costi sui cittadini interessati". E' questa, in breve, la mozione depositata dai consiglieri comunali di minoranza Carmine Dimastrodonato, Francesco Mingolla, Fernando Orsini, Alessandro Pastore, Rosanna Saracino e Mauro Resta, affinché di questa proposta si possa discutere nel prossimo Consiglio comunale. Inoltre, i consiglieri sono preoccupati poiché il Consorzio di Bonifica dell'Arneo ha dato mandato a una società di cartolarizzazione di riscuotere coattivamente le somme non pagate dagli utenti. Com’è noto, dal luglio 2015, è ritornata prepotentemente alla ribalta, dopo quasi quindici anni, l’annosa questione dell’Arneo, con avvisi di pagamento del luglio 2015 e successive notifiche intervenute nel febbraio 2016 a carico della maggior parte dei cittadini mesagnesi e dello stesso Comune di Mesagne. Com’è stato rilevato, nella cartella di pagamento, il consorzio si limita a una mera indicazione generica di un servizio fornito: si parla, infatti, di una tassa dovuta in parte per la manutenzione delle opere pubbliche di bonifica, senza nulla precisare sulle modalità del servizio prestato, e in parte destinato alle spese di funzionamento del Consorzio, per quanto non coperto dalla contribuzione regionale. Complessivamente però gli addebiti richiesti dal Consorzio, a titolo di contributo per l’anno 2014, sono assolutamente privi dell’indicazione analitica degli immobili tassati e del tutto privi di motivazione sul valore imponibile della spesa e al tipo e agli indici di benefici. "Quella che parrebbe palesarsi è dunque una vessazione illegittima, una tassa ingiustificata che si riconduce a un’attività non chiara da parte del consorzio dell’Arneo, che ancora oggi, nonostante i ricorsi e le diffide promosse da più parti, con richieste di documenti al Consorzio, non ha avuto ancora alcuna giustificazione", hanno precisato in una nota inviata al sindaco Pompeo Molfetta e al presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Semeraro, i sei consiglieri di minoranza secondo cui il Consorzio, piuttosto che documentare in modo concreto l’attività svolta per l’anno di riferimento, il 2014, a fondamento della sua richiesta creditoria, di recente con lettera del 9 maggio scorso, inviata per posta pec a tutti i sindaci, si parla di una "non chiara “rimodulazione degli interventi del programma annuale 2014, i cui progetti, sono in corso di elaborazione ", e subordinati alla riscossione della quota residua del contributo di bonifica", hanno precisato i consiglieri che si sono chiesti "se i lavori siano stati effettuati, se siano ancora in fase di rimodulazione e in elaborazione, ma è chiaro ed evidente la presunta pretesa creditoria; e, infatti, negli ultimi giorni sono state già notificate attraverso la Soget, la società di riscossione, le cartelle d’ingiunzione di pagamento a carico dei cittadini".
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