Il Pd di Mesagne chiede chiarezza sui fondi per i rifugiati In evidenza

Giugno 26, 2016 2091

comune con auto posteggiateLa gestione dei fondi "Sprar" per la gestione

dei rifugiati non è chiara al Partito democratico che ha presentato un'interrogazione al sindaco di Mesagne per cercare di avere delle risposte soddisfacenti ma, soprattutto, chiare. Il gruppo consiliare “Pd – Io ci credo”, infatti, ha depositato nella giornata di venerdì un’interrogazione urgente al sindaco avente ad oggetto il bando di gara "Sprar", il Sistema di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati. Vista l’entità del finanziamento, oltre 750 mila euro per il biennio 2016/2017, e considerata la complessità del tema in questione, anche in considerazione dell’inserimento nel tessuto sociale dei destinatari il progetto, richiedenti asilo e rifugiati, il gruppo consiliare del Pd ha ritenuto di effettuare un accesso a tutti gli atti e, riscontrate alcune anomalie, ha ritenuto opportuno presentare un’interrogazione urgente al sindaco Molfetta. "Sarebbe doveroso da parte del sindaco chiarire se è a conoscenza dei motivi per cui la cooperativa assegnataria, “Rinascita” di Copertino, peraltro unica ad aver partecipato alla gara, abbia prima presentato un elenco di cinque immobili da destinare a centri di accoglienza, per un totale di 40 posti letto, salvo poi comunicare successivamente una modifica delle strutture di accoglienza, passando dalle cinque originarie ad altre tre, con una conseguente riduzione di tre posti letto", si è domandato Francesco Rogoli, segretario del Pd secondo cui "il tutto si è verificato a gara già conclusa e con una valutazione della commissione giudicatrice che faceva riferimento ai cinque immobili originariamente presentati". Ed ha, quindi, aggiunto: "Potrebbe essere, inoltre, opportuno che il sindaco precisasse sulla base di quali indicazioni tecniche ha sottoscritto la dichiarazione sostitutiva nella quale si attesta che le strutture destinate ad ospitare i 37 posti letto «sono pienamente e immediatamente fruibili; sono conformi alle vigenti normative comunitarie, nazionali e regionali, anche in materia di accreditamento e/o autorizzazione»". Gli importi a titolo di canone annuo di locazione, concordati fra il soggetto attuatore ed i proprietari delle strutture individuate, sono di 1.500 euro per l'appartamento sito alla via Federico II Svevo 58; di 1.800 euro per l'appartamento sito alla contrada Crepacane e di 1.600 euro per l'appartamento sito alla via Pacinotti 92, mentre il contributo richiesto per «affitto locali» di cui al “piano finanziario preventivo” è di 60 mila euro e, pertanto, il Pd ha chiesto contezza di tale divario. "Oggi si pone il tema dell’integrazione tra le strutture che saranno adibite a centri di accoglienza ed i quartieri nei quali andranno ad insistere con tutte le problematiche che potranno derivarne mancando un percorso di condivisione con la comunità", ha tenuto a mettere in evidenza il segretario secondo cui Mesagne "ha bisogno meno che di fenomeni di intolleranza e nuove “conflittualità” nel tessuto urbano. Non vorremmo quindi che questa operazione sia servita a centrare ben altri obiettivi, molto meno importanti e, se ci è consentito, meno nobili dell’accoglienza". 

Ultima modifica il Domenica, 26 Giugno 2016 11:07