Decreto ingiuntivo di 1 milione di euro al Comune di Mesagne In evidenza

Agosto 12, 2016 3506

comune parcheggio della polizia localeIl Comune di Mesagne a momenti potrebbe vedersi

pignorare i propri immobili per un valore di oltre 1 milione di euro a causa di un decreto ingiuntivo dello scorso anno, divenuto esecutivo poiché l’ente pubblico non ha presentato opposizione, per un debito contratto con alcune cooperative che erogano servizi di assistenza domiciliare nell’Ambito sociale 4. Per fare chiarezza su questa vicenda il Partito democratico ha presentato un’interrogazione consiliare. Il 2 ottobre 2015, a istanza della cooperativa sociale “San Bernardo a r. l.” in proprio e quale capogruppo dell’Ati, composta dalle cooperative sociali “Lavoro & Progresso a r. l.” e “Fuori dal Sommerso a r. l.”, che eroga i servizi di assistenza domiciliare, integrazione scolastica e porta unica di accesso nell’ambito sociale 4, è stato notificato al Comune di Mesagne un decreto ingiuntivo emesso dal Tribunale di Brindisi, in data 30 settembre 2015, per il pagamento della somma complessiva di 1 milione 41 mila 757 euro, oltre interessi legali e spese del procedimento monitorio. Il Comune non si è opposto al decreto ingiuntivo, pur essendo lo stesso stato notificato al Comune di Mesagne perché ente a se stante e non già in qualità di Comune capofila dell'ambito sociale 4 che comprende nove Comuni. “Il Comune di Mesagne, pur potendo impugnare il suddetto decreto con ottime probabilità di successo, attraverso la transazione firmata dal sindaco si è impegnato a pagare entro il 31 marzo 2016 l’importo di 1 milione 41 mila 757 euro, facendosi evidentemente carico delle spese relative a tutto l'ambito sociale 4 e non solo di quelle riguardanti il Comune di Mesagne”, ha esordito il segretario del Pd, Francesco Rogoli. Tuttavia, lo scorso 31 marzo 2016, non avendo il Comune onorato il debito, il decreto ingiuntivo è diventato esecutivo. Così, il gruppo consiliare “Pd – Io ci credo” ha interrogato il sindaco per comprendere se l'azione esecutiva della cooperativa in questione riguarda l'intero ammontare del debito oppure una parte di esso. “Vorremmo conoscere l'ammontare delle somme eventualmente pagate e il debito restante, chiediamo ancora a quali capitoli di bilancio sono state imputate le somme eventualmente corrisposte, e, infine, vorremmo sapere se gli altri Comuni sono stati invitati a sanare la loro posizione debitoria dal momento che il sindaco ha, a nostro avviso, impropriamente, impegnato il Comune di Mesagne a saldare il debito di tutti”, ha concluso il segretario del Pd. “Questa vicenda è davvero pesante – ha spiegato il sindaco Pompeo Molfetta – poiché questo buco debitorio si è creato nel triennio 2013/2015, c’è stato uno sforamento fuori budget per servizi corrisposti in maniera superiore a quanto incassato dalla Regione Puglia. In ogni modo posso assicurare che il decreto è stato bloccato poiché fino allo scorso maggio avevamo pagato il 98 per cento del debito, c’è uno sforamento di due mesi”. Molfetta ha, quindi, assicurato: “Abbiamo messo in atto una transazione con l’Ati che ha permesso di continuare l’erogazione dei servizi e ritirare il decreto. Infine, stiamo riducendo il gap per azzerare il debito e pensiamo di chiudere la vertenza senza ricorrere alle vie legali”. E per ciò che riguarda la quota parte degli altri otto comuni che fanno parte dell’ambito? “C’è chi ha versato e chi no ma stiamo lavorando anche in quella direzione”, ha assicurato il sindaco Molfetta.