Questa è la parola d’ordine che, secondo la Uil pensionati di Brindisi, sembra sfociare nella richiesta di riformare la riforma Monti-Fornero. La necessità nel provare a coniugare i parametri rigidi della vecchia riforma che ha con l’innalzamento dell’età anagrafica, determinato una situazione devastante sull’occupazione giovanile italiana con l’esigenza d’imprese e lavoratori di garantire una previdenza anticipata a 66 anni senza oneri ed evitando ai giovani in particolare quelli nati negli anni ottanta, il rischio di prendere solo la pensione di vecchiaia. In questi giorni si parla inoltre, molto di fertility day, ma colloquiare di fertilità in un paese che penalizza la famiglia e il formarsi di nuove coppie giovanili, è certamente contraddittorio. La realtà è che l’Italia occupa il fanalino di coda per le politiche familiari. La necessità è nel coniugare lavoro-occupazione-famiglia. L’Italia per denatalità è ferma all’1.3, registrando un picco di natalità nel Trentino molto elevato, mentre la Francia è stata capace, nel corso degli ultimi anni, di politiche intelligenti d’incentivazione per le famiglie e di conciliazione, appropriate a far salire il tasso di fertilità a 2.1 figli per donna. Occorre, secondo la Uil pensionati territoriale di Brindisi, far emergere nella cultura degli italiani il valore della famiglia e dei figli intervenendo nelle politiche sulla fiscalità, per la casa, sulla disoccupazione che proprio i giovani tocca cosi drammaticamente. I nonni pensionati, in questi anni di crisi, hanno fatto da ammortizzatori sociali per i figli e i nipoti. La precarietà del lavoro ha lasciato sempre più incertezze nel futuro dei giovani. La mancanza di un reddito non ha permesso di progettare, di diventare adulti e di crearsi il desiderio di formare una famiglia propria. È insufficiente il Sostegno per l’inclusione attiva nella misura di contrasto alla povertà, il quale prevede l’erogazione di un beneficio economico alle famiglie povere. In un paese dove sono quasi del tutto assenti le politiche di sostegno a favore dei giovani sono i nonni pensionati il vero Welfare sociale. La logica della misura restrittiva della Legge Monti-Fornero non aiuta l’occupazione al lavoro, ma chiede di “riformare la Riforma delle Pensioni”. Si evince, secondo la Uilpensionati territoriale, dall’innalzamento repentino dell’età anagrafica per il pensionamento che, in questi anni di crisi economica, ha creato un tappo all’assunzione dei giovani. Prima della crisi, il tasso di occupazione dei giovani (15 – 24 anni) era stato sostanzialmente uguale a quello degli over 55. Oggi il tasso di occupazione dei lavoratori adulti è al 45 per cento e quello dei giovani è passato invece al 12 per cento. La signora ministro Fornero ha impostato una società che si basa sui nonni (+24%), mentre i giovani rimangono a casa disoccupati (+20%). In Puglia il quadro è desolante. Cinque giovani su dieci sono in cerca di lavoro. Il tasso di disoccupazione generale è in aumento e sfiora il 21,5% con oltre 310 mila persone senza occupazione. Questo per il Governo, secondo la Uil pensionati di Brindisi, deve essere un impegno comune che in una “Forma espansiva” possa ridare fiato a un’economia boccheggiante, riducendo la pressione fiscale e rimettendo al centro della società il “dare lavoro” finalizzato al futuro dei giovani che vogliono formare una famiglia e avere una pensione previdenziale futura dignitosa. Non è possibile, come rileva la Uil, lasciare i giovani “in mezzo a un guado”. Occorrono scelte coraggiose fondate non su egoismi e politiche vessatorie. La nuova politica deve poggiare su una classe sociale ricca di valori democratici che sia protagonista di un nuovo modello di sviluppo economico e apra un nuovo percorso di rinnovamento e di progettazione fondato sui valori della solidarietà, del “lavoro di oggi e domani” e sui vecchi valori della famiglia prospettive di sviluppo e sia soprattutto garanzia di principi sani di coesione, di solidarietà e promotore di diritti sul lavoro e sui valori della famiglia. La nostra vuole essere una proposta concreta, che ha una visione organica e che chiede la partecipazione di tutti perché si fonda sul diritto di un Paese di essere nei secoli “promotore di democrazia”, d’idee di libertà, fulcro di valore e risorse, su cui è possibile convertire il “vuoto” in un nuovo romanticismo che sia culla e rinascita economica, sociale e civile per l’Italia. Il segretario responsabile territoriale di Brindisi Tindaro Giunta
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