Un disegno autoritario e oligarchico si sta disvelando. Ovvero perché ho deciso di votare No

Antonio Capodieci Ottobre 27, 2016 3738

capodieci antonio copyL’avvicinarsi della scadenza referendaria e l’intensificarsi della campagna elettorale mi ha portato a fare alcune riflessioni che mi aiutassero a prendere una decisione ragionata all’interno di un analis complessiva. Penso, immodestamente, che possano essere di interesse comune.

In questi due anni il governo Renzi si è certamente distinto per attivismo, riformatore dice qualcuno, conservatore e reazionario a mio modesto avviso e proverò a spiegare perché.

Quali sono i grandi mali dell’Italia? Quali le pecche che complicano la vita dei cittadini e ne impediscono uno sviluppo economico e sociale pari a quello di altri paese europei? Possiamo così elencarne alcuni, i principali:

  • Corruzione: siamo tra i paesi più corrotti al mondo e questo frena ogni sana forma di crescita.
  • Evasione fiscale: anche qui siamo tra i peggiori e l’evasione fiscale alimenta un’enorme economia illegale che impedisce di fatto una semplificazione e una normalizzazione della vita civile.
  • Arretratezza della PA: La PA italiana sembra essere l’unica organizzazione al mondo a non aver capito che solo l’innovazione tecnologica permette di fare efficienza, eppure dall’invenzione della ruota tempo ne è passato…. Si continua a far dirigere la PA da persone senza la minima cultura di innovazione e di organizzazione e ben che vada agli informatici si fanno aggiustare i PC che vengono usati come macchine da scrivere evolute…
  • Posizioni di rendita: troviamo molte situazioni per le quali senza dare un valore aggiunto alla società ed alla produttività in cambio si hanno dei profitti enormi ed ingiustificati. In nessun altro paese troviamo situazioni analoghe.
  • Lentezza della giustizia: Abbiamo la giustizia più lenta d’Europa. L’incertezza di essere tutelati di fronte a soprusi e truffe è un pesante fattore frenante per gli investimenti dei privati, italiani e stranieri, veri e produttivi.
  • Stipendi bassi: Lo stipendio, quando c’è, è tra i più bassi d’Europa. Come si possa superare la crisi se i lavoratori non possono spendere è un mistero dell’economia italiana che non potrò mai capire!
  • Bassa mobilità sociale: In Italia abbiamo la più bassa mobilità sociale dell’occidente. Ossia è difficilissimo migliorare la propria condizione sociale. Se nasci povero morirai povero. Al contrario di quanto avviene negli altri paesi occidentali dove la mobilità aiuta anche la competitività dei sistemi.

Mi chiedo, quali di questi punti sono stati aggrediti con provvedimenti legislativi ed esecutivi da questo Parlamento e da questo Governo? Nessuno!!! Incredibile, ma Nessuno!

Nel ricordare che la Democrazia non è solo l’esercizio del voto, ma l’insieme di quelle regole che consentono al popolo di governare, provo a riepilogare quali sono stati invece i principali provvedimenti adottati dal governo e che dipingono, a mio avviso, l’affermarsi di uno scenario autoritario e oligarchico nel prossimo futuro!

  • Jobs Act: Con l’abolizione dell’Art. 18 una grande azienda potrà licenziare un dipendente anche senza giusta causa, ad esempio perché è un sindacalista scomodo o politicamente attivo contro il governo, o perché ha denunciato delle malefatte, rimborsandolo solo con poche mensilità. Di fatto è morta la rappresentanza e la tutela dei lavoratori nelle grandi aziende!
  • Chiamata diretta nelle scuole: Il Dirigente Scolastico potrà selezionare i docenti il cui contratto, nelle scuole, sarà triennale. Dopo i tre anni l’incarico è confermato se compatibile con l’offerta formativa della scuola altrimenti il docente sarà trasferito d’ufficio. Il Dirigente Scolastico risponde, di fatto, direttamente al ministero! Quanti docenti scomodi, ad esempio con orientamenti politici aversi al governo in carica, diventeranno incompatibili con le offerte formative?
  • Le cattedre Natta: 500 nuovi posti di professore universitario di prima fascia che saranno attribuiti da commissioni scelte direttamente dal premier. Di fatto si sta creando una “quinta colonna” nelle università che risponde direttamente al governo. Alcuni numeri, in Italia i professori universitari sono circa 50.000 e quelli di prima fascia circa 12.000. Quindi i 500 avranno un peso accademico molto importante e tuttavia non rispondono al problema dell’emigrazione delle eccellenze (C.D. Fuga dei cervelli). Dal 2008 i professori universitari sono diminuiti di 12.000 unità!!! Quindi ci sono 12.000 potenziali ricercatori che sono o precari o senza lavoro o sono emigrati all’estero! P.s. Abbiamo un rapporto studenti/professori più alto del 30% della media europea. Ossia avremo bisogno di molti più docenti.
  • Legge Elettorale: Consente al capo della coalizione, o del partito, di nominare il 70% dei parlamentari. Di fatto i parlamentari diventano dei prefetti politici sul territorio e non dei rappresentanti del popolo in parlamento. Invertendo il rapporto democratico tra cittadini ed eletti.
  • Riforma della RAI: Ha rimesso nelle mani del governo, togliendolo al Parlamento, il controllo completo della TV pubblica. Peggiorando, in questo modo, la posizione dell’Italia, già molto bassa 77esima, nella classifica mondiale della libertà di stampa.
  • Riforma costituzionale: Si trasforma il Senato in una camera, delle oligarchie locali (sindaci, presidenti di regione, consiglieri regionali), utile solo a questi per avere l’immunità parlamentare, nessuna funzione esercitabile realmente; come è pensabile, altrimenti, che i sindaci di città impegnative come Roma, Milano, Napoli o Palermo possano fare anche senatori?
  • Abolizione delle provincie e riduzione del numero dei consiglieri comunali: La partecipazione politica attiva aveva, ovviamente, come punto di inizio la consigliatura comunale e poi quella provinciale. Ora è difficilissimo anche solo diventare consigliere comunale e per diventare consiglieri regionali occorre avere a disposizione ingenti capitali economici e sociale (una forte rete di influenza), di fatto occorre fare parte di partiti strutturati o, in assenza di questi, di gruppi di potere molto forti.

Rivedendo l’elenco delle iniziative governative non si può non rimanere sconcertati! Quali dei problemi fondamentali citati all’inizio sono stati, non dico risolti, ma anche solo affrontati? NESSUNO, anzi si è fatto tutto il contrario.

Si direbbe che a questo governo non importa il reale benessere dei cittadini o del sistema Italia. Benessere minato da problemi come l’evasione fiscale, la corruzione e una pubblica amministrazione arretrata, che creano disparità immani e tolgono possibilità di sviluppo e riscatto sociale a intere generazioni. Ben altre sono le iniziative che si sarebbero dovute prendere per rendere l’Italia un paese più moderno e competitivo.

Non si può trarne che una conclusione: fare politica o partecipare attivamente alla vita politica è sempre più complicato e meno aperto al popolo. L’accesso alla rappresentanza è sempre più riservato alle oligarchie locali che, spesso vivono di posizioni di rendita e che questo governo ha garantito e vuole continuare a garantire concedendogli addirittura l’immunità parlamentare. L’accesso alla politica invece deve essere il più possibile ampio e partecipato, solo questo può dare la speranza che le rappresentanze possano riprendersi il proprio ruolo e difendere quei diritti che adesso sono difesi da nessuno.

È per questo che bisogna votare NO al referendum, per far fallire il tentativo reazionario di riportare, saldamente, il potere in mano ad una oligarchia che vivendo di rendita e incapace di competere a livello internazionale, vuole avere la certezza di governare l’Italia.

Ultima modifica il Giovedì, 27 Ottobre 2016 18:15