Redazione

Al via la serie di eventi che compongono il ‘Festival delle mani bianche.’, incontri sui temi della legalità e alla diffusione della cultura antimafia tra le giovani generazioni con dibattiti, teatro, e mostre organizzati su iniziativa del Collettivo Teatro Prisma di Bari con il contributo e il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune.

Tra gli eventi, ieri 15 marzo, un incontro denso di significato e pieno di spunti di riflessione è stato quello con il dott. Mariano Robertiello, giudice dell'antimafia del tribunale di Locri, uno dei centri nevralgici della lotta all’ndrangheta. Un presidio studentesco di ‘Libera’ afferente al liceo ‘Leonardo Da Vinci’ ha partecipato attivamente al dibattito e approfondito concretamente il tema proposto. Il magistrato, dopo l’introduzione a cura di Barbara Grilli che ha portato in scena la sua pièce sulla testimone di giustizia Lea Garofalo, ha affrontato con i ragazzi le peculiarità delle varie mafie entrando in particolare nei dettagli della spietata ndrangheta calabrese.

L’ultima parte dell’incontro ha visto i ragazzi delle scuole protagonisti con uno scambio di battute con il magistrato su vari temi: dal rapporto delle mafie con la religione, all’importanza della scuola nella lotta alle mafie, ai falsi miti dei film sulla mafia. Il giudice ha concluso raccontando di come la vita di un affiliato, che ad alcuni può sembrare una vita agiata fatta di soldi e potere, sia in realtà vuota, piena di sacrifici e di privazioni tra latitanza, carcere, omicidi trasversali.

Il programma del Festival continua fino al 17 marzo: per info e prenotazioni è possibile chiamare il 334 114 4911 o inviare un’email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

«Un incontro che ha visto i ragazzi protagonisti su un tema così delicato in un contesto eccezionale e comunicativo creato nell’ambito del Festiva delle mani bianche che sta lanciando messaggi importanti - dichiara l’assessore alla Cultura, Cinzia Caroli, - il dottor Robertiello ha messo in guardia i ragazzi sui rischi legati alla criminalità organizzata evidenziando quanto di fronte ai guadagni facili e ai beni di lusso, che possono attrarre, corrisponda sempre una contropartita in termini di prezzo da pagare, a volte veramente troppo alto e a cui diventa impossibile sottrarsi. Lo ringrazio, inoltre, per aver chiuso l’intenso ed interessante dibattito con un messaggio di speranza per tutti».

Alla scoperta del corpo umano, al centro commerciale AppiAnticA la mostra interattiva

Dal 19 marzo al 6 aprile in Galleria l’installazione “The Human Body” per ragazzi da 5 a 14 anni 

Verrà inaugurata martedì 19 marzo e potrà essere visitata fino al prossimo 6 aprile la mostra “The human body”, l’installazione interattiva pensata per i bambini delle scuole elementari e i ragazzi delle medie. Educativa e divertente, allestita con accattivanti postazioni all’interno della galleria del centro Commerciale “AppiAnticA”, guiderà i giovani e giovanissimi di età compresa tra i 5 ai 14 anni alla scoperta delle meraviglie del corpo umano.

            Accompagnati da docenti e famiglie – il percorso merita anche l’attenzione degli adulti – i ragazzi avranno la possibilità di vivere un’esperienza unica, esplorando attraverso la magia della realtà aumentata come “siamo fatti”. Sistema nervoso, articolazioni e ossa, circolazione del sangue, digestione, respirazione e muscoli verranno mostrati senza segreti, aiutando gli studenti a comprendere meglio argomenti che sono stati o che verranno trattati in classe, e senz’altro inducendoli a sviluppare una maggiore consapevolezza del proprio corpo e del mondo che li circonda.

L’attività, dal riconosciuto valore didattico, è patrocinata dalla città di Mesagne e prevede il coinvolgimento degli istituti scolastici del territorio. Le visite guidate gratuite saranno disponibili tutti i giorni, dalle 16:00 alle 20:00. Nelle giornate del 23, 24, 28 e 29 marzo, 2 e 6 aprile, l’attività sarà fruibile anche la mattina dalle ore 9:00 alle ore 12:00. Guidati da esperti, in un tour ricco di sorprese e sorrisi, i bambini saranno protagonisti di un evento in cui meraviglia e apprendimento si fondono in un’avventura imperdibile. 

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Crolla anche alla borsa merci di Altamura il prezzo del grano duro quotato da 318 minimo a massimo 323 euro a tonnellata, perdendo 16 euro in una settimana, mentre il canadese quota 387 euro a tonnellata, per cui servono controlli serrati lungo la filiera, oltre che ai porti. A darne notizia è Coldiretti Puglia, che denuncia le speculazioni in corso sul prezzo del grano mettendo a rischio la sopravvivenza di 38mila aziende agricole in Puglia, il Granaio d’Italia, aggravando la dipendenza dall’estero.

Occorre un impegno immediato per sostenere le aziende agricole italiane, portando a 30 milioni di euro la dotazione del Fondo nazionale per i contratti di filiera del grano – dichiara Coldiretti - lavorando per prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione, come prevede la legge di contrasto alle pratiche sleali.

Nel 2023 – incalza Coldiretti Puglia - sono più che raddoppiate per un totale di ben oltre il miliardo di chili le importazioni di grano dal Canada trattato con glifosato secondo modalità vietate a livello nazionale, anche le importazioni di grano russo e turco sono aumentate rispettivamente del +1164% e del +798%, un fenomeno mai registrato nella storia del nostro Paese, per cui – denuncia Coldiretti Puglia - i prezzi del grano italiano sono crollati del 60% su valori al di sotto dei costi di produzione che mettono a rischio il futuro di migliaia di aziende agricole.

Sotto accusa ci sono gli accordi gli accordi di libero scambio europei – incalza Coldiretti Puglia – per cui vanno fermate le importazioni sleali, introducendo con decisione il principio di reciprocità per fare in modo che tutti i prodotti che entrano nell’Unione rispettino gli stessi standard dal punto di vista ambientale, sanitario e del rispetto delle norme sul lavoro previsti nel mercato interno, poiché è intollerabile la concorrenza sleale che mette a rischio la salute dei cittadini e la sopravvivenza delle imprese agricole.

Intanto, l’estensione della clausola di salvaguardia alle importazioni di cereali come il grano e il mais dall’Ucraina è importante per contribuire fermare le speculazioni che stanno destabilizzando il mercato europeo, ferma restando la necessità di continuare a sostenere il Paese sotto l’aggressione russa. Come periodo di riferimento medio della quantità di importazioni oltre la quale farla scattare è stato inserito accanto al 2022 anche il 2021, come richiesto da Coldiretti, pur se resta la criticità di voler prendere in esame nel computo anche al 2023 (quindi il triennio).

In base alle stime fornite dalla Commissione Ue tale liberalizzazione delle esportazioni verso i Paesi dell’Unione ha consentito l’arrivo di circa il 60% dei prodotti agricoli ucraini dall'inizio della guerra, secondo il Centro Studi Divulga. Se da un lato queste misure hanno alleggerito le pressioni per l’Ucraina, dall’altro le consistenti esportazioni di cereali verso l’Ue hanno contribuito ad alimentare le preoccupazioni sui prezzi, creando delle distorsioni all’interno del mercato comunitario, in particolare per quello agricolo.

Basti dire che grazie anche alle agevolazioni gli arrivi in Italia di grano tenero ucraino per il pane sono quadruplicati (+283%) nel 2023 rispetto al 2021, prima dell’inizio della guerra, arrivando a quota 470 milioni di chili, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat. Ma anche le importazioni di mais sono aumentate a tripla cifra (+134%), arrivando oltre quota 1,8 miliardi di chili

Un impatto sulle quotazioni dei prodotti agricoli che va a sommarsi a quello scatenato dall’aggressione russa sui costi di produzione per le imprese agricole del vecchio continente, con l’indice dei prezzi medi dell’energia della Banca Mondiale che ha segnato nel 2023 una crescita del 103% rispetto a prima del conflitto, mentre il gas naturale è aumentato del 126%, secondo un’analisi del Centro Studi Divulga. Discorso analogo – conclude Coldiretti - anche per le quotazioni dei fertilizzanti, cresciute del 106% con picchi rilevanti dei prezzi medi annui del 204% per il fosfato biammonico, del 230% per l’urea e del 290% per il cloruro di potassio.

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Sabato 23 marzo alle 18.30 Castello Imperiali ospiterà la prima presentazione del libro “Proverbi Francavillesi – il vernacolo, le sue forme, la sua storia” di Salvatore Lupo.

Il volume, che raccoglie 1120 testi in vernacolo francavillese, prende spunto da un lavoro di ricerca condotto da alcuni studenti del Liceo Classico che, guidati dall’autore, nei primi anni ’80 raccolsero le testimonianze linguistiche più antiche della Città. Proverbi, indovinelli, modi di dire, cantilene, filastrocche e scioglilingua che costituiscono il corpo dell’opera testimoniano l’origine contadina di Francavilla Fontana e riescono a fotografare frammenti di vita quotidiana.

Salvatore Lupo ha legato il suo nome al Liceo Classico “Vincenzo Lilla” dove ha insegnato per tutta la sua carriera Lingue e Letterature classiche. Da divulgatore e ricercatore ripercorre da anni gli aspetti della storia locale e delle vicende culturali contemporanee negli incontri periodici dell’Associazione degli ex alunni liceali di Francavilla Fontana di cui è fondatore e presidente. Ha coordinato e recensito negli anni iniziative editoriali e teatrali con lavori e contributi. Ha all’attivo diverse pubblicazioni tra cui “La lezione di Cesare Pavese: mito, realtà, poesia e morte” e l’“Annuario del Liceo Classico V. Lilla 1999-2000”. Ha curato l’adattamento e la messinscena de “Le nuvole” di Aristofane e scritto per il teatro “Nostalgie” e “Una storia difficile: G. Sand e F. Chopin”.

La presentazione sarà aperta dai saluti del Sindaco Antonello Denuzzo e del Presidente del Consiglio Comunale Maurizio Bruno. Relazioneranno i docenti di linguistica Debora De Fazio dell’Università della Basilicata e Marcello Aprile dell’Università del Salento. Condurrà la serata Tommaso Resta.

Ingresso libero.

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PUGLIA: PREZZI AEREI ALLE STELLE, SCATTA ESPOSTO CODACONS AD ANTITRUST

 

BIGLIETTI DA E PER SCALI DELLA PUGLIA SUPERANO GIA’ QUOTA 350 EURO, POSSIBILE SPECULAZIONE SU CAUSA DI FORZA MAGGIORE

 

A seguito della frana tra Ariano Irpino e Montecalvo, in provincia di Avellino, che ha provocato lo stop alla circolazione dei treni tra Foggia e Benevento cancellando numerosi collegamenti ferroviari per la Puglia, i prezzi dei biglietti aerei per gli scali pugliesi sono saliti alle stelle. Lo denuncia il Codacons, che annuncia un esposto all’Antitrust affinché apra una istruttoria urgente sul caso.

Abbiamo verificato le tariffe dei voli da destinazioni nazionali per gli aeroporti della Puglia, scoprendo che i biglietti di sola andata per i collegamenti delle prossime ore arrivano a superare i 350 euro – spiega il Codacons – Ad esempio il volo Torino-Bari di domani 17 marzo parte da un minimo di 355 euro, per volare oggi 16 marzo da Bologna a Brindisi servono 267 euro, 242 euro se si parte da Torino diretti a Bari e quasi 200 euro se si vola da Verona o Venezia; da 268 euro il biglietto Palermo-Bari del 17 marzo.

Per chi invece si imbarca dalla Puglia diretto al nord Italia, le tariffe di sola andata per i voli del 17 marzo partono da un minimo di 343 euro per la tratta Bari-Torino, 207 euro da Brindisi a Pisa, 202 euro da Brindisi a Torino, 193 euro da Bari a Milano. Chi ha necessità di partire oggi 16 marzo, deve mettere in conto una spesa minima di quasi 300 euro da Bari a Torino, 183 euro da Brindisi a Milano.

Prezzi questi riferiti a biglietti per partenze in tutti gli orari del giorno, quindi anche mattina presto o sera tardi, e che non tengono conto di balzelli aggiuntivi come bagaglio a mano o scelta del posto a sedere – aggiunge il Codacons.

“Abbiamo deciso di presentare un esposto all’Antitrust affinché verifichi la legittimità dei repentini rincari delle tariffe aeree – afferma il presidente Carlo Rienzi – Chiediamo all’Autorità di aprire una formale istruttoria volta ad accertare se l’incremento delle tariffe registrato a seguito dello stop a collegamenti ferroviari con la Puglia sia una pratica regolare o se, al contrario, rappresenti una pratica commerciale scorrettezza attraverso una forma di speculazione su una causa di forza maggiore come una frana che interrompe il traffico dei treni. Se le tariffe con caleranno tornando a livelli normali, siamo pronti a denunciare le compagnie aeree per la possibile fattispecie di estorsione” – conclude Rienzi.

PREZZI MINIMI BIGLIETTI AEREI – VOLI DI SOLA ANDATA

Voli 16 marzo

Bologna-Brindisi da 267 euro

Torino-Bari da 242 euro

Verona-Bari da 198 euro

Venezia-Bari da 197 euro

Roma-Bari da 170 euro

Milano-Brindisi da 167 euro

Milano-Bari da 147 euro

Torino-Brindisi da 124 euro

Voli 17 marzo

Torino-Bari da 355 euro

Palermo-Bari da 268 euro

Bologna-Brindisi da 197 euro

Roma-Brindisi da 156 euro

Venezia-Bari da 164 euro

Milano-Bari da 137 euro

Voli 16 marzo

Bari-Torino da 299 euro

Brindisi-Milano da 183 euro

Brindisi-Torino da 147 euro

Bari-Venezia da 139 euro

Bari-Milano da 125 euro

Bari-Roma da 100 euro

Voli 17 marzo

Bari-Torino da 343 euro

Brindisi-Pisa da 207 euro

Brindisi-Torino da 202 euro

Bari-Milano da 193 euro

Bari-Venezia da 171 euro

Brindisi-Milano da 129 euro

Fonte: elaborazione Codacons condotta in data 16.3.2024 sulla piattaforma specializzata Skyscanner

In un momento storico cruciale per il settore edile, che vede la sicurezza e l’ innovazione come pilastri fondamentali per la sua evoluzione, si è tenuto un incontro significativo tra le parti sociali dell'edilizia, i presidenti degli Enti bilaterali, i direttori e il responsabile del CPT. Obiettivo della riunione era quello di definire strategie concrete per migliorare la sicurezza sul lavoro attraverso la formazione e l'innovazione, anche in virtù dei tragici eventi di queste ultime settimane, nel rispetto delle nuove normative introdotte dal decreto PNRR.

Le indicazioni previste nel decreto rappresentano un cambiamento significativo nel panorama edile perché introducono un sistema di qualificazioni mirate. Di fronte a questo scenario, è emersa l'unanime convinzione che la formazione sia la chiave per ridurre gli incidenti sul lavoro e preparare le aziende ad adeguarsi alle nuove normative. In questo contesto, l’Ente Unico Scuola Edile CPT di Brindisi si propone come fulcro per garantire un livello formativo elevato, capace di rispondere alle esigenze del settore.

Le parti coinvolte hanno quindi delineato un piano d'azione che prevede l'avvio di un percorso virtuoso, incentrato sulla formazione e sulla sicurezza. Tra le iniziative in esame figura la possibilità di proporre un protocollo con l'Ispettorato Nazionale del Lavoro, introducendo premialità per le imprese che si adeguano alle nuove normative, un incentivo importante per promuovere un'edilizia responsabile e sicura.

La trasformazione del settore richiede un aggiornamento costante delle modalità formative, con un focus particolare sull'inclusione di giovani e donne nel mondo dell'edilizia. L'esperienza dei badge di cantiere, come quello implementato in altre realtà, mostra risultati promettenti in termini di controllo e sicurezza.

Emerge chiaramente la necessità di giungere alla sottoscrizione di un contratto integrativo provinciale innovativo, che tenga conto delle nuove sfide legate alla sicurezza e al contrasto del dumping contrattuale. Enti come l’Ente Unico Scuola Edile Cpt e la Cassa Edile di Brindisi devono rappresentare sempre più, un punto di riferimento fondamentale per lavoratori e imprese, offrendo strumenti di formazione e informazione, tramite per esempio l’app dedicata ai lavoratori e promuovendo il ruolo attivo del Comitato Paritetico Territoriale.

L'edilizia è in un momento di profonda trasformazione e solo attraverso un impegno congiunto di tutte le parti sociali firmatarie dei contratti, sarà possibile garantire un settore più sicuro, inclusivo e all'avanguardia. Gli enti coinvolti hanno ribadito il loro impegno a operare secondo i principi e gli scopi per cui sono stati fondati, con l'obiettivo di garantire non solo la sicurezza ma anche la prosperità futura dell'edilizia nel territorio.

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XYLELLA: COLDIRETTI PUGLIA, CON MANDORLI INFETTI DA NUOVO BATTERIO KILLER ERADICATI ANCHE VITI, FICO, PRUGNO E ALBICOCCO IN 50 MT; BENE RIDEFINIZIONE AREA CONTENIMENTO

Con la ridefinizione dell’area Valle d’Itria ci saranno ‘eradicazioni chirurgiche’ dei soli alberi infetti e non anche delle piante sane nei 50 metri

Procedono gli espianti a Triggiano dove è scoppiato il caso di infezione da Xylella fastidiosa fastidiosa, il nuovo ceppo del batterio killer rinvenuto su alcuni mandorli in agro di Triggiano, con l’intervento di eradicazione anche nei 50 metri attorno ad ogni pianta infetta tra cui viti, ulivi, un fico, un prugno e un albicocco. A darne notizia è Coldiretti Puglia, che plaude alla ridefinizione dell’area di contenimento denominata Valle d’Itria che interessa i comuni di Monopoli, Polignano a Mare, Castellana Grotte, Alberobello e parte di Putignano, e consentirà ‘l’estirpazione chirurgica’ solo degli alberi infetti e non anche delle piante sane nel raggio di 50 metri dalla pianta infetta.

La Xylella fastidiosa sottospecie fastidiosa può colpire anche le piante di vite causando quella che viene definita la malattia di Pierce, una fitopatia che porta al disseccamento dei vigneti come accaduto in California – spiega Coldiretti Puglia -  esattamente come avviene per gli oliveti a causa della Xylella fastidiosa sottospecie pauca.  

Coldiretti Puglia torna a denunciare una politica europea troppo permissiva che consente l'ingresso di prodotti agroalimentari e florovivaistici nell'Ue senza che siano applicate le cautele e le quarantene che devono invece superare i prodotti nazionali quando vengono esportati con estenuanti negoziati e dossier che durano anni e che affrontano un prodotto alla volta.

Non mancano le responsabilità comunitarie e sotto accusa – continua la Coldiretti Puglia – è il sistema di controllo dell’Unione Europea con frontiere colabrodo che hanno lasciato passare materiale vegetale infetto poiché il batterio che sta distruggendo gli ulivi pugliesi è stato introdotto nel Salento dal Costa Rica attraverso le rotte commerciali di Rotterdam. 

Per effetto dei cambiamenti climatici e della globalizzazione si moltiplica l’arrivo di virus e insetti che provocano stragi nelle coltivazioni e per questo serve un cambio di passo nelle misure di prevenzione e di intervento sia a livello comunitario che nazionale – insiste Coldiretti Puglia – anche con l’avvio di una apposita task force.

Un autentico flagello è stato il batterio della Xylella sottospecie pauca che è stato introdotto con molta probabilità dal Costa Rica attraverso le rotte commerciali di Rotterdam ed ha devastato gli uliveti del Salento dove sono andate irrimediabilmente perse quasi 3 olive su 4 in provincia di Lecce, dall’autunno 2013, anno in cui è stata accertata su un appezzamento di olivo a Gallipoli, la malattia – dicce Coldiretti – si è estesa senza che venisse applicata una strategia efficace per fermare il contagio che, dopo aver fatto seccare gli ulivi leccesi, ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, arrivando fino a Bari.

Pratiche di prevenzione meccanica e fitosanitaria, monitoraggi delle piante non solo visivi  e dell’insetto vettore ‘la sputacchina’, campionamenti ed espianti in caso di ulivi e altre piante infette, nuovi strumenti per la individuazione precoce di nuovi focolai, considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi, sono – aggiunge Coldiretti Puglia – l’unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione. L’efficacia e sistematicità – conclude Coldiretti Puglia – sono garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe e non vanno messe in alcun modo in discussione.

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Cristiano De Andrè in concerto a Mesagne per il festival “STUPOR MUNDI – il suono della meraviglia”

Appuntamento in Piazza Orsini del Balzo il 5 agosto 2024

L'unico vero erede del patrimonio musicale deandreiano racconta il padre

attingendo dall'immenso repertorio di Fabrizio

I biglietti saranno disponibili su TicketOne e Ticketmaster. Info e biglietti qui: undefinedélivetour

La New Music Promotion in collaborazione con il Comune di Mesagne annuncia la tappa a Mesagne di Cristiano De Andrè. L’evento in programma ina piazza Orsini del Balzo il 5 agosto 2024 alle ore 21.00, questo il primo appuntamento del festival Stupor Mundi – il suono della meraviglia.

Cristiano De Andrè si esibirà in concerto in tutta Italia con “De André #DeAndré – Best Of Live Tour”, un omaggio al padre Fabrizio, a 25 anni dalla sua scomparsa, e alle sue canzoni impresse nella memoria collettiva e ancora estremamente attuali.

Il progetto “De André canta De André” si arricchisce così di un nuovo tassello, dopo il successo dei quattro album “De André canta De André – Vol. 1” (2009), “De André canta De André – Vol. 2” (2010) e “De André canta De André – Vol. 3” (2017) e “De André canta De André – Storia di un impiegato” (2023) e dopo vari tour sold out dedicati ognuno a una parte del repertorio di Fabrizio.

Con “De André #DeAndré – Best Of Live Tour”, Cristiano De André, unico vero erede del patrimonio musicale deandreiano, porterà sul palco il meglio del repertorio finora affrontato, accompagnato dagli inseparabili musicisti Osvaldo Di Dio alle chitarre e Davide Pezzin al basso. Alle tastiere torna Luciano Luisi, che arrangiò i primi due volumi, e alla batteria arriva Ivano Zanotti. 

Cristiano stesso, non solo cantautore ma abile polistrumentista, suonerà la chitarra acustica e classica, il bouzouki, il pianoforte e il violino, accompagnando lo spettatore in un percorso che affronta la grande opera di Fabrizio.

Con 16 voti, unanimità dei presenti all’Assemblea dei Sindaci, e con 15 voti favorevoli e 1 astenuto al Consiglio Provinciale, è stato approvato in via definitiva il Bilancio di previsione per il triennio 2024/2026. Un voto - è stato detto dai presenti nel corso dei lavori - utile a infondere il necessario coraggio per gestire un bilancio complicato a causa della mancanza di risorse e dei pesanti tagli da parte del Governo.  

“E’ noto a tutti - ha affermato il Presidente della Provincia Toni Matarrelli - che dopo la riforma Del Rio le Province sono in forte difficoltà. La dotazione è insufficiente per garantire i servizi fondamentali come la manutenzione delle scuole superiori e delle strade provinciali. Quando a fronte di queste difficoltà - ha continuato Matarrelli - il Governo centrale continua a tagliare le risorse, diventa complicatissimo far quadrare i bilanci. Solo il grande spirito di solidarietà emerso durante i lavori ci permette di andare avanti con coraggio nella speranza che venga restituita la giusta dignità alle Province trasferendo le risorse necessarie a garantire i servizi ai cittadini”.

CONSUMATORI: COLDIRETTI PUGLIA, PER GIORNATA MONDIALE OCCHIO AD ETICHETTE E SPRECHI PER CONSUMO CONSAPEVOLE; BUTTATI IN PATTUMIERA 75GR CIBO AL GIORNO.

È importante rilanciare i consumi alimentari in una situazione in cui a causa dell’aumento dei prezzi le famiglie hanno tagliato di quasi il 5% le quantità di cibo e bevande acquistate nel 2023 e incentivare il consumo consapevole con un occhio attento alle etichette e contro gli sprechi, quando nel 2023 sono andati buttati in pattumiera 75 grammi di cibo al giorno che nel 2024 potrebbe aumentare dell’8% con le politiche del cibo locale che devono facilitare l’accesso al cibo e alla sana alimentazione in città, in modo che possa essere fruibile da tutti. È quanto afferma la Coldiretti Puglia, in occasione della World Consumer Rights Day, la Giornata mondiale dei Diritti dei Consumatori, ispirata dal presidente John F. Kennedy, il quale inviò un messaggio speciale al Congresso degli Stati Uniti il 15 marzo del 1962, in cui ha affrontato formalmente la questione dei diritti dei consumatori.

Devono essere date risposte ai cittadini che ancora non riescono ad accedere al cibo – afferma Coldiretti Puglia – attraverso serie e concrete politiche del cibo locale che facciano arrivare i prodotti agricoli e agroalimentari dalle campagne in città. L’affermazione dei mercati degli agricoltori nelle città ha consentito di ridurre la distanza tra produttore e consumatore rafforzando il legame tra aree rurali e aree urbane con un importante patrimonio di biodiversità che dalle campagne si trasferisce in città, con informazione sull’etichettatura degli alimenti.  

Il cibo locale è divenuto anche uno strumento ‘salva tasche’ per i consumatori – aggiunge Coldiretti Puglia - perché i prodotti provengono dal territorio regionale e non subiscono eccesivi rincari per il trasporto, per il rapporto qualità prezzo, perché la stagionalità e la biodiversità garantiscono che i prodotti non siano importati con l’effetto a valanga del caro prezzi a causa della guerra in Ucraina.

Oltre a garantire la maggiore freschezza dei prodotti e tagliare gli sprechi, la filiera corta riduce anche i tempi di trasporto e, con essi, il consumo di carburanti e le emissioni in atmosfera, tagliando le intermediazioni con un rapporto diretto che avvantaggia dal punto di vista economico agricoltori e consumatori. Al secondo posto tra le intenzioni di acquisto degli italiani per i prossimi mesi – continua Coldiretti Puglia - ci sono peraltro i cibi 100% italiani, che precedono gli alimenti con packaging sostenibile e quelli che garantiscono il rispetto dell’ambiente, per un netto aumento complessivo della spesa green.

I cittadini scelgono la vendita diretta perché questo modello risponde in pieno alle loro esigenze di sicurezza alimentare, di gusto e di contatto con la realtà. Ciò che guida la spesa del consumatore – spiega Coldiretti Puglia - non è soltanto il prezzo quanto piuttosto fattori qualitativi, come ad esempio la trasparenza su provenienza e ingredienti, la tutela della salute (94%), l’eticità (83%). Il cibo locale è considerato una garanzia di cibo fresco e sicuro oltre che una soluzione per sostenere l’economia e lo sviluppo locale. Inoltre rappresentano una scelta sostenibile dal punto di vista ambientale, dove lo spreco alimentare per gli acquisti fatti direttamente dal produttore agricolo è del 15-20% contro uno spreco del 40-60% per i sistemi alimentari della grande distribuzione. Questo perché i cibi in vendita sono più freschi, durano di più e percorrono distanze più brevi per arrivare al consumatore finale, inquinando meno.

Un’esperienza che ha fatto da base alla nascita della prima Coalizione Mondiale dei Farmers Market, promossa proprio per rispondere alla richiesta di cibi sani e locali da parte dei consumatori e alla necessità di garantire gli approvvigionamenti alimentari in tutto il mondo A livello globale già un Paese su cinque (20%) può contare su sistemi di vendita diretta che possono trovare nella nuova “World Farmers Market Coalition” un punto di riferimento per crescere.