Redazione

Martedì 28 novembre alle ore 18.00 il foyer del teatro “Giuseppe Verdi” di Brindisi ospiterà la presentazione del libro La cultura non basta di Luigi De Luca, appena uscito per Edizioni dell'Asino, casa editrice coordinata da Goffredo Fofi. L’autore, dopo gli studi in semiologia a Bologna, sceglie di tornare in Puglia dove approda alla carriera pubblica. Si è occupato di teatro, cinema, musei, biblioteche e cooperazione euro-mediterranea. La gestione del patrimonio culturale in una prospettiva di cooperazione territoriale è il campo nel quale si colloca il suo impegno attuale.
 
Il libro indaga la storia di quella che è l'industria culturale, e di come la stessa abbia fornito ai mercati strumenti di manipolazione della volontà dell'uomo. La più grande trasformazione sociale che l'umanità ha vissuto è stato il crollo delle comunità locali, determinato dalla rivoluzione industriale e dall'avanzata del capitalismo. Lo stato e il mercato hanno soppiantato i tradizionali legami di solidarietà costitutivi della comunità. Lo stato attraverso i suoi funzionari e il mercato attraverso la propaganda hanno ridisegnato l'universo dei bisogni e delle aspettative di una umanità privata degli ancestrali punti di riferimento e trasformata in massa amorfa. L'industria culturale fornì ai mercati formidabili strumenti di manipolazione della volontà degli uomini, così come una nuova classe di funzionari, docenti, impiegati, assistenti sociali, tutori dell'ordine costituito accreditavano l'idea che i confini della società, i bisogni degli uomini come i loro sogni coincidesse con i confini dello stato. Del resto, già nel 1930 Freud scriveva che l'uomo di oggi, dotato di attributi divini grazie alle tecnologie industriali, «per quanto simile a un dio, non si sente felice ». È esattamente questo che la società iperindustriale infligge agli esseri umani: privandoli di individualità, li fa diventare greggi di esseri afflitti dal male di esistere e dal male di divenire, cioè dalla mancanza di un futuro, con una crescente tendenza alla rabbia. Bisognerà tuttavia attendere la denuncia del «modello di vita americano» da parte di Theodor W. Adorno e Max Horkheimer con Dialettica dell’illuminismo per una vera analisi della funzione dell'industria culturale, al di là della critica dei media apparsa fin dai primi del ‘900 con Karl Kraus. Per Adorno e Horkheimer le industrie culturali formano un sistema unico con le industrie tout court; la loro funzione è quella di plasmare i comportamenti di consumo e massificare il modello di vita, con l'obiettivo di assicurare lo smaltimento di sempre nuovi prodotti generati dall'attività economica, dei quali spontaneamente i consumatori non sentirebbero il bisogno. Si tenta di contrastare così il rischio endemico di sovraproduzione e quindi di crisi economica. Si può ancora far riferimento ad alcuni luoghi della produzione teorica di Gilles Deleuze il quale, a partire dagli anni ’70, riprendendo e sviluppando le ricerche di Michel Foucault, ha indagato il peso sociale e politico che la comunicazione e il controllo assumono nel mondo contemporaneo. Analisi che, per alcuni aspetti, si è rivelata profetica e a cui si è accompagnata, di pari passo, l’elaborazione di una strategia di resistenza che potremmo definire definiamo come una politica della creazione.
 
Il riparo cauto nelle case e dietro le mascherine non è bastato contro lo spaesamento e la paura che ha colto la gente durante la recente pandemia. Dopo aver percepito l’incertezza di come sarebbe diventato il mondo, le persone ne sono venute fuori davvero migliori, come tutti speravano? È mancato un antidoto per l’isolamento, un immaginario possibile e sostenibile per l’animo umano, un sentirsi comunità capace di dare risposte collettive alle attese di futuro.
 
Si tratta di un libro contro l’industria della cultura per un’arte capace di fare comunità. In questa prospettiva il teatro riveste un ruolo centrale. Come scrive ancora De Luca «l’eterno e immateriale presente, al quale ci condannano la civiltà delle immagini e la simultaneità della cultura digitale, ha bisogno del teatro come esercizio di memoria collettiva ed esperienza fisica e della vicinanza dell’altro, elementi imprescindibili della vita». Un rimando possibile, nel senso indicato da De Luca, è già nell’attività dell’Odin teatret  diretto da Eugenio Barba. Questo incontro ha di conseguenza come obiettivo una riflessione profonda sull'industria culturale, la forza delle comunità e i bisogni dell'essere umano, riproponendo  un forte ruolo della cultura nel progettare una visione di città dialogante e protagonista del proprio sviluppo socio-economico e turistico. Ritorna qui un esplicito riferimento a Gilles Deleuze, che, di fronte all’avvento inesorabile delle società di controllo, il cui strumento principale è il marketing e l’obiettivo è la modulazione delle soggettività nella transizione economico-politica, «non è il caso di avere paura, né di sperare, ma bisogna cercare nuove armi».
 
In occasione della presentazione del testo, dialogheranno con l'autore il sindaco Giuseppe Marchionna e il sociologo e operatore culturale Emanuele Amoruso. Introdurrà l’incontro Giuseppe Marella della Società di Storia Patria per la Puglia.
 
Il ricavato della vendita del libro è destinato all’onlus Huipalas che a Kijiji, in Kenia, coltiva il sogno di una comunità per l’arte e la cultura.
 
 
 
PROGRAMMA
 
Introduce i lavori
Giuseppe Marella
Società di Storia Patria per la Puglia
 
 
Dialogano con l’autore
Giuseppe Marchionna
Sindaco di Brindisi

Emanuele Amoruso
Sociologo e operatore culturale
Patrocinio
Comune di Brindisi

Lotto: vinti 160mila euro

Novembre 20, 2023

Lotto: in Puglia vincite per 110mila euro

Puglia baciata dalla fortuna nell'estrazione del Lotto di sabato 18 novembre. A Mattinata in provincia di Foggia, come riporta Agipronews, vinti 62.800 euro grazie ai numeri 21-31-65-77 giocati su tutte le ruote. A Bari vinti 24.925 euro in seguito alla combinazione 3-17-27-40 giocata su tutte le ruote. Da segnalare poi una vincita da 22.500 euro a Cavallino (LE), grazie al terno 13-26-40 sulla ruota di Roma. L'ultimo concorso del Lotto ha distribuito 6,2 milioni di euro, per un totale di oltre un miliardo da inizio anno.

10eLotto: a Massafra (TA) vinti 50mila euro

Festa a Massafra, in provincia di Taranto, grazie al concorso del 10eLotto di venerdì 17 novembre. Nella località pugliese, come riporta Agipronews, vinti 50mila euro grazie a un “7 Oro” in un'estrazione istantanea. L'ultimo concorso del 10eLotto ha distribuito 12,9 milioni di euro, per un totale di oltre 3,3 miliardi da inizio anno.

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Anche nella Asl Brindisi è disponibile la terapia cellulare immunitaria con CAR-T (Chimeric antigen receptor T-cell therapies). Al momento Brindisi è il secondo centro operativo in Puglia e il settimo nel Sud Italia. Questa tecnica innovativa per la cura di alcuni tumori del sangue è stata presentata in una conferenza stampa che si è tenuta oggi, 20 novembre, nella sede della direzione generale.

All’incontro sono intervenuti il direttore generale Maurizio De Nuccio, il direttore sanitario Vincenzo Gigantelli, il direttore amministrativo Loredana Carulli e il direttore dell’Aress, agenzia regionale per la salute e il sociale, Giovanni Gorgoni.

A presentare la CAR-T Domenico Pastore, direttore dell’Unità operativa complessa di Ematologia con trapianto del Perrino, Antonella Miccoli, direttore del Servizio di Medicina trasfusionale e, in collegamento da remoto, Teresa Calamia, direttore del Dipartimento farmaceutico.

Presenti anche Maurizio Portaluri, direttore del Dipartimento Oncoematologico radioterapico radiodiagnostico, Tommaso Gioia, consulente per la Sanità del presidente della Regione Michele Emiliano, i referenti delle aziende i cui laboratori sono parte integrante del processo, e i rappresentanti di alcune associazioni di volontariato.

“L’autorizzazione all’utilizzo di questa terapia nel nostro ospedale - ha detto De Nuccio - è stata rilasciata dalla Regione Puglia nel mese di giugno scorso, a conclusione di una articolata procedura di accreditamento. La CAR-T rappresenta una vera eccellenza: la Asl Brindisi da oggi diventa un centro di riferimento in questo settore, non solo per i pazienti del territorio ma anche per quelli di tutte le regioni del Sud”.

"È un processo terapeutico molto complesso – ha spiegato Domenico Pastore - che necessita di un team multidisciplinare con ematologi, trasfusionisti, farmacisti, neurologi, cardiologi e intensivisti. L'ospedale Perrino ha ottenuto l’autorizzazione a questa forma di immunoterapia dopo la certificazione del CNT (Centro nazionale trapianti) per il trapianto allogenico di cellule staminali e la certificazione internazionale Jacie (Joint Accreditation Committee ISCT and EBMT). Le terapie con CAR-T offrono una possibilità di cura a pazienti con alcuni tipi di linfoma non Hodgkin o di leucemia acuta linfoblastica B che non rispondono alle terapie convenzionali".

Il paziente effettua nel Centro trasfusionale una linfocitoaferesi, cioè un prelievo di un tipo di cellule del sangue che sono i linfociti. "Questi - ha aggiunto Antonella Miccoli - vengono inviati in laboratori altamente specializzati in Olanda, Svizzera o Stati Uniti, dove vengono modificati geneticamente in modo da far esprimere sulla loro superfice un recettore (CAR) in grado di riconoscere, attaccare e distruggere le cellule tumorali di quel paziente. Le cellule poi vengono trasportate nel Centro che ha in cura il paziente e reinfuse".

Teresa Calamia ha sottolineato che “all’interno del ‘CAR-T team’ la figura del farmacista porta un valore aggiunto non solo in termini di approvvigionamento o di farmacovigilanza ma anche in termini organizzativi, di raccolta dati, ricerca e verifica della qualità dell’intervento. Oltre alla validazione della prescrizione, al farmacista spetta il compito di verificare l’integrità del prodotto, il rispetto delle norme di trasporto e conservazione che garantiscono la qualità e la disponibilità di farmaci utili a contrastare gli eventi avversi”.

Le terapie con CAR-T sono, al momento, la massima espressione di medicina personalizzata, perché può essere utilizzata solo in quel paziente, e di medicina di precisione, perché colpisce solo le cellule tumorali. Tutto il processo porta quindi alla produzione di un farmaco “vivente” specifico per ogni paziente.

A questo proposito Gorgoni ha evidenziato, infine, che “la CAR-T rappresenta il punto di snodo delle terapie oncologiche: in futuro potrebbe essere utilizzata anche per altri tipi di tumori del sangue e per i tumori solidi. Un investimento su questo processo è doveroso e va valutato non guardando alla sostenibilità economica ma ai risultati che si potranno ottenere a lungo termine”.   

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COLDIRETTI PUGLIA, SONO PIÙ DI 23MILA LE IMPRESE AGRICOLE CONDOTTE DA DONNE; AL VIA FORMAZIONE SU CERTIFICAZIONE DI GENERE

Il seminario formativo si  è aperto con minuto di raccoglimento per la tragica e inaccettabile morte di Giulia Cecchettin

 

Sono più di 23mila le aziende agricole condotte da donne in Puglia che stanno rivoluzionando in senso innovativo l’economia isulla scorta di un rinnovato protagonismo femminile che va sostenuto con nuove misure incentivanti e premianti. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti Puglia, su dati Unioncamere divulgata in occasione del seminario formativo sulla certificazione di genere, organizzato dall’Osservatorio Nazionale Parità di Genere presso Coldiretti Puglia, al fine di costruire un ambiente inclusivo nelle aziende, che si è aperto con minuto di raccoglimento per la tragica e inaccettabile morte di Giulia Cecchettin.  

“La formazione è importante per tutte le donne imprenditrici che hanno scelto di lavorare in agricoltura, dimostrando capacità di coniugare la sfida con il mercato e il rispetto dell’ambiente, la tutela della qualità della vita, l’attenzione al sociale, a contatto con la natura assieme alla valorizzazione dei prodotti tipici locali e della biodiversità. Un ruolo che oggi deve prendere corpo e sostanza anche sotto il profilo dei pari diritti, creando un ambiente realmente inclusivo in azienda”, ha detto  la leader di Coldiretti Donne Puglia, Rita Tamborrino, nel sottolineare che “il rinnovato fascino della campagna per le donne trova riscontro nella comune convinzione che quello dell’agricoltura è diventato un settore capace di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, anche per le donne che sono peraltro destinate ad aumentare nel tempo”, ha concluso Tamborrino.

Le aziende agricole ‘rosa’ stanno dando un volto multifunzionale e innovativo con professioni antiche riviste in chiave moderna, in agricoltura, silvicoltura e pesca in Puglia, dove cresce anche il numero di agriturismi in rosa (+ 3,7%), passati da 286 a 305 in Puglia, a dimostrazione di quanto le imprenditrici siano riuscite-  aggiunge Coldiretti Puglia - a cogliere al massimo le opportunità offerte dalla multifunzionalità in agricoltura.

La loro presenza in campagna sta rivoluzionando il lavoro nei campi dove sono capaci di spaziare dall’allevamento alla coltivazione, dal florovivaismo all'agriturismo, dalla trasformazione dei prodotti alla vendita diretta. Ma il vero motore delle donne in agricoltura sono le attività sociali, dalla fattoria didattica agli agriasilo, ma anche importanti attività per l’inserimento nel mondo del lavoro delle donne meno fortunate, spesso vittime di violenze e soprusi.

La situazione è in positiva evoluzione anche se resta ancora un pesante gender gap – aggiunge Coldiretti regionale - come conferma l’ultimo censimento Istat che evidenzia come la percentuale di aziende agricole al femminile su quelle agricole totale sia salita al 31,5%, grazie a una crescita costante ma lenta nel corso dei decenni.

Le imprenditrici agricole sono giovani e con un’alta professionalità, tanto che una su quattro (25%) è laureata – continua Coldiretti - peraltro sempre più spesso non in indirizzo agrario. Molte donne scelgono, infatti, l’agricoltura dopo percorsi di studio o esperienze in settori molto diversi, anche per cambiare vita. Non a caso quasi la metà delle domande di primo insediamento in agricoltura delle misure dedicate agli under 40 provengono da ragazze, secondo Coldiretti.

Oltre il 50% delle donne in campagna svolge più di una attività connessa alla produzione primaria, soprattutto vendita diretta, agriturismo e trasformazione di prodotti agricoli. Ben il 60% delle donne nelle loro aziende ha poi scelto di dedicare parte della produzione dal biologico al biodinamico e di operare per una filiera di qualità attenta alla sostenibilità, alla tutela della biodiversità e delle risorse naturali, del paesaggio e del benessere animale. In particolare, poi, le donne creano legami forti con il territorio e sono un vero e proprio presidio per la sopravvivenza e la valorizzazione delle aree rurali.

L’IDENTIKIT DELLE NUOVE CONTADINE

Il 25% è laureato

Il 50% ha attività multifunzionali (vendita diretta, agriturismo, trasformazione dei prodotti, fattoria didattica e sociale).

Il 60% pratica attività green come l’agricoltura biologica

Fonte: Elaborazione Coldiretti.

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Si terrà a partire dalle ore 17 presso il punto lettura della Biblioteca Comunale “Ugo Granafei”, all’interno del parco urbano “Roberto Potì”, l’incontro con Daniele Zovi, già Comandante del Corpo Forestale e autore del libro per bambini dai 6 ai 10 anni dal titolo “I racconti del bosco. Avventure nella natura di ragazzi, alberi e animali”(De Agostini editore). A seguire, il laboratorio per ragazzi. Ingresso libero su prenotazione, per info: 0831.732288 – 338.9183643.

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20 NOVEMBRE 1989 - 20 NOVEMBRE 2023

34 ANNI DOPO, LA CONVENZIONE SUI DIRITTI DELL’INFANZIA _(CONVENTION ON THE RIGHTS OF DE CHILD)_ APPROVATA DALL'ASSEMBLEA GENERALE DELLE NAZIONI UNITE, È COME SE NON FOSSE MAI ESISTITA.
I diritti dei bambini continuano a essere violati con inaudita Disumanità. Mai come oggi, sono le prime vittime della guerra e l'ONU, l'organizzazione che più di tutte dovrebbe difenderli,ancora una volta gioca la parte delle tre sciemmette: vede poco,sente meno e fa finta di parlare. Le politiche militari di paesi come Usa e Israele dimostrano di non avere alcun interesse né per la pace, né per le vite umane. In un mese di bombardamenti e raid su Gaza, migliaia di bambini sono finiti a pezzi e tanti altri di loro hanno riportato amputazione per non parlare di ripercussioni psicologici che ne verranno. A centinaia e migliaia non hanno più un tetto per dormire e mangiare. Hanno perso parenti e amici non hanno più la possibilità di studiare perché le scuole sono state abbattute con i loro insegnanti. Il rientro a scuola possono solo sognarlo. Nessuno dovrebbe mai essere esposto a tale violenza, primi fra tutti i bambini. Chiediamo che le autorità di Governo mettono in campo tutti i mezzi possibile per riportare il diritto Internazionale al centro di ogni decisione politica, così come soprattutto i Diritti dell'Infanzia, sancita dall'omonima Convezione ONU, Possa essere ripristinata. 
L'eccidio dei bambini inerme deve finire!
Gino Stasi
Educatore

11^ giornata di andata 

Ginosa Vs Mesagne Calcio 3-0
Reti:
Autorete 63'  1-0
Soriano (G) 65'  2-0
Gatto (G) 80'  3-0
 
Finisce con la vittoria del Ginosa per 3 a 0.
Dopo due vittorie consecutive il Mesagne subisce questo risultato negativo su un campo difficile e contro una squadra costruita per stare nelle zone alte della classifica, restando così fermo a quota 10 punti in classifica. 
Seconda vittoria consecutiva invece per il Ginosa dopo la vittoria esterna sul campo della capolista Ugento. 
Primo tempo che prevale l'equilibrio tra le due squadre infatti i primi 45 minuti di gioco terminano sullo 0 a 0.
Eppure l'occasione più importante è capitata sui piedi di Coronese, il suo tiro non è fortunato e il pallone colpisce la traversa, sulla ribattuta Miccoli per poco non sfiorava la marcatura.
Nel secondo tempo dopo un tiro pericoloso di Sacco che termina di poco alto sopra la traversa, il Ginosa trova la via del gol.
Sugli sviluppi di un calcio d'angolo, tiro di Genchi di sinistro parato da Carriero, ma il pallone rimpalla sfortunatamente su un giocatore gialloblù e arriva quindi il vantaggio della squadra tarantina. 
Due minuti dopo arriva il raddoppio del Ginosa, azione di Fabiano che serve Soriano e batte Carriero piazzando il pallone nell'angolo basso. Dopo il gol vittoria di domenica scorsa, Soriano si ripete anche oggi. 
A dieci minuti dal termine arriva il terzo gol per la squadra di casa con un tiro a giro di Gatto al suo primo gol in campionato. 
Domenica prossima, 26 novembre il Mesagne giocherà in casa contro l'Alberobello.
 
TABELLINO
 
GINOSA 
1) Pizzaleo
2) Cardinale 
3) Cimmarusti
4) Partipilo 
5) Chiochia 
6) Pinto
7) Soriano 
8) Camporeale 
9) Genchi
10) Pahama 
11) Gatto
A disposizione 
12) Casamassima
13) Pignatale
14) Hysaj
15) Fede
16) Verdano 
17) Sergio 
18) Labarile
19) Candela 
20) Gallitelli 
ALLENATORE 
Passariello 
 
AMMONITI GINOSA 
Nessuno 
 
ESPULSI GINOSA 
Nessuno 
 
MESAGNE CALCIO 
1) Carriero 
2) Orfano 
3) Galeone 
4) Pizzolla 
5) Cerrato 
6) Tamborrino (K)
7) Sacco 
8) Miccoli 
9) Vapore 
10) D'Ippolito 
11) Coronese M.
A disposizione 
12) Di Pietrangelo 
13) Coronese N.
14) Lombardi 
15) Giancola 
16) Baba 
17) Gravili 
18) Venturuzzo 
19) Ancora 
20) Campa
ALLENATORE 
Germano 
 
AMMONITI MESAGNE CALCIO :
4, 5, 9
 
ESPULSI MESAGNE CALCIO :
Nessuno 
 
ARBITRO:
Giorgio Caldararo di Lecce 
 
PRIMO ASSISTENTE:
Michele Spalierno di Bari 
 
SECONDO ASSISTENTE:
Niccoló Gugliotta di Bari 
 

Medici, farmacisti e infermieri hanno partecipato, insieme a medici di medicina generale e pediatri libera scelta, ad una giornata di formazione organizzata sabato scorso nel Polo Universitario della Asl Brindisi in Piazza Di Summa. Focus dell’incontro le malattie rare e l’offerta di cure territoriali ai pazienti affetti da tali patologie.

Si tratta del primo di 18 eventi di un progetto di formazione itinerante nelle sei Asl pugliesi (3 per ogni azienda sanitaria) organizzato dalla dirigente responsabile del Centro Malattie Rare della Asl Brindisi Annamaria Mazzotta, insieme alla coordinatrice Coremar (Coordinamento regionale malattie rare) Giuseppina Annicchiarico, che ha presentato il corso.

“Quello delle malattie rare è un ambito della sanità pubblica molto complesso – dice Giuseppina Annicchiarico - che necessita di mediazione tra i vari livelli e dimensioni della cura. È molto importante la cura nell’ospedale di riferimento ma è altrettanto importante - e forse lo è di più -  la cura nel territorio. Il punto di vista e la centralità del paziente è quella di “casa propria”, il paziente vive meglio se curato meglio a casa sua. Questo è l’obiettivo della formazione, consentire di migliorare le cure presso il domicilio, convertire in assistenza reale i piani terapeutici prodotti dai centri di eccellenza che si occupano di malattie rare”.

“Il Centro territoriale malattie rare - dice Annamaria Mazzotta - è istituito in ogni azienda sanitaria e opera in comunicazione funzionale con il Coordinamento malattie rare di Aress Puglia come collegamento tra i diversi anelli della rete sociosanitaria assistenziale, tra ospedali, dipartimenti, distretti sociosanitari, medici e pediatri di famiglia e consultori. Il Centro territoriale promuove la formazione e l’aggiornamento dei vari attori coinvolti sui temi della prevenzione, diagnosi, cura e assistenza ai pazienti”.

Il Coordinamento regionale malattie rare ha registrato una sostanziosa attività degli helpline dislocati sul territorio pugliese. Ammontano a circa 6.000 le richieste di aiuto registrate nel 2022. Questo dato evidenzia che gli strumenti di network messi in atto in Puglia costituiscono per gli utenti (pazienti, famiglie, medici) un riferimento.

“L’efficienza organizzativa degli snodi territoriali - conclude Giuseppina Annicchiarico - è la sfida vera della sanità pubblica nel futuro prossimo. In quest’ottica la formazione, cui il Piano nazionale malattie rare 2023-2026 dedica un intero capitolo, è fondamentale per l’evoluzione culturale dell’assistenza”.

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GIORNATA POVERI: COLDIRETTI PUGLIA, AIUTO PER MANGIARE A 921MILA PERSONE; SPESA SOSPESA A FIERA CROCIFISSO A MODUGNO

In Puglia sono quasi 921mila le persone in condizione di povertà relativa, con l’inflazione che ha reso ancora più critica la situazione, costringendo a chiedere aiuto per mangiare alle mense per i poveri o con i pacchi alimentari. È quanto stima la Coldiretti Puglia, in occasione della Giornata Mondiale dei poveri promossa dal Papa, sulla base dei dati ISTAT secondo cui il 23,6% dei residenti in Puglia è in condizioni di povertà relativa, con il 21% delle famiglie che hanno bisogno di gesti di solidarietà, come la ‘spesa sospesa’ attivata al mercato di Campagna Amica in occasione della Fiera del Crocifisso a Modugno.

Coldiretti ha reso strutturali le iniziative di solidarietà, un segno tangibile della filiera agroalimentare verso le fasce deboli della popolazione più colpite dalle difficoltà economiche, quando le famiglie in povertà relativa in Puglia sono raddoppiate in 1 anno dal 18,1% al 27,5%, anche a causa dei fenomeni inflazionistici e speculativi. In tutti i mercati contadini è attiva la ‘spesa sospesa’, dove i consumatori hanno la possibilità di fare una donazione libera grazie alla quale acquistare prodotti a favore dei più bisognosi, sul modello dell’usanza campana del “caffè sospeso”, quando al bar si lascia pagato un caffè per il cliente che verrà dopo. In questo caso si tratta di frutta, verdura, formaggi, salumi e ogni tipo di genere alimentare Made in Italy, di qualità e a km zero tra quelli proposti dagli agricoltori di Campagna Amica, con la spesa raccolta che viene poi consegnata agli enti caritativi e ai servizi sociali dei Comuni.

La povertà alimentare tra i minori – sottolinea la Coldiretti regionale – è cresciuta prima per effetto della pandemia e poi della guerra con l’aumento dell’inflazione che ha colpito duramente la spesa e messo in difficoltà un numero crescente di famiglie con un balzo del 12% degli under 15 anni costretti a ricorrere agli aiuti per mangiare, ma a rischio alimentare ci sono anche gli anziani e i migranti stranieri.

Fra i nuovi poveri – continua la Coldiretti – ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie, persone e famiglie che mai prima d’ora – precisa la Coldiretti – avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche.

La stragrande maggioranza di chi è stato costretto a ricorrere agli aiuti alimentari lo fa attraverso la consegna di pacchi alimentari – insiste Coldiretti – che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri (pensionati, disoccupati, famiglie con bambini) che, per vergogna, prediligono questa forma di sostegno piuttosto che il consumo di pasti gratuiti nelle strutture caritatevoli.

In questo caso i cittadini che acquistano nei mercati e nelle fattorie di Campagna Amica possono decidere di donare prodotti alimentari alle famiglie più bisognose che potranno portare in tavola generi alimentare Made in Italy, di qualità e a km zero che verranno consegnate ai bisognosi in accordo con i Comuni. Ma in molti mercati contadini si lasciano anche i prodotti freschi invenduti a organizzazioni caritatevoli che passano a prenderli per utilizzarli nelle mense.

Con la ‘spesa sospesa’ Coldiretti e Campagna Amica hanno voluto dare un segno tangibile della solidarietà degli agricoltori verso le fasce più deboli della popolazione più colpite dalle difficoltà economiche, una esperienza che è diventata un fenomeno strutturale presente in tutti i mercati contadini della Puglia.

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MENS SANA MESAGNE – MESSAPICA BASKET CEGLIE = 64 – 72

Mens Sana Mesagne: Potì 10, Scalera, Ciccarese 6, Rollo 11, Piliego 3,
Campana, De Vincentis 2, Malvindi 15, Panico 6, Rizzo, Colucci 11.
Allenatore: Angelo Capodieci.
Messapica Basket Ceglie: Crovace 1, Parisi, Lanzillotti, Gualano 10, Gallo
26, Risolo 9, Lescot 6, Longo 2, Laterza 5, Dellisanti 13, Parisi.
Allenatore: V. Bifulco.
Parziali: 13-20 14-12 13-15 24-25
Arbitri: Bavaro e Fioretti.

Non riesce a staccarsi dal fondo della classifica la Mens Sana Mesagne,
ancora una volta sul campo neutro di Tuturano, stabilendo uno storico record
negativo in un inizio di campionato, nella trentennale storia agonistica
della società biancoverde. Non è stato sufficiente il rientro di coach
Capodieci per festeggiare la prima vittoria stagionale, ma la partita con il
Ceglie è stata un film visto e rivisto nelle prime giornate, costellata dai
soliti errori e con giocatori dalle prestazioni nettamente insufficienti.
Vince con merito la Messapia Ceglie composta prevalentemente da giocatori
mesagnesi, quasi tutti ex mensanini come il quintetto base composto da
Risolo, Gualano, Crovace, Lescot e Gallo. Il Mesagne scende in campo con
Colucci, Ciccarese, Panico, Malvindi e Rollo. La partita inizia a rilento,
si realizza con il contagocce per la scarsa precisione dei tiratori. Tra gli
ospiti Gallo, il migliore in campo, mette subito in mostra le sue qualità
tecniche, ma la partita si trascina noiosamente e sul tabellone ci sono più
minuti giocati che punti realizzati. A 2’40” dalla fine del tempino gli
ospiti conducono 8-9, poi il Ceglie piazza un parziale di 5-11 e chiude il
primo quarto sul 13-20. Nel secondo periodo la Mens Sana prova a
riavvicinarsi anche se appare evidente la difficoltà di trovare la via del
canestro. Tra gli ospiti Gallo, un vero lusso per questa categoria, mette a
referto otto dei dodici punti realizzati nel parziale, i padroni di casa si
portano a -1 (25-26) con quattro minuti da giocare, ma un contro parziale di
0-6 chiude il secondo quarto con gli ospiti in vantaggio 27-32. Dopo il
riposo lungo la partita non cambia il suo andamento, Ceglie avanti e Mesagne
a inseguire. La disattenzione difensiva dei padroni di casa appare evidente,
un altro parziale di 1-7 per gli ospiti (28-39) porta i cegliesi ad
allungare grazie alle iniziative di Dellisanti, determinante in questa fase
e ai fini del risultato finale. Il terzo periodo si chiude sul 40-47.
L’ultimo quarto inizia con la Mens Sana che finalmente riapre completamente
la partita, la tripla di Potì e i tiri libri di Rollo portano i mensanini a
-2 (45-47) con 8’ ancora da giocare. Ci pensa ancora Gallo, spesso a
canestro senza nessuna resistenza, a rimettere le distanze tra le due
formazioni, raggiungendo il massimo vantaggio con un parziale di 2-12
(47-59) e chiudendo di fatto la partita, nonostante ancora 4’ da giocare. Il
Mesagne appare stordito e non ha più la forza necessaria né fisica né
mentale per recuperare lo scarto. Si chiude così la quinta sconfitta
consecutiva per la Mens Sana Mesagne che sprofonda in una evidente crisi di
gioco prima di tutto e poi di risultati. Il calendario non promette nulla di
buono, il prossimo turno vedrà i ragazzi di coach Capodieci impegnati a
Monopoli contro una delle formazioni più attrezzate della categoria.

A.S.D. MENS SANA MESAGNE