Redazione

Così come ormai annunciato da giorni, il prossimo 1 ottobre la ditta “Teorema” prenderà il posto di “Ecotecnica” nella gestione del servizio di raccolta e trasporto rifiuti solidi urbani nella città di Brindisi.
 
Il tutto, sarebbe anche frutto di un incontro tra l’Amministrazione Comunale e la stessa azienda che si è aggiudicata l’appalto.
 
Risulta davvero incomprensibile, però, il fatto che la Giunta comunale abbia deliberato di mettere a disposizione della ditta Teorema una “sede logistica per ospitare i servizi per i lavoratori e per il rimessaggio dei mezzi”. Il tutto, utilizzando una struttura in abbandono, ma destinata a ben altre finalità.
 
Il fatto che sia stato stabilito un tempo massimo di sei mesi e che l’utilizzo di tali locali avvenga a titolo oneroso non rappresenta una giustificazione e soprattutto non sana un gravissimo problema di carattere formale e sostanziale.
 
La possibilità di ottenere dalla stazione appaltante i locali necessari per poter svolgere il servizio, infatti, non era contemplata nel bando di gara e quindi quanto sta facendo adesso l’Amministrazione Comunale rappresenta un ingiusto e incomprensibile vantaggio per la ditta Teorema rispetto alle sue concorrenti.
 
Un fatto gravissimo che richiede immediate spiegazioni da parte di chi, con un atto di Giunta, ha fatto sì che tutto questo accadesse.
 
Lino Luperti – capogruppo consiliare Brindisi

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Martedì 3 ottobre 2023, alle ore 9, presso la Med Cooking School di Ceglie Messapica, giornata di alta formazione sul modello nutrizionale e comportamentale i cui benefici sulla salute sono ampiamente supportati dalla letteratura scientifica

Si terrà martedì 3 ottobre il quinto Job Day di Horizon, il progetto realizzato dal Comune di Ceglie Messapica in collaborazione con l’associazione “Dante Alighieri ETS” e finanziato nell’ambito dell’avviso pubblico regionale Punti Cardinali. L’appuntamento è alle ore 9 presso la Med Cooking School di Ceglie Messapica. Al centro del dibattito della Masterclass di alta formazione la Dieta Mediterranea come strumento di prevenzione delle malattie e come punto di partenza per orientare verso uno stile di vita sano. Durante l’incontro, in particolare, verrà messa in luce l’importanza dell’utilizzo quotidiano di prodotti genuini e delle risorse del territorio, un approccio capace di valorizzare la produzione tipica regionale e allo stesso tempo di tirare fuori il meglio dalla Dieta Mediterranea riconosciuta Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO.

Ad intervenire saranno diverse figure professionali che contribuiscono alla creazione di valore a livello nazionale ed internazionale: Mino Maggi (Honorary Life Member della World Association of Chief Societies), Ardeta Koci (Founder & President of Food and Welfare Association-Albania), Angelo Faggiano (vicepresidente della Fondazione Dieta Mediterranea), Vanessa Santoro (Dietista e Biologa Nutrizionista), Gioacchino Argentiero (Imprenditore agricolo e titolare Frantoio Argentiero) e Lorenzo Savese (Biotecnologo e biologo marino). Interverranno, inoltre, Sabina Galoppa e Andrea Lotesoriere, componenti territoriali Arpal Puglia, agenzia regionale politiche attive del lavoro. Coordina l’incontro Nicola Chielli, esperto processi formativi Gruppo Fortis.

Al termine del convegno un coinvolgente cooking show alla scoperta dei tesori pugliesi rielaborati in cucina con freschezza e talento dallo chef Antimo Savese. La Puglia, infatti, è terra universalmente riconosciuta anche per l’attenzione alla Dieta Mediterranea che qui trova la sua perfetta sintesi ed espressione. Una grande biodiversità ne fa territorio vocato per la continua sperimentazione in cucina, nel costante equilibrio fra tradizione e innovazione.

Horizon è un progetto gratuito rivolto ai cittadini, nello specifico ai giovani del territorio, con l’obiettivo di migliorare l’efficacia e la qualità dei servizi al lavoro attraverso interventi rivolti all’orientamento dei giovani, nella scelta del percorso da intraprendere sulla base delle inclinazioni personali e delle esigenze del territorio. Per tale ragione, tra i partner di progetto figurano anche istituti scolastici del territorio.

Per ulteriori informazioni e per partecipare alle Masterclass di Horizon, è possibile recarsi presso l’Orientation Desk sito in Corso Garibaldi n.35, a Ceglie Messapica. La cittadinanza è invitata a partecipare.

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Consorzi di bonifica, Mazzotta: “Su cartelle in Salento primi passi in avanti”

Nota del presidente del Gruppo consiliare di Forza Italia, Paride Mazzotta.

“Oggi, su nostra richiesta, abbiamo affrontato ancora in Commissione il tema delle cartelle dei consorzi di bonifica, che agita ormai da tempo il comparto agricolo.

All’incontro hanno partecipato i rappresentanti del comitato “cartelle pazze” con i consiglieri comunali di Parabita Tiziano Laterza e Giovanni Caggiula e il consigliere di Collepasso Salvatore Perrone, assieme al referente delle partite iva Antonio Sorrento.

Abbiamo rinnovato l’istanza di sospensione e annullamento delle richieste di pagamento perché gli agricoltori e i cittadini non possono essere tenuti a pagare senza ricevere alcun servizio significativo in cambio. Su questo, però, non abbiamo ricevuto garanzie perché se si annullassero le cartelle potrebbe profilarsi il rischio del danno erariale. Tuttavia, l’assessore Pentassuglia ha dato un’importante apertura per il Salento: colpito dallo stato di calamità provocato dalla Xylella, potrebbe essere destinatario di misure speciali. In particolare, l’assessore ha riferito di voler organizzare un incontro, aperto anche a noi consiglieri regionali, con il sottosegretario all’Agricoltura per cercare risorse nazionali in compensazione degli incassi che verrebbero meno con l’annullamento delle cartelle.

Su questa ipotesi ci attiveremo con tutte le forze perché l’agricoltura, specie salentina, attraversa un momento particolarmente delicato ed esperiremo ogni strada utile a sostenerla”.

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Nuovo Sindacato Carabiniere, un pugliese tra i nuovi segretari nazionali. Si è concluso ieri il primo congresso nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC), con la conferma alla sua guida del segretario generale Massimiliano Zetti, mentre Michele Capece è il nuovo segretario generale aggiunto e Antonio Parrella il segretario amministrativo.

Rinnovata totalmente invece la segreteria nazionale che vede tra i neoeletti a segretario nazionale anche Nicola Magno, 41enne barese ma da anni residente a Martina Franca, in provincia di Taranto, fino ad oggi al timone della segreteria regionale Puglia.

Gli altri segretari nazionali eletti sono invece Irene Carpanese dal Veneto; Ilario Castello dalla Lombardia; Vincenzo Incampo dalla Basilicata; Santino Piazza dalla Liguria; Michele Fiore dal Piemonte; Antonino Megna e Igor Giusto Tullio dalla Sicilia.

Per l’ufficio di presidenza invece, sono stati eletti Alessandro Ragucci presidente mentre Gabriella Madormo e Massimo Mela sono i vice presidenti.

«Sono estremamente felice che dopo un vero e articolato congresso dove non è mancato un intenso confronto delle idee, inizi oggi un nuovo percorso che garantirà il rilancio della nostra azione sindacale – fa sapere il segretario generale Massimiliano Zetti - Una segreteria nazionale rinnovata nella sua quasi totalità che rappresenta il massimo equilibrio raggiunto. Facciamo tesoro degli errori fatti nel passato affinché non debbano ripetersi. Ai colleghi segretari nazionali uscenti porgo un caloroso e sentito ringraziamento per l'impegno dedicato in questi 4 anni trascorsi insieme. Ai nuovi segretari nazionali che mi hanno sostenuto per iniziare questa nuova avventura porgo un augurio di buon lavoro e faccio i miei complimenti per l'impegno e la determinazione nella costruzione del "Laboratorio delle idee", il quale è risultato il programma vincente».

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Cancro al colon, Amati: “Meloni blocca progetto di ricerca per nuovo test di diagnosi precoce di UniSalento e Di Venere. Ho chiesto a Fitto di favorire un riesame”

Dichiarazione del presidente della Commissione regionale bilancio e programmazione, Fabiano Amati.

“Ma le cose che succedono! Il Governo Meloni, su suggerimento dei burocrati ministeriali, ha impugnato la nostra legge per mettere a punto un metodo nuovo per scoprire in tempo il tumore al colon. Ma ci rendiamo conto?! Ho scritto al ministro Fitto per chiedergli di favorire un riesame della decisione, così da eliminare ogni incertezza e consentire all’Università del Salento e all’ospedale Di Venere di partire e mettere a punto il nuovo test.

Se l’intuizione dei ricercatori dovesse essere confermata, potremmo essere in grado di sostituire la ricerca del sangue occulto nelle feci - SOF - con un semplice prelievo di sangue, estendendo quindi a tutta la popolazione iniziative di profilassi con minori costi e impegno organizzativo. Ed è utile sottolineare quante vite umane si potrebbero salvare con questa metodologia.

Mi spiace solo constatare che, nonostante i rilievi siano discutibilissimi, la presidente Capone abbia assicurato l’impegno a caricare la spesa sul bilancio autonomo piuttosto che sul fondo sanitario, e ciò in virtù della solita questione della Puglia in regime di affiancamento ministeriale sulla spesa sanitaria. Un principio, questo, che se applicato in maniera inutilmente rigida, come in questo caso, porta alla paradossale conseguenza di bloccare l’innovazione in campo sanitario: e ciò è quanto di più incostituzionale ci sia, come peraltro già detto dalla Corte Costituzionale decidendo in favore della Puglia il ricorso sul metodo innovativo del sequenziamento dell’esoma, ossia quell’esame in grado di diagnosticare dall’1% del DNA l’85 per cento delle malattie. E scusate se è poco”.

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L’Ordine dei Medici festeggia a Tenuta Moreno la professione, omaggia i colleghi che hanno raggiunto il traguardo dei 50 e dei 40 anni di laurea e il giuramento dei neolaureati. “La professione medica è una passione che si svolge con scienza e coscienza” parte da qui la cerimonia dedicata ai camici bianchi organizzata dall’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di  Brindisi svoltasi ieri pomeriggio, 27 settembre, presso la sala conferenze di Tenuta Moreno a Mesagne. L’Ordine, nella persona del suo presidente il dott. Arturo Oliva, ha voluto festeggiare la professione e contestualmente omaggiare i colleghi che hanno raggiunto il traguardo dei 50 e 40 di laurea. “Abbiamo voluto rendere merito a chi ha dedicato e continua a dedicare la propria vita alla professione medica- ha detto il presidente Oliva- in un momento storico in cui la sanità spesso è in difficoltà c’è chi con spirito di abnegazione continua a garantire l’assistenza e le cure mediche”. La cerimonia che ha visto una grande partecipazione si è aperta con un omaggio ai medici che sono andati ben oltre il dovere professionale sacrificando la propria vita per il bene collettivo. “Abbiamo voluto  ricordare- ha detto Oliva- non solo per i colleghi che sono venuti a mancare durante la pandemia ma anche a tutti coloro che nell’esercizio del loro lavoro hanno abbracciato la professione sino alle estreme conseguenze”. A questo proposito è stato proiettato un video che racconta la “Casa dei Medici” a Duno, in provincia di Varese, un luogo simbolo della professione medica,  un tempio votivo dedicato a tutti i camici bianchi che hanno compiuto il loro dovere a costo della vita. La lettura dei nomi ha suscitato grande emozione tra i presenti tra questi anche il direttore generale della Asl di Brindisi, il dott. Maurizio De Nuccio, il direttore sanitario della Asl di Brindisi, il dott. Vincenzo Gigantelli, e il direttore amministrativo della Asl di Brindisi, la dott.ssa Loredana Carulli.de_nuccio_dg_asl_cerimonia.jpg

 In particolare il direttore generale De Nuccio nel suo intervento ha detto: “La prima istituzione che ho voluto incontrare quando sono arrivato a Brindisi in qualità di direttore generale è stato l’Ordine dei Medici nella persona del presidente, il dott. Oliva, questo perché ritengo che i medici rappresentano il cuore pulsante delle nostre cure sanitarie. E’ unanime la volontà di questa direzione sanitaria strategica quella di collaborare con l’Ordine dei Medici anche in un periodo storico così complesso e difficile per trovare delle soluzioni condivise. Parecchi sono i punti di convergenza, innanzitutto quello di garantire dei servizi di qualità da erogare ai cittadini e garantire ai medici che tali servizi vengano erogati in sicurezza e consapevolezza. Quindi sono certo che riusciremo a stringere un rapporto di collaborazione tale da consentire a tutti noi di erogare servizi nell’interesse della collettività nel più breve tempo possibile e nel migliore dei modi”. Nel corso della cerimonia è stato presentato anche il nuovo logo che d’ora in poi rappresenterà l’Ordine dei Medici e che oltre al “bastone di Asclepio”, simbolo della medicina, racchiude i luoghi rappresentativi del territorio, le Colonne Romane e il Monumento al Marinaio illustrato dallo storico dal prof. Antonio Mario Caputo. Successivamente la dott.ssa Palma Fedele, direttrice della UOC di Oncologia di Francavilla Fontana, ha illustrato l’ultima pubblicazione “Novità nella Terapia Medica dei Tumori”. La cerimonia è proseguita, poi, con la consegna delle medaglie d’oro e d’argento, rispettivamente per il 50 e i 40 anni della laurea, ai colleghi che si sono distinti sul territorio. “E’ un onore consegnare queste medaglie- ha detto il presidente Oliva- a questi colleghi che hanno contribuito in maniera fattiva alla professione medica e che oggi rappresentano un esempio per tutti i giovani che vogliono intraprendere e hanno intrapreso questo percorso professionale”. A questo proposito a conclusione della cerimonia numerosi neolaureati in Medicina sono stati invitati a prestare giuramento professionale descritto dallo stesso Oliva come “un impegno etico e deontologico che ha un valore superiore anche alle stesse leggi che regolano l’attività di ogni medico”.

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Prosegue il programma di interventi dell’Amministrazione Comunale per la sicurezza degli edifici scolastici. Nelle prossime settimane sarà la volta del plesso Moro del Primo Istituto Comprensivo dove è prevista la sostituzione dell’impianto di rilevazione degli incendi. L’intervento, del valore complessivo di circa 55 mila euro, è stato interamente finanziato nel 2020 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con fondi FSC (Fondo per lo sviluppo e la coesione).

“In questi anni – spiega il Sindaco Antonello Denuzzo – abbiamo investito molte risorse per modernizzare gli edifici scolastici comunali. La sostituzione del sistema antincendio nella scuola Moro rappresenta solo una tappa di un complesso programma che comprende gli interventi nei plessi San Francesco e De Amicis, il rifacimento delle palestre e lavori per migliorare l’efficienza, l’inclusività e la sicurezza di tutte le scuole.”

L’Amministrazione Comunale ha ottenuto fondi FSC per circa 55 mila euro anche nelle annualità 2021 e 2022. Grazie a queste somme è in corso un intervento di consolidamento strutturale della scuola di via Settembrini.

“Grazie ai fondi ottenuti – prosegue il Sindaco Denuzzo – presto un altro edificio scolastico sarà restituito alla collettività. L’intervento in corso riguarda il consolidamento delle fondamenta dell’immobile. A breve la scuola tornerà nella disponibilità del Comune e potrà ospitare i bambini della nostra Città.”

Il cantiere nel plesso Moro è solo l’ultimo in ordine di tempo dedicato ai sistemi antincendio degli edifici scolastici. Sempre nel 2020 l’Amministrazione Comunale si è aggiudicata un finanziamento di 224mila euro dal Ministero dell’Istruzione per adeguare alla normativa antincendio i plessi Virgilio, Falcone e Borsellino, e Montessori.

“Scuole più sicure, inclusive e attrezzate sono un nostro obiettivo prioritario. Grazie a questi finanziamenti – conclude l’Assessora ai Lavori Pubblici Annalisa Toma – continueremo a potenziare le infrastrutture scolastiche come nel caso dei plessi Collodi e Falcone e Borsellino dove realizzeremo a breve un polo dedicato allo sport con campi da calcetto e tennis.”

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Nuovo sciopero nazionale del settore del trasporto aereo per la giornata di venerdì 29 settembre. Uno sciopero che avrà pesanti ripercussioni nei passeggeri, con voli cancellati e voli in ritardo. Secondo una stima di ItaliaRimborso, oltre 175mila viaggiatori italiani possono subire un disservizio per lo sciopero aereo.

Per lo sciopero di venerdì 29 settembre, l’Enac ha diffuso l’elenco dei voli garantiti, che riguardano i movimenti aerei da e per l’Italia. Basta consultare il seguente link dove sono presenti tutte le tratte aeree garantite.

Le compagnie aeree hanno iniziato a cancellare con anticipo i voli coinvolti nello sciopero di venerdì 29 settembre. I vettori aerei dovrebbero fornire assistenza, proponendo un volo alternativo al passeggero, così come previsto dal Regolamento Comunitario 261/2004. Ecco quindi che il viaggiatore si trova in una situazione di totale difficoltà.

In caso di sciopero aereo del comparto aereo nazionale, il passeggero non ha diritto alla compensazione pecuniaria, ma può comprarsi a proprie spese un nuovo volo alternativo, anche con una compagnia aerea diversa rispetto a quella inizialmente scelta. Ciò avviene qualora il passeggero non venga adeguatamente riprotetto dal vettore aereo. Queste somme sborsate per via dello sciopero aerei possono essere rimborsate, così come le spese per qualsiasi altro mezzo di trasporto utilizzato per giungere alla destinazione inizialmente programmata, eventuali notti in hotel in più e pasti nei giorni in cui è stato provocato il disservizio aereo.

“Il passeggero può subire un ritardo o una cancellazione del volo – dice Felice D’Angelo, ceo di ItaliaRimborso – . Il viaggiatore, qualora non riprotetto dal vettore aereo con un nuovo volo, può sicuramente sostituirsi all’assistenza della compagnia aerea e sostenere tutte le spese per raggiungere la meta prefissata. In questo caso sarà poi possibile avviare un reclamo di rimborso spese, rivolgendosi direttamente al vettore aereo o ad una claim company”.

L’amministratore di ItaliaRimborso, che fornisce assistenza gratuita ai passeggeri, vittime dei disservizi aerei, chiarisce i diritti del viaggiatore in caso di sciopero: “Nei casi di sciopero del comparto aereo, al passeggero non spetta la compensazione pecuniaria, prevista dal Regolamento Comunitario 261/2004, che oscilla da 250 a 600 euro, ma solo ed esclusivamente il rimborso delle spese per raggiungere la meta, se queste comprovate da scontrini e/o fatture”.

Ulteriori dettagli sul rimborso delle spese sostenute in riferimento allo sciopero aereo è possibile consultarle al seguente link: rimborso sciopero aerei.

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GIORNATA SPRECHI: COLDIRETTI PUGLIA, OLTRE 27 KG CIBO BUTTATI A PERSONA ALL’ANNO; TORNANO LISTA SPESA, DOGGY BAG AL RISTORANTE E GAVETTA IN UFFICIO

Domani ai mercati di Brindisi e Lecce le ricette antispreco e i consigli utili per utilizzare gli scarti nella pulizia della casa e nei preparati di bellezza


Con i prezzi del cibo saliti del +10% nel 2023 per effetto delle tensioni internazionali sul commercio e sulle quotazioni, ma anche di fenomeni speculativi, le famiglie cercano di fare più attenzione agli sprechi, razionalizzando i consumi, ma sono ancora 27 i chilogrammi di cibo buttati per persona all’anno. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Puglia, in occasione della “Giornata internazionale della Consapevolezza sugli sprechi e le perdite alimentari”, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che dal 2020 viene celebrata domani 29 settembre, quando nei mercati di Campagna Amica a Brindisi e Lecce saranno dati ai consumatori consigli utili per utilizzare gli scarti nella pulizia della casa, nei preparati di bellezza, ma anche le ricette anti spreco dei cuochi contadini.

Dalla cucina degli avanzi alla doggy bag al ristorante, dal ritorno della gavetta in ufficio agli orti sul balcone, dalla lista della spesa per non farsi tentare dagli acquisti di impulso fino allo sguardo più attento alla data di scadenza secondo la Coldiretti sono solo alcune delle strategie adottate dai consumatori per salvare i bilanci familiari e sprecare meno cibo.

Con la crisi economica scatenata dal conflitto in Ucraina è sceso del 12% lo spreco alimentare nelle case, con il 58% dei consumatori che ha iniziato a cucinare pietanze utilizzando gli avanzi dei pasti precedenti, allargando a una fascia importante di popolazione una pratica sino ad oggi seguita da quote più ridotte di persone, coniugando la necessità di risparmiare con l’importanza etica di ridurre gli sprechi alimentari.

La volontà dei cittadini di ridurre gli sprechi si sposta anche nei ristoranti dove ben il 49% di clienti si dice pronto a chiedere la doggy bag per portarsi via gli avanzi, con una percentuale che nei giovani sale addirittura al 58%. L’idea che occorre evitare sprechi – notano Coldiretti/Censis – con positivi effetti sul risparmio nella spesa, è diventata dunque più forte del senso di vergogna che sino ad oggi limitava il ricorso a questa pratica peraltro molto diffusa nel mondo anglosassone.

Il 41% degli cittadini dichiara poi di coltivare frutta, verdura, erbe aromatiche in casa sul balcone, negli orti urbani o in piccoli orti di proprietà secondo Coldiretti/Censis, con una spinta che viene soprattutto dai più giovani e dagli anziani. Ma le strategie di consumo etico si applicano soprattutto al momento di fare la spesa, con l’81% degli italiani che ha preso l’abitudine di fare una lista ponderata degli acquisti da effettuare – spiegano Coldiretti/Censis – per mettere sotto controllo le spese d’impulso, evitando di farsi guidare troppo dalla molteplicità di stimoli che sono attivati nei punti vendita. E tra gli scaffali il 92% degli italiani è attento a controllare la data di scadenza per acquistare solo cibo da consumare nel breve periodo.

E quasi sette consumatori su 10 (69%) cercano regolarmente prodotti a chilometro zero e il 50% effettua acquisti nei mercati dei contadini con l’obiettivo di sostenere le realtà locali, ridurre l’impatto ambientale dei lunghi trasporti e garantirsi prodotti più freschi che durano di più e tagliano quindi gli sprechi. Un impegno sostenuto dalla Coldiretti con la realizzazione della la più estesa rete di vendita diretta nel mondo con quasi 1000 agricoltori aderenti ai mercati di Campagna Amica in Puglia. Da quando lo scenario di crisi si è aggravato con il caro bollette e l’inflazione con lo scoppio della guerra in Ucraina, i comportamenti dei consumatori sono cambiati proprio a partire dalla tavola – sostiene la Coldiretti regionale – con i consumatori che sono sempre più attenti a non buttare il cibo acquistato.

Nonostante ciò il problema resta però rilevante – insiste Coldiretti Puglia - con gli sprechi domestici che ammontano ancora ad oltre 500 i grammi di cibo buttato a persona ogni settimana e tra gli alimenti più colpiti svettano verdura e frutta fresca, seguite da pane fresco, cipolle e aglio, latte e yogurt, formaggi, salse e sughi. Non si tratta solo di un problema etico ma che determina anche – precisa la Coldiretti regionale – effetti sul piano economico ed anche ambientale per l’impatto negativo sul dispendio energetico e sullo smaltimento dei rifiuti.

La biodiversità può essere uno strumento strutturale – aggiunge Coldiretti Puglia - nella lotta agli sprechi alimentari e nutrizionali, perché il maggior valore riconosciuto alle varietà biodiverse recuperate determina più attenzione agli sprechi e minori perdite, avvicinando produttori e consumatori nelle filiere corte, ecologiche, locali. Meglio, dunque, prediligere i prodotti di stagione, scegliendo la frutta e le verdure al giusto grado di maturazione e conservandola adeguatamente, dividendo quella che si intende consumare a breve con quella che si prevede di conservare più a lungo, conclude Coldiretti Puglia.

DECALOGO ANTISPRECO DI COLDIRETTI

1) Fai la lista della spesa

2) Procedi con acquisti ridotti e ripetuti nel tempo

3) Preferisci le produzioni locali e compra nei mercati contadini

4) Acquista seguendo la stagionalità dei prodotti

5) Prendi la frutta con il giusto grado di maturazione

6) Separa le diverse varietà di frutta e verdura

7) Non tenere insieme i cibi che consumi in tempi diversi

8 ) Controlla sempre l’etichetta

9) Chiedi la doggy bag al ristorante per consumare a casa gli avanzi

10) Cucina con gli avanzi ricette antispreco.

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La FPCGIL, con la presente, intende ribadire la sua netta (e nota) contrarietà nei confronti del reclutamento di laureati (medici, psicologi, biologi, farmacisti, etc) per il tramite di incarichi di lavoro autonomo. Una posizione, questa, peraltro segnalata sin da quando una delle precedenti amministrazioni trasformò, ex abrupto e motu proprio, il CCNL con cui aveva inquadrato alcuni medici del PS brindisino in incarico di lavoro autonomo. Il risultato fu la fuga di quei medici, peraltro in servizio da anni e ben inseriti nel collettivo lavorativo del PS brindisino, verso altra ASL vicina.

I motivi della contrarietà a tale forma di reclutamento (e, sostanzialmente, anche della fuga di quei medici) erano e rimangono gli stessi.

Innanzitutto, tutti gli incarichi di lavoro autonomo nell’ASLBR, in realtà, sono rapporti che si svolgono secondo le modalità proprie dello schema legale di cui all'articolo 2094 codice civile. Trattasi, cioè, di rapporto di lavoro subordinato in quanto, più che al nomen juris usato dalle parti, il rapporto di lavoro riguarda la effettiva natura, il reale contenuto del rapporto nonché le modalità di espletamento delle mansioni che costituiscono l'oggetto della prestazione. Senza tralasciare il fatto che si tratta di un rapporto di lavoro eterodiretto che assoggetta, quindi, il prestatore d'opera al potere direttivo organizzativo e disciplinare del datore di lavoro con conseguente limitazione della libertà del dipendente. Anzi, trattasi proprio di rapporto di pubblico impiego in quanto il lavoro è prestato alle dipendenze di un ente pubblico non economico, il dipendente risulta e risulterà effettivamente inserito nella organizzazione pubblicistica e adibito ad un servizio rientrante nei fini istituzionali dell'ente pubblico, a prescindere se esista un atto formale di nomina.

In linea teorica, la delibera ASLBR n°2401 del 26.09.2023 (come, peraltro, altre precedenti simili) parte dall’assunto[1] che il mercato del lavoro -dei medici nativi italiani- sia suddiviso tra due categorie, in competizione salariale tra loro, gli insiders (lavoratori occupati, sindacalizzati e qualificati) e gli outsiders (lavoratori non sindacalizzati, poco qualificati e spesso disoccupati). Già quest’ultima è una contraddizione rispetto alla vulgata dominante, non ci sono medici: nei fatti, in questo momento (ma si potrebbe dire storicamente) il mercato italiano del lavoro dei medici non sembra avere mai avuto un tasso di disoccupazione naturale e, a prescindere dai cosiddetti shock di politica monetaria, i medici lavoratori insiders non fuoriescono mai dal processo produttivo, non divengono mai outsiders, a meno che non vadano in quiescenza. Ma quale medico specialista in una delle discipline oggetto di ricerca, in pensione dopo, magari, quarant’anni di duro lavoro, accetterebbe un incarico di lavoro autonomo, sia pure a 60 euro lordi l’ora?

Successivamente, la delibera in parola, assume che tutti gli altri sono imprenditori, sia che si mettano a condurre la loro impresa disponendo di un fondo sia che si facciano imprenditori del loro stesso lavoro senza alcun fondo, e si possono considerare viventi nell'incertezza[2]. Assume, cioè, che il mercato del lavoro - dei medici nativi italiani, soprattutto dei presunti outsiders- sia ulteriormente diviso in due categorie, i rischiofili, capitani coraggiosi, e i rischiofobi, dominati piagnucoloni[3]. Certo, 60 euro lordi l’ora sono una tariffa apparentemente allettante (in quanto complessivamente superiore alla tariffa oraria media di un dirigente medico con quindici anni di carriera in regime di intramoenia) per un altro segmento di lavoratori medici -nativi italiani- che, però lavoratori outsiders non sono: i medici neolaureati. Ma quale medico neolaureato accetterebbe, in cambio di quella tariffa, il rischio connesso ad alcune discipline ospedaliere come la Ginecologia e, soprattutto, Ostetricia o la chirurgia generale (senza escludere le altre oggetto di ricerca)? Quale direttore UOC dei reparti in grave sofferenza accetterebbe il rischio concreto della culpa in eligendo? Quanto dovrebbe spendere l’ASLBR per formare ad un livello adeguato i neolaureati col rischio che tali professionisti decidano di andare altrove? Il rischio dunque, presentato come controparte del desiderio di guadagnare e formarsi prima di entrare in scuola di specializzazione, viene scaricato integralmente sul neolaureato (dalla formazione nell'emergenza urgenza all'assicurazione sugli infortuni e sulle malattie professionali all'assicurazione medico legale...). Questa radicale individualizzazione del destino, però, non ha nulla di naturale.

In ultimo, la delibera di che trattasi compie un passaggio ulteriore assumendo che l’ASLBR si muova in una economia aperta, ma molto semplificata in cui possa ridurre la conflittualità dei lavoratori insiders medici nativi italiani in merito alle richieste di salario monetario, quanto meno al minimo salariale previsto dal CCNL (come già rappresentato da questa OS in sede di delegazione trattante) mettendoli in competizione salariale con lavoratori medici oustiders internazionali: insieme all'assunzione che la produttività sia costante, che il margine di profitto delle aziende che si occupano del sistema salute venga mantenuto costante a livello nazionale e internazionale, suppone che gli altri paesi non reagiscano alla politica di competizione salariale posta in essere in Italia e in Puglia. Naturalmente la verità infatti è sotto gli occhi di tutti: esistono paesi in grado di pagare fino a oltre 30.000 petro dollari al mese certi medici specialisti.

Pur comprendendo la necessità impellente da parte di codesta amministrazione di ridurre le gravi e, in alcuni casi, inveterate carenze strutturali dei medici, questa OS ritiene opportuno approfondire, inoltre, che i rapporti contrattuali che si applicheranno in regime di lavoro autonomo, porteranno, obtorto collo, ad una disomogeneità dei rapporti di lavoro nella sanità pubblica; ad una  più complessa gestione dei rapporti gerarchici individuati e/o individuabili nel rapporto di lavoro; ad una differenziazione dei livelli retributivi; ad un dumping contrattuale.

In definitiva, si prende atto del grande impegno profuso dalla direzione generale a risolvere le criticità ed a garantire i servizi sanitari, ma rimane il fatto che occorre seguire con attenzione queste dinamiche per ridurre davvero ulteriori défaillance e per evitare che si determini una impronta privatistica del sistema sanitario basata non più sull’applicazione erga omnes dei contratti di lavoro ma sulla mercificazione della domanda di salute e del lavoro.

Poi, occorre ancora una volta poter fare una giusta analisi su quanto avvenuto in questi anni ovvero le ragioni per le quali il sistema sanitario provinciale è andato in crisi per la mancanza di medici: mancanza di una programmazione universitaria di largo respiro perché incentrata anacronisticamente a limitare gli accessi in medicina e nelle specializzazioni ricorrendo al “numero chiuso”; una mancanza di attrattività aziendale per cui pochi medici aderiscono ai concorsi della ASLBR anche - ma non solo - in ragione del fatto che esiste una strana sperequazione stipendiale rispetto ad altre ASL viciniore; senza tralasciare che la fuga di tanti medici, avvenuta negli anni verso altre ASL o in strutture private, è stata conseguenza della costrizione a lavorare nell’ASLBR in condizioni di cattività, sotto organico, con relativo stress lavoro correlato.

Pertanto, la FPCGIL proporrà una piattaforma da condividere con tutti gli attori interessati ed in primis con la direzione generale per avviare un deciso cambio di rotta che superi tali ataviche criticità. Perché di questo si tratta: l’urgenza che si protrae da anni non si affronta con provvedimenti “tampone” di corto respiro. Il sistema può cambiare con una elaborazione prospettica o meglio di ampio raggio che possa modificare il paradigma dominante, in applicazione della carta costituzionale che vuole un sistema sanitario pubblico universale e di qualità.

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